Una causa contro i crimini di colonizzazione

La Confederazione Contadina, l'UJFP (Unione degli Ebrei Francesi per la Pace), la Cimade, ISM Francia (International solidarity movement), la CCIPPP (Campagna Civile Internazionale per la Protezione del Popolo palestinese) e l'AURDIP (Associazione degli Universitari per il Rispetto del Diritto Internazionale in Palestina) membri della Coalizione contro Agrexco (Francia) stanno intraprendendo una causa civile contro Carmel-Agrexco davanti al tribunale di Créteil.

La politica di Israele si basa su una violazione costante del diritto internazionale.

Israele si appropria delle terre che non gli appartengono per cacciare i Palestinesi ed insediare la propria popolazione. Questa politica sistematica di colonizzazione si basa sullo sfruttamento economico dei territori, che ne rappresenta la condizione di sostenibilità. Inoltre, la colonizzazione e lo sfruttamento economico dei territori formano un'unità indissociabile.

Carmel-Agrexco é l'agente N°1 della colonizzazione in campo agricolo.

In primo luogo perchè l'impresa è direttamente legata al Ministero dell'Agricoltura israeliano che la controlla al 50% e di cui ne applica la politica, ma anche perchè è il principale esportatore dei prodotti che vengono dalle colonie, più precisamente quelli della Valle del Giordano dove 7000 coloni si sono appropriati del 95% delle terre e controllano il 98% dell'acqua.

Le associazioni intendono far leva su due punti:

  • Il diritto umanitario fondamentale poiché si tratta della violazione grave dei diritti dei Palestinesi ;
  • Il diritto economico poiché queste esportazioni, conseguenza dello sfruttamento di un crimine, creano una concorrenza sleale nei confronti degli agricoltori francesi ed europei.

Gli elementi classici di analisi del diritto, ratificati dalla Corte Internazionale di Giustizia nel caso del muro (9 luglio 2004), si trovano rafforzati da due referenze giuridiche di primo piano verificatesi nel corso del 2010:

Lo stop a BRITA (CJUE, 25 febbraio 2010) : Per la Corte, l'unica frontiera opponibile è quella del 1949 e Israele non ha alcun diritto di produrre certificati d'origine trattandosi di articoli prodotti all'interno dei territori palestinesi.

La legge del 9 agosto 2010 ha trasposto in diritto interno lo statuto della Corte Penale Internazionale. Esiste quindi una definizione di crimine di colonizzazione nel Codice Penale.

Una causa civile, riassunto

Le associazioni intraprendono una causa civile per ottenere l'acquisizione dei documenti di dogana che autorizzano le esportazioni di AGREXCO e farli analizzare da esperti marittimi in modo da verificare se questi certificati permettono di determinare con precisione l'origine dei prodotti. Nel rispetto dello stop a BRITA, tutti i certificati devono dimostrare in maniera certa che gli articoli esportati dall'Agrexco sono esclusivamente prodotti all'interno dei confini del 1948.

Dopo l'analisi di questi documenti, le organizzazioni facenti parte della Coalizione contro Agrexco continueranno la procedura per imporre l'applicazione dello Stop a BRITA, e la cessazione delle esportazioni illegali.

Fonte: Coalizione contre Agrexco - France

Vedi anche il video dell'intervista all'avocato Gilles Devers che spiega le motivazioni della causa [in francese]

Una causa contro i crimini di colonizzazione

La Confederazione Contadina, l'UJFP (Unione degli Ebrei Francesi per la Pace), la Cimade, ISM Francia (International solidarity movement), la CCIPPP (Campagna Civile Internazionale per la Protezione del Popolo palestinese) e l'AURDIP (Associazione degli Universitari per il Rispetto del Diritto Internazionale in Palestina) membri della Coalizione contro Agrexco (Francia) stanno intraprendendo una causa civile contro Carmel-Agrexco davanti al tribunale di Créteil.

 

La politica di Israele si basa su una violazione costante del diritto internazionale.

Israele si appropria delle terre che non gli appartengono per cacciare i Palestinesi ed insediare la propria popolazione. Questa politica sistematica di colonizzazione si basa sullo sfruttamento economico dei territori, che ne rappresenta la condizione di sostenibilità. Inoltre, la colonizzazione e lo sfruttamento economico dei territori formano un’unità indissociabile.

 

Carmel-Agrexco é l’agente  N°1 della colonizzazione in campo agricolo.

In primo luogo perchè l’impresa è direttamente legata al Ministero dell’Agricoltura israeliano che la controlla al 50% e di cui ne applica la politica, ma anche perchè è il principale esportatore dei prodotti che vengono dalle colonie, più precisamente quelli della Valle del Giordano dove 7000 coloni si sono appropriati del 95% delle terre e controllano il  98% dell’acqua.

 

Le associazioni intendono far leva su due punti:

·                     Il diritto umanitario fondamentale poiché si tratta della violazione grave dei diritti dei Palestinesi ;

·                     Il diritto economico poiché queste esportazioni, conseguenza dello sfruttamento di un crimine, creano una concorrenza sleale nei confronti degli agricoltori francesi ed europei.

 

 

 

Gli elementi classici di analisi del diritto, ratificati dalla Corte Internazionale di Giustizia  nel caso del muro (9 luglio 2004), si trovano rafforzati da due referenze giuridiche di primo piano verificatesi nel corso del 2010:

 

Lo stop a BRITA (CJUE, 25 febbraio 2010) : Per la Corte, l’unica frontiera opponibile è quella del 1949 e Israele non ha alcun diritto di produrre certificati d’origine trattandosi di articoli prodotti all’interno dei territori palestinesi. 

 

La legge del 9 agosto 2010 ha trasposto in diritto interno lo statuto della Corte Penale Internazionale. Esiste quindi una definizione di crimine di colonizzazione nel Codice Penale.

 

Una causa civile, riassunto

Le associazioni intraprendono una causa civile per ottenere l’acquisizione dei documenti di dogana che autorizzano le esportazioni di AGREXCO e farli analizzare da esperti marittimi in modo da verificare se questi certificati permettono di determinare con precisione l’origine dