All'attenzione di ACEA e del Comune di Roma,
Siamo cittadini israeliani attivi contro le politiche colonialiste, di occupazione e di apartheid del nostro governo contro la popolazione palestinese. In particolare, molti di noi sono attivisti veterani nella campagna contro l’illegale colonizzazione israeliana e le politiche di costruzione degli insediamenti nella Cisgiordania occupata.
Abbiamo appreso che l’Acea, società di servizi idrici di Roma, ha siglato un memorandum d’intesa con Mekorot al summit Italia-Israele lo scorso Dicembre. Vorremmo chiedervi di cessare la vostra cooperazione con Mekorot, date le complicità di quest’ultima nella violazione dei diritti umani e in crimini di guerra.
Il contributo di Mekorot alle infrastrutture idriche italiane è un retaggio di crimini. Chiunque vada a fare un giro in Cisgiordania può vedere come i progetti di Mekorot distribuiscano acqua rubata alle illegali colonie israeliane, costruite in violazione del diritto internazionale. La costruzione degli insediamenti costituisce un crimine di guerra. Al Haq, l’organizzazione palestinese per i diritti dell’uomo, ha documentato come Mekorot dreni illegalmente l’acqua dalle falde acquifere palestinesi, causando il prosciugamento di quest’ultime. Mekorot fornisce l'acqua saccheggiata agli insediamenti israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.
In più, Mekorot attua una sistematica discriminazione nei rifornimenti d’acqua alla popolazione palestinese, che è obbligata a comprare la propria acqua da una compagnia israeliana a prezzi decisi dallo Stato di Israele. Mekorot riduce regolarmente il rifornimento idrico ai palestinesi, a favore delle colonie illegale e della loro intensa agricoltura e del loro lussuoso stile di vita, creato un sistema di “apartheid dell’acqua”. Chiunque si aggiri per la Cisgiordania occupata può vedere il vergognoso contrasto tra gli insediamenti israeliani dotati di piscine e praticelli e i loro vicini palestinesi che non hanno neanche l’acqua corrente.
Dovrebbe essere risaputo che il consumo pro capite dei coloni israeliani è di 369 litri al giorno, contro il 73 dei palestinesi, ben al di sotto della soglia minima di 100 litri raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Le politiche idriche di Israele sono un mezzo per la deportazione, che impediscono lo sviluppo e obbligano I palestinesi a lasciare le proprie terre. L’organizzazione israeliana “Who Profits” descrive Mekorot come “il braccio esecutivo del governo israeliano” per quanto riguarda le questioni idriche nei Territori Palestinesi Occupati, e afferma che "è attivamente impegnata nella gestione e nella manutenzione" dell’occupazione militare israeliana della Palestina.
Ringraziamo i nostri compagni attivisti italiani, dal movimento di solidarietà con la Palestina a quello dell’acqua pubblica, per i loro sforzi per far crescere consapevolezza intorno a questa importante questione. Condividiamo il loro appello, e ci aspettiamo che voi prendiate posizione a favori dei diritti dell’uomo, e smettiate di premiare chi commette crimini.
E quindi diciamo: No al ladrocinio dell’acqua in Palestina. No alla cooperazione tra Acea e Mekorot!
In fede,
Boycott! Supporting the Palestinian BDS Call from Within
Fonte: boycottisrael.info
Traduzione: BDS Italia