Sabato 9 novembre due rappresentanti del BDS di Bologna hanno approfittato della presenza di Fiona May in città per incontrarla al teatro dove si esibiva come attrice co-protagonista dello spettacolo “Maratona di New York”. L’atleta è infatti membro del Consiglio di vigilanza della Puma. Puma è lo sponsor principale della Israel Football Association (IFA), che, come documentato dall’organizzazione internazionale Human Rights Watch, include squadre di calcio con sede in insediamenti illegali israeliani, considerati un crimine di guerra ai sensi del diritto internazionale.
Durante il breve colloquio gli attivisti hanno ringraziato Fiona May per le sue battaglie contro ogni forma di razzismo e hanno illustrato la scomoda posizione di PUMA e del suo deprecabile ruolo di sponsor dell’IFA. Le sono stati consegnati l’appello delle oltre 200 squadre palestinesi in cui chiedono a PUMA di porre fine al suo sostegno alle politiche di occupazione militare israeliana, interrompendo il suo accordo di sponsorizzazione con l’IFA ed il toccante articolo di Aya Khattab, giocatrice della squadra nazionale femminile palestinese del calcio.
È stato riferito a Fiona May che nella risposta di PUMA alle migliaia di persone che sostengono l’appello palestinese, la compagnia avesse affermato la propria “devozione all’uguaglianza universale”.
Gli attivisti hanno chiesto a Fiona May che si esprimesse in qualità di membro del Consiglio di vigilanza perché quel principio di “uguaglianza universale” non restasse una bella frase disancorata dalla realtà, capace di attirare nuovi clienti e fare dei diritti umani una strategia imprenditoriale, ma che si radicasse in azioni concrete come sospendere il contratto con l’IFA. L’IFA ha rifiutato di adottare misure per porre fine alla sua complicità, escludendo le squadre degli insediamenti, nonostante sia stata ripetutamente condannata da parte di consulenti delle Nazioni Unite, più di 150 parlamentari, compresi membri del Parlamento Europeo, del parlamento svizzera, del parlamento danese e del House of Commons britannica, oltre a organizzazioni per i diritti umani e della società civile.
A Fiona May è stato ricordato che la libertà è una lotta costante, come ci insegna Angela Davis: la Palestina di oggi è lotta contro il colonialismo e contro il razzismo, serve prendere posizione. Con il suo aiuto possiamo convincere Puma a rispettare il suo dichiarato impegno per i diritti umani.
Si ringrazia Fiona May per aver ascoltato le ragioni della campagna con impegno e dedizione, e si attende una tua risposta.