Un importante risultato della campagna di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro l'apartheid israeliano
22 maggio 2010 - A seguito della campagna di pressione della coalizione italiana contro la Carmel-Agrexco, due importanti catene italiane di supermercati, COOP e Nordiconad, hanno dichiarato la sospensione della vendita dei prodotti Agrexco, principale esportatore di prodotti agricoli da Israele e dalle colonie israeliane illegali nei Territori Palestinesi Occupati. Nordiconad è il gruppo cooperativo con funzione di centro di acquisto e distribuzione di CONAD che opera in nord Italia. Il direttore di Nordiconad, dott. Covili, ha dichiarato che dalla fine di aprile ogni prodotto riconducibile ad Agrexco non è più nei loro supermercati. COOP Italia nella persona del Dott. Zucchi, direttore qualità di COOP Italia, ha invece affermato che esiste un problema di tracciabilità commerciale, ovvero che il consumatore non è in grado di verificare se il prodotto in questione provenga o meno dai territori occupati. Pertanto COOP Italia ha deciso di "sospendere l'approvvigionamento di prodotti provenienti dai territori occupati".
La campagna di pressione sulle aziende della grande distribuzione ha preso il via a gennaio di quest anno dopo un incontro nazionale della coalizione Stop Agrexco a Savona, dove arrivano le navi container di Agrexco per la distribuzione in Italia. Viene coordinata a livello europeo con movimenti analoghi, inclusa la Coalition Contre Agrexco in Francia, che riunisce più di 90 associazioni nell'obbiettivo comune di opporsi all'insediamento della ditta israeliana al porto di Sete (Languedoc-Roussillon). In Italia, clienti e soci Coop e associazioni attive nella campagna hanno iniziato a inviare lettere di protesta alle riviste dei consumatori Coop per chiedere di ritirare dalla vendita le merci prodotte nelle colonie dei territori occupati. Questa iniziativa è stata estesa anche a CONAD. La campagna è culminata il 30 marzo, quando in occasione della giornata della Giornata della Terra Palestinese e del BDS Day, manifestazioni, sit in e azioni informative si sono coordinate nei supermercati di varie città italiane. Dopo queste azioni è iniziata una corrispondenza con le dirigenze di COOP e CONAD, a cui sono seguiti contatti diretti e incontri con rappresentanti della Coalizione italiana Stop Agrexco. Negli incontri i rappresentanti di Stop Agrexco hanno documentato ulteriormente in maniera puntuale la denuncia della commercializzazione illegale di prodotti provenienti dalle colonie e della situazione di violazione della legalità internazionale e dei diritti umani in Palestina che caratterizza la produzione di quelle merci
Il risultato ottenuto grazie alle pressioni messe in campo da consumatori responsabili, soci e attivisti è senza dubbio positivo. Tuttavia gli attivisti e le attiviste di Stop Agrexco continueranno a vigilare se alle dichiarazioni seguiranno i fatti, e invitano tutti e tutte a partecipare a questa lotta per il rispetto del diritto internazionale, e la libertà e l'autodeterminazione del popolo palestinese.
Contatti:
Stop Agrexco Italia
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Scarica la risposta della COOP Italia
CHI È L'AGREXCO: Agrexco Agricultural Export Company Ltd.è il principale esportatore di prodotti agricoli israeliani, inoltre commercializza il 60-70% di frutta, verdura, fiori e erbe aromatiche prodotte nelle colonie costruite illegalmente in territorio Palestinese. La società è stata fondata nel 1956, è per metà di proprietà dello stato Israeliano che ne detiene il 50% delle azioni. La Agrexco ha circa 500 dipendenti e sedi in Europa, Giappone e USA. Nel 2008 il ministero delle finanze israeliano ha deciso di privatizzare la società, anche se ad oggi la privatizzazione non e' ancora effettiva. Durante un processo tenutosi in Inghilterra nel 2006, il direttore generale della Agrexco UK, Amos Orr, ha testimoniato che la Agrexco commercializza il 60-70% di tutti i prodotti provenienti dalle colonie israeliane. Nello stesso sito della Agrexco vengono pubblicizzati dei fichi provenienti da Masuah, una colonia della Valle del Giordano. Questi prodotti, insieme ai prodotti provenienti da Israele sono distribuiti sotto il marchio "Carmel" . L'80% dei prodotti della Agrexco viene esportato e venduto in Europa, principalmente in Inghilterra. A partire dall'estate 2009 l'Italia contribuisce a distribuire i prodotti illegali delle colonie, offrendo uno dei due principali porti di attracco Europei per le navi Agrexco a Vado Ligure, Savona.
LA CAMPAGNA BDS: Nel 2005 la società civile palestinese ha formulato una proposta unitaria ai movimenti internazionali di solidarietà: individuare modalità di boicottaggio di prodotti israeliani, disinvestimento da attività commerciali in Israele, sanzioni sullo Stato di Israele, boicottaggio accademico o culturale delle istituzioni israeliane che collaborano con l'occupazione e l'Apartheid o che non prendono posizione contro queste cose. Tutte queste richieste sono state formulate coerentemente nella campagna BDS (www.bdsmovement.org). Il movimento di BDS ha già collezionato molti successi (ad esempio contro le compagnie Veolia, Africa-Israel, Motorola) ed ha trovato adesioni in organizzazioni della società civile, accademiche, sindacali e governative di tutto il mondo, Israele inclusa. Tutti i sindacati degli stessi lavoratori palestinesi, sfruttati come forza lavoro a basso costo nelle società e piantagioni israeliane, sono tra i promotori della campagna di BDS.
STOP AGREXCO ITALIA: La coalizione italiana contro la Carmel-Agrexco è nata nell'autunno del 2009 a seguito di una conferenza a Pisa sulla campagna internazionale di boicottaggio disinvestimento e sanzioni (BDS), la risposta nonviolenta della società civile palestinese all'occupazione Israeliana. La coalizione italiana contro l'Agrexco aderisce alla chiamata palestinese al BDS in ogni suo aspetto, insieme ad un numero sempre crescente di organizzazioni e movimenti italiani ed internazionali. L'obiettivo è far sì che iniziative di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele simili a quelle applicate al Sud Africa nel periodo dell'Apartheid possano indurre il governo israeliano a riconoscere il diritto inalienabile del popolo palestinese all'autodeterminazione ed a rispettare le norme del diritto internazionale. L'appello della Coalizione Italiana contro l'Agrexco ha ricevuto ad oggi più di 50 adesioni di associazioni nazionali e locali, sindacati e partiti politici, tra cui Assopace, Attac, Donne in nero, Federazione della Sinistra, FIOM-CIGL, Forum Palestina, Pax Christi Italia, rete ECO (Ebrei Contro l'Occupazione), Servizio Civile Internazionale, Sinistra Critica, Un Ponte Per...