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Gentile Esercente,
avrà forse ricevuto informazioni o proposte commerciali relative ai prodotti Sodastream, una società israeliana produttrice di apparecchi per la trasformazione dell’acqua di rubinetto in acqua gassata. Con l’acquisto della romagnola CEM Industries, ora Sodastream Professional, questa ditta punta ad estendersi sul mercato dei bar, ristoranti e hotel con impianti per l’erogazione di acqua gasata.
La campagna pubblicitaria promuove l’efficacia e i vantaggi che l’uso di questa tecnologia riveste in termini di rispetto dell’ambiente. Proprio per questi presunti vantaggi Sodastream aveva inizialmente ottenuto la sponsorizzazione di organizzazioni come Legambiente e WWF e l’appoggio di testimonial di successo come Paola Maugeri, da sempre sensibile alle battaglie ecologiste. Tuttavia, in seguito, Legambiente e WWF hanno negato ogni tipo di supporto a Sodastream e Oxfam Italia ha interrotto i rapporti con Paola Maugeri per via del suo ruolo di testimonial per Sodastream. Anche il Comune di Trieste ha recentemente ritirato un prodotto Sodastream previsto come premio per un concorso sulla raccolta differenziata.
Questo perché, dietro ad un finto ambientalismo, Sodastream porta avanti in Palestina una serie di vere violazioni dei diritti umani.
- È giusto che voi sappiate, prima di decidere di acquistare questi apparecchi, cosa si nasconde dietro alla loro produzione.
- È giusto che voi sappiate che sostenere Sodastream significa essere complici di tali violazioni.
- È giusto che voi sappiate che rifiutando di acquistarne i prodotti sosterrete un movimento che sta crescendo dal basso, cui aderiscono sempre più reti, associazioni, organizzazioni religiose, ONG, artisti, accademici e sindacati in tutto il mondo, e che opera per l’affermazione e il rispetto di diritti umani fondamentali, tra cui quello all’acqua come bene comune, in Italia come in Palestina.
Le violazioni di cui si rende colpevole Sodastream
- Il principale impianto di produzione della società Sodastream si trova in una colonia israeliana, Mishor Adumim, costruita nei Territori Palestinesi Occupati, a pochi chilometri da Gerusalemme Est. Tali insediamenti sono stati dichiarati illegali dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dalla Corte Internazionale di Giustizia e da tutte le istituzioni europee, perché violano l'articolo 49 della IV Convenzione di Ginevra che proibisce ad una potenza occupante, ovvero Israele, di trasferire la sua popolazione civile nel territorio che occupa.
- La terra su cui sorge questo insediamento illegale è stata requisita ai villaggi palestinesi di Abu Dis, Azarya, al-Tur, Issawiya, Khan al-Ahmar, Anata e Nabi Moussa, contemporaneamente alla rimozione forzata delle comunità palestinesi e beduine che ci vivevano, come si legge nei rapporti di Human Rights Watch e l’organizzazione israeliana B’Tselem.
- L’impianto industriale di Sodastream, tramite le tasse che devolve al governo israeliano e alla colonia di Mishor Adumim, sostiene economicamente l’occupazione illegale dei Territori Palestinesi in Cisgiordania.
- Tramite le stesse tasse, Sodastream finanzia la vicina discarica di Abu Dis dove 1100 tonnellate di rifiuti israeliani vengono riversate ogni giorno su territori palestinesi illegalmente occupati, inquinando riserve d’acqua e terreni.
- Sodastream, infine, sfrutta la manodopera palestinese, sottoponendola a condizioni di lavoro discriminatorie e a licenziamenti indiscriminati, come testimoniano gli stessi lavoratori palestinesi. L’occupazione militare israeliana impedisce, del resto, la nascita di industrie palestinesi e lo sviluppo di un’economia palestinese autosufficiente.
Le violazioni da parte di Israele a proposito dell’acqua
L’acqua non manca in Palestina, ma ai palestinesi l’acqua viene sottratta dalle falde acquifere ed è negato ai palestinesi l’accesso a gran parte delle sorgenti presenti nei loro territori, come documentato da Amnesty International, Human Rights Watch e l’ONU. Tramite gli insediamenti illegali, la costruzione del muro dell’Apartheid e una serie di leggi discriminatorie imposte con la forza dell’esercito, Israele ha espropriato le sorgenti e ne detiene il controllo e i palestinesi sono costretti a comprare, ad un prezzo imposto, la loro acqua dalla compagnia nazionale israeliana Mekorot.
La invitiamo, pertanto, a non acquistare i prodotti Sodastream e a interrompere qualunque rapporto commerciale con questa ditta, qualora ne avesse.
Sostenere ditte come Sodastream significa appoggiare l’occupazione militare israeliana della Palestina, illegale secondo il diritto internazionale e vero ostacolo al raggiungimento di una soluzione che garantisca una pace giusta e duratura tra i due popoli e il rispetto dei diritti fondamentali di tutte e tutti.
Con i migliori saluti,
Stop Sodastream Italia
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bdsitalia.org/stop-sodastream