Comunicati
Sabato 9 novembre due rappresentanti del BDS di Bologna hanno approfittato della presenza di Fiona May in città per incontrarla al teatro dove si esibiva come attrice co-protagonista dello spettacolo “Maratona di New York”. L’atleta è infatti membro del Consiglio di vigilanza della Puma. Puma è lo sponsor principale della Israel Football Association (IFA), che, come documentato dall’organizzazione internazionale Human Rights Watch, include squadre di calcio con sede in insediamenti illegali israeliani, considerati un crimine di guerra ai sensi del diritto internazionale.
Durante il breve colloquio gli attivisti hanno ringraziato Fiona May per le sue battaglie contro ogni forma di razzismo e hanno illustrato la scomoda posizione di PUMA e del suo deprecabile ruolo di sponsor dell’IFA. Le sono stati consegnati l’appello delle oltre 200 squadre palestinesi in cui chiedono a PUMA di porre fine al suo sostegno alle politiche di occupazione militare israeliana, interrompendo il suo accordo di sponsorizzazione con l’IFA ed il toccante articolo di Aya Khattab, giocatrice della squadra nazionale femminile palestinese del calcio.
È stato riferito a Fiona May che nella risposta di PUMA alle migliaia di persone che sostengono l’appello palestinese, la compagnia avesse affermato la propria “devozione all’uguaglianza universale”.
Domani, 26 ottobre, gruppi in più di 20 paesi, Italia inclusa, parteciperanno alla Seconda giornata globale #BoycottPuma.
Puma è lo sponsor principale della Israel Football Association, che comprende squadre delle colonie israeliane che cacciano le famiglie palestinesi dalla loro terra.
Puma continua a rivendicare una "devozione all'uguaglianza universale" e parla dei valori della "Famiglia Puma".
Le colonie illegali e in espansione di Israele hanno un impatto devastante sulle famiglie palestinesi.
Posta sul Facebook e Instagram:
Puma sostiene le colonie israeliane.
Israele caccia le famiglie palestinesi dalle loro case per far posto alle colonie.
Non farò parte di #PumaFam mentre @Puma sostiene gli assalti di Israele alle famiglie palestinesi. #BoycottPuma https://bdsmovement.net/pumafam
L'occupazione militare israeliana espelle le famiglie palestinesi, compresi bambini, dalle loro case per lasciare il posto alle colonie. Il muro dell’apartheid e i checkpoint militari israeliani separano le famiglie dalla loro terra e l'una dall'altra. Le demolizioni delle case e le espulsioni forzate da parte di Israele fanno vivere le famiglie palestinesi in un costante stato di terrore.
Possiedi abbigliamento Puma? Unisciti a #RebrandPuma!
Sostenitori dei diritti umani dei palestinesi che hanno acquistato abbigliamento Puma prima dell'accordo con la Federcalcio israeliana stanno facendo "rebranding" dei loro capi, scarpe, cappelli e borse Puma.
Scrivendo "Boicotta" sopra il logo Puma puoi pubblicizzare il tuo sostegno all’appello degli atleti palestinesi.
Fai un breve video o scatta una foto mentre fai il rebranding e pubblicala sui social media. Importante! Utilizzi l'hashtag #RebrandPuma. Vedi esempio di tweet/post di seguito:
Ho comprato @Puma prima di sapere che sostiene le colonie israeliane su terre palestinesi.
Fino a quando Puma non porrà fine alla complicità con l'occupazione militare israeliana, mi unisco a #RebrandPuma a sostegno dell'appello palestinese #BoycottPuma. https://bdsmovement.net/rebrand-puma
Per Puma la sua immagine è la sua risorsa più preziosa.
Fai sapere a Puma su Twitter, Facebook e Instagram che sostieni l’appello palestinese #BoycottPuma.
In tutto il mondo gruppi si stanno preparando per la seconda giornata di protesta contro la Puma, che sostiene gli insediamenti illegali israeliani costruiti su terre rubate ai palestinesi. Partecipa!
