Pubblichiamo di seguito la corrispondenza intercorsa tra BDS Italia e Esselunga, che commercializza e promuove i prodotti della Sodastream.
►Firmate la petizione: Togli il premio SODASTREAM dal tuo catalogo premi fidaty
Spettabile
Esselunga S.p.A.
Alla c.a. del Dott. Carlo Salza
Via Giambologna, 1
20096 Limito di Pioltello (MI)
RACCOMANDATA A.R.
Milano, 12 gennaio 2015
Oggetto: Richiesta di incontro
Egregio dottor Salza,
siamo un gruppo di attivisti attenti al rispetto dei diritti umani.
Ci stupisce enormemente constatare che nel nuovo catalogo premi Fìdaty, Esselunga ha deciso di inserire il gasatore Play di Sodastream. Sponsorizzare e commercializzare i prodotti di questa azienda rende Esselunga complice dell’illegale occupazione israeliana dei Territori palestinesi.
SodaStream è un’azienda che opera in palese violazione dei diritti umani e del diritto internazionale e che trae profitto da un regime di apartheid e di occupazione a discapito del popolo palestinese.
Il principale sito produttivo della Sodastream si trova a Ma’ale Adumim, una tra le più grandi colonie israeliane costruite illegalmente nei Territori palestinesi occupati. In questo contesto, SodaStream beneficia di terra e risorse idriche confiscate ai proprietari palestinesi, di forza lavoro palestinese sfruttata, di sgravi fiscali e di norme sul lavoro e sulla protezione dell’ambiente che non vengono applicate.
Inoltre, Sodastream, attraverso le imposte comunali, sostiene le finanze della colonia di Ma’ale Adumim, che è anche responsabile della gestione della discarica di Abu Dis, anch’essa costruita illegalmente sui terreni confiscati ai palestinesi, dove ogni giorno vengono scaricate più di 1.100 tonnellate di rifiuti provenienti da Gerusalemme e da altri insediamenti israeliani in territorio occupato.
In Italia, sia Legambiente che il WWF, organizzazioni coinvolte in iniziative di promozione della Sodastream, una volta venute a conoscenza della complicità dell’azienda riguardo alle violazioni dei diritti umani, hanno interrotto i rapporti con l’azienda.
Oxfam International, l'organizzazione internazionale impegnata contro la povertà, per cui l’attrice Scarlett Johansson aveva prestato servizio come ambasciatrice umanitaria dal 2007, in seguito al ruolo dell’attrice come testimonial Sodastream, a gennaio 2014 ha pubblicato la sua prima dichiarazione formale sulla controversia, rilevando che "Oxfam ritiene che le imprese che operano negli insediamenti fanno accrescere la povertà in corso e la negazione dei diritti delle comunità palestinesi per le quali lavoriamo per sostenerle. Oxfam si oppone a qualsiasi commercio con gli insediamenti israeliani, che sono illegali secondo il diritto internazionale".
Oxfam Italia ha sospeso la propria collaborazione con Paola Maugeri per lo stesso motivo.
Grazie al boicottaggio mondiale, Sodastream ha chiuso il 2014 con ricavi e utili in calo. La società per l'intero esercizio 2014 stimava un giro d'affari in calo del 9% rispetto al 2013. Gli analisti avevano previsto un incremento a 584,7 milioni.
Ci chiediamo come Esselunga possa accettare di dare risalto ad una compagnia che trae profitto dall’occupazione e dalla sofferenza del popolo palestinese.
Commercializzare i prodotti SodaStream nei supermercati significa rendersi complici delle gravi violazioni del diritto internazionale che Israele commette quotidianamente, traendo indirettamente profitto da un regime di apartheid che nega i fondamentali diritti umani ad un intero popolo.
In proposito, recentemente l'Unione Europea ha diramato raccomandazioni che intendono sensibilizzare i cittadini e gli ambienti economici europei sui rischi associati alla conduzione di attività economiche e finanziarie negli insediamenti. Transazioni finanziarie, investimenti, acquisti, appalti e altre attività economiche in insediamenti israeliani, o che portano beneficio agli insediamenti israeliani, comportano rischi di ordine legale ed economico derivanti proprio dal fatto che gli insediamenti israeliani, sempre secondo il diritto internazionale, sono costruiti su un territorio occupato e non sono riconosciuti quale parte legittima del territorio di Israele.
