Savona, Domenica 31 gennaio 2010
Ieri sera in sala Rossa del Comune di Savona si è svolto un incontro pubblico sul tema della violazione dei diritti umani nei confronti del popolo palestinese, organizzato dalla Coalizione italiana contro l’Agrexco, a cui hanno partecipato l'ex vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, il coordinatore nazionale di Transarms Carlo Tombola, l’operatrice di Un ponte per… Martina Pignatti e l’esponente francese della Coalizione Contro l’Agrexco Christophe Perrin, assieme a delegazioni provenienti da diverse città italiane e francesi. La conferenza ha avuto lo scopo, tra l’altro, di illustrare al numeroso pubblico presente le finalità della campagna attiva dall’ottobre del 2009 contro l’azienda israeliana Agrexco L.t.d. che è il principale esportatore di prodotti agricoli da Israele e dagli insediamenti israeliani illegali nei territori occupati. La campagna si inserisce in quella più ampia di BDS: Boicottaggio Disinvestimenti Sanzioni nei confronti di Israele. La scelta di Savona per il convegno è stata determinata dal fatto che il teminal di Vado accoglie le merci che Agrexco trasporta e da qui esse vengono distribuite in tutta Europa. Savona quindi è sembrato il territorio più adatto a polarizzare un intenso movimento, una testa di ponte per coordinare le iniziative del BDS e conseguentemente dei comitati “Stop Agrexco” di tutta Italia.
Si è rilevato che Israele (partner commerciale privilegiato dell’Europa) gode di un’esenzione doganale per le merci prodotte sul suo territorio. In realtà molte merci in ingresso e scaricate a Vado godono di questi privilegi pur non avendone diritto, in quanto provenienti da attività condotte dai coloni nella Cisgiordania, territorio occupato da Israele. La crisi occupazionale in cui versano i porti induce le maestranze ad essere ricattabili ed è difficile indurre i portuali ad allinearsi alle iniziative di protesta, ma è necessario informare i sindacati italiani che la richiesta di boicottaggio è stata formulata da tutti i sindacati palestinesi e accolta in blocco dai sindacati sudafricani e inglesi. Alla conferenza è seguita una riunione tra gli oltre 30 delegati di associazioni e comitati italiani, in serata presso il dopolavoro ferroviario e nella giornata successiva nella sede di Rifondazione Comunista, durante la quale è stato intensificato il coordinamento nazionale delle attività “Stop Agrexco”. E’ stato accolto l’invito della coalizione francese di selezionare date che permettano di effettuare azioni coordinate e significative dal punto di vista mediatico. Inoltre si è concordato di adottare sempre metodologie di azione nonviolente e di evitare qualsiasi forma di aggressività verbale durante le proteste.
Il movimento BDS è attivo da tempo in tutto il mondo e intende sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma della violazione dei diritti umani e politici del popolo palestinese. La società civile palestinese nel suo complesso ha avviato la campagna con forza nel giugno 2005, a un anno dalla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia che ha dichiarato illegale il muro di separazione tra Israele e i Territori Palestinesi Occupati. Vista la totale impunità di Israele, confermata dall’assenza di sanzioni dopo i crimini di guerra commessi a Gaza durante l’operazione Piombo Fuso (documentate nel rapporto Goldstone delle Nazioni Unite) si chiede alla società civile internazionale di avviare dal basso azioni di sanzione economica e morale sull’economia israeliana e le sue istituzioni politiche e culturali, come si è fatto negli anni 80 contro il Sudafrica dell’Apartheid.
Coalizione italiana contro l’Agrexco