In tutto il mondo, i tifosi del fair play e dello sport per tutte e tutti si uniscono all’appello delle squadre e degli atleti palestinesi per il boicottaggio del marchio Puma fino a quando non cesserà di sostenere l’occupazione militare illegale israeliana e la negazione dei diritti umani dei palestinesi.
Il noto produttore di abbigliamento sportivo Puma è lo sponsor principale della Israel Football Association (IFA), che include e difende le squadre degli insediamenti israeliani. Questi insediamenti cacciano le famiglie palestinesi dalla loro terra, sono illegali e costituiscono un crimine di guerra secondo la Legge internazionale.
Nel mese di giugno scorso, gruppi in più di 20 paesi hanno partecipato alla prima giornata internazionale di azione contro Puma, con proteste davanti ai negozi e sedi di Puma e delle squadre che Puma sponsorizza. Nei social media, #BoycottPuma è stato l’hashtag legato al marchio Puma più tweetato di quel giorno.
Ora parte il secondo round.
Sabato 26 ottobre 2019, partecipa anche tu alla Giornata internazionale di azione #BoycottPuma!
Iscrivi il tuo gruppo!
Squadre e atleti palestinesi chiedono il boicottaggio del marchio Puma per il suo sostegno alle colonie illegali israeliane che scacciano le famiglie palestinesi dalle loro terre.
Il noto produttore di abbigliamento sportivo Puma è lo sponsor principale della Israel Football Association (IFA), che associa anche squadre delle colonie israeliane costruite illegalmente su terre palestinesi.
Il mese di giugno segna 52 anni di brutale occupazione militare israeliana.
Sabato 15 giugno, partecipa anche tu alla Giornata internazionale di azione #BoycottPuma!
Iscrivi il tuo gruppo!
Quando aziende come la Puma sostengono e traggono profitti dalle colonie illegali israeliane, in pratica acconsentono a che il regime di estrema destra israeliano possa impunemente continuare all’infinito i suoi furti di terra e gli attacchi contro lo sport palestinesi.
In più di 20 paesi in tutto il mondo si stanno organizzando azioni per chiedere a Puma di dimostrare che il suo dichiarato impegno per la giustizia sociale non sia solo uno stratagemma di marketing.
Unisciti alla Giornata internazionale #BoycottPuma! Iscrivi il tuo gruppo!
Organizza azioni nei negozi Puma, negli uffici Puma o negli uffici dei team sponsorizzati da Puma. Spazio alla creatività! Organizza una finta partita e fai la diretta sui social media. Organizza un workshop sugli attacchi israeliani allo sport palestinese. Cerca di coinvolgere squadre popolari, tifoserie e associazioni sportive. Partecipa alle azioni sui social media.
Facciamo sì che il 15 giugno sia un giorno che Puma ricorderà!
Intanto, invia un messaggio a Puma, impegnandoti a boicottare i suoi prodotti fino a quando non termini il suo sostegno alle colonie israeliane, e unisciti all’evento FB internazionale per la giornata #BoycottPuma.
Alcune idee su come agire per la Giornata #BoycottPuma
Cerca di coinvolgere gruppi sportive locali, squadre popolari, tifoserie o altre realtà del mondo dello sport.
- Organizza un’azione creativa in un negozio Puma
Spazio alla creatività! Organizza una finta partita o maratona presso un negozio Puma. Cerca negozi Puma nella tua città sul sito di Puma oppure su google maps.
- Organizza una protesta presso una sede della Puma
Consegna la lettera firmata da 200 squadre palestinesi agli uffici della Puma.
- Organizza un workshop
Coinvolgere organizzazioni sportive per un workshop o un incontro sugli attacchi israeliani sullo sport palestinese e la campagna #BoycottPuma. Contattaci per possibili relatori: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- Fa appello alle squadre sponsorizzate dalla Puma a recedere dal contratto
Puma sponsorizza squadre, giocatori, atleti e artisti. Contattaci per maggiori informazioni e per una lettera facsimile: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- Organizza una “social media house party”
Organizza un’azione collettiva #BoycottPuma sui social media con i tuoi amici.
Fonte: Campagna palestinese per il boicottaggio acdemico e culturale di Israele (PACBI)
Traduzione di BDS Italia