Le chiediamo dunque un incontro per consegnarle le centinaia di firme raccolte davanti ai supermercati Esselunga e on line tramite Change.org, per segnalarle l’interesse del pubblico verso una decisa presa di posizione di Esselunga a non commercializzare questo prodotto e per invitare la direzione Esselunga a rivedere la sua politica di commercializzazione rifiutando di dare risalto ad una azienda che, dietro alla maschera del “Greenwashing”, nasconde una verità composta da soprusi, discriminazioni e negazione dei diritti fondamentali.
Certi di un suo positivo riscontro, la preghiamo di gradire i nostri più cordiali saluti.
BDS Italia
Da: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Date: 2 febbraio 2015 10:44
Oggetto: Vostra segnalazione
Egregi Signori,
Vi ringraziamo per la Vostra del 12/01/15 indirizzata al Dottor Carlo Salza, che ci ha incaricato di risponderVi non potendolo fare personalmente.
A tal proposito, riteniamo che le argomentazioni trattate esulino dalla nostra attività commerciale, che ha come unico obiettivo la volontà di assecondare le esigenze della clientela.
E' proprio questo il motivo per cui proponiamo un Catalogo Fìdaty ricco di premi di alta qualità ed innovativi, tra cui il Gasatore Play Sodastream, all'interno del quale ciascuno, poi, può effettuare personalmente ed in maniera del tutto autonoma le proprie scelte.
Grati per l'attenzione accordataci, Vi porgiamo i nostri cordiali saluti.Servizio Clienti Esselunga
Barbara Grassi
www.esselunga.it
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Numero Verde 800-666555- dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 20.00
Spettabile Esselunga
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Milano, 6 Febbraio 2015
Gentile signora Grassi,
la risposta che ci ha fatto pervenire per conto della direzione generale Esselunga ci lascia davvero esterrefatti.
Ritenevamo infatti che mettere l'azienda al corrente delle politiche discriminatorie perpetrate contro la popolazione palestinese in violazione dei diritti umani e del diritto umanitario, parlando di occupazione illegale, sottrazione di risorse idriche e confisca di terra, fosse sufficiente per indurre la direzione a interrompere senza indugio qualsiasi rapporto commerciale coi prodotti Sodastream.
Dire che le argomentazioni trattate esulano dalla vostra attività commerciale significa dichiarare di avere ai vertici dell'azienda persone che hanno una considerazione errata della clientela, che è fatta di persone che credono nel rispetto della legalità. Significa reputare il cliente un mezzo per creare ricchezza d'impresa, privo di facoltà intellettive, interessato solo all' esigenza del risparmio. Significa essere disposti a travalicare ogni limite, pur di fare business.
Avere attenzione per la clientela èatteggiamento nobile e apprezzabile, ma ancora più nobile e apprezzabile sarebbe sapere di avere imprenditori sensibili e attenti alla difesa dei valori universali. Vendere, commercializzare, sponsorizzare prodotti frutto di apartheid ed illegalità non rassicurano il cliente, ma lo allontanano. Molti sono infatti i clienti che hanno aderito alla nostra richiesta, dimostrando quell'attenzione al rispetto dei diritti umani che voi, nonostante la consapevolezza di ciòche sta dietro a Sodastream e con la vostra risposta, avete dichiarato di non possedere.
Abbiamo chiesto un incontro per consegnarvi le centinaia di firme raccolte, non rendendovi disponibili avete dimostrato di non possedere l'attenzione che tanto vantate di prestare per la clientela. Al contrario, ignorando le istanze da noi presentate circa le gravi violazioni di cui Sodastream e' complice, ingannevolmente godete della fiducia di quella clientela che si affida al vostro dichiarato impegno per lo sviluppo sostenibile nel rispetto del benessere della comunità, che dovrebbe includere rispetto per i diritti umani.
La campagna BDS si sta dimostrando capace di ottenere un sostegno di massa e di convincere aziende, istituzioni culturali, artisti e governi ad aderire o osservare il boicottaggio di Israele come mezzo non violento per esercitare pressione su quest'ultimo finché non rispetterà il diritto internazionale.
Continueremo la nostra campagna di sensibilizzazione organizzando azioni pacifiche informative su Sodastream e la complicità di Esselunga nella violazione dei diritti umani.
BDS Italia