Per coloro che vogliano mandare un messaggio a IREN, a seguito del cambio di fornitore, per protestare contro  il grave errore commesso nella stipula dell'accordo con Mekorot, complice del sistema di apartheid di Israele contro il popolo palestinese, proponiamo la seguente lettera da inviare ai tre indirizzi sotto:

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al proprio sindaco (se il comune è socio di Iren)

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Spett.le IREN,

     comunico di aver cambiato gestore della fornitura di elettricità e gas a causa della vostra colpevole collaborazione con l’azienda israeliana Mekorot, tra i principali fautori delle discriminazioni e violazioni dei diritti umani nel sistema di apartheid attuato dallo stato di Israele nei confronti del popolo palestinese.

     Mekorot, grazie alla concessione dello stato e dell’esercito israeliani, da più di 40 anni, ha acquisito il monopolio della gestione delle falde acquifere nel territorio palestinese occupato, vendendo l’acqua alle comunità palestinesi ad un prezzo 10 volte maggiore rispetto a quello offerto alle colonie illegali israeliane.

     Mekorot a fianco dell’Amministrazione Civile Israeliana e l’Esercito di “Difesa” Israeliano impedisce al popolo palestinese di costruire le infrastrutture necessarie alla creazione di una gestione indipendente delle loro risorse idriche. Con questo stesso fine confisca e distrugge le infrastrutture esistenti.

     Lo stato di Israele per mezzo di Mekorot utilizza l’acqua, che quest’ultima gestisce, come ricatto nei confronti di ogni tipo di dissenso da parte dell’Autorità Palestinese o del popolo palestinese nei territori occupati. Del resto le palestinesə ricevono normalmente un quantitativo di acqua inferiore a quello ritenuto minimo per un buono stato di salute dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità, ovvero meno della metà di quella che ricevono i coloni israeliani.

     Ad oggi, questa stessa azienda è colpevole di lasciare Gaza senz’acqua potabile, pur continuando a sfruttare la falda acquifera costiera che vi scorre sotto. Il sovrasfruttamento della falda acquifera costiera, per un uso non sostenibile nelle colonie israeliane illegali, ha inoltre generato da tempo un depauperamento del bacino sotterraneo, richiamando acqua marina nel sottosuolo e rendendola di conseguenza non più potabile. Ciò ha causato un inevitabile peggioramento dello stato di salute già precario della popolazione palestinese locale.

     Attraverso l’utilizzo di un bene primario come l’acqua quale elemento di marginalizzazione, segregazione e pulizia etnica, l’azienda Mekorot, nel 2020 è stata elencata, dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tra le aziende che traggono profitto dall’occupazione della Palestina e che ne trasformano l’occupazione militare in un’occupazione amministrativa, definita come regime di Apartheid dall’ONU stesso, oltre che da svariate organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani quali Amnesty International, Human Rights Watch e altre.

     L’accordo tra Iren e Mekorot è in chiara violazione del codice etico di IREN e della Convenzione Internazionale sull'Eliminazione e la Repressione del Crimine di Apartheid.

     L’azienda idrica Olandese Vitens nel 2013, e quella portoghese EPAL l'anno successivo, hanno interrotto le relazioni commerciali con Mekorot, nel rifiuto di una anche minima complicità con i crimini commessi da questa azienda, già chiari all’epoca ed oggi ancor più evidenti.

     Cosa impedisce dunque a IREN, società partecipata dal mio comune, il quale, in qualità di azionista, è già stato più volte interpellato dai comitati locali contro l’accordo e che ha inesorabilmente respinto le loro istanze, di arrestare subito ogni collaborazione in atto con Mekorot?


Data__________ Firma____________________________ Cittadinə di ____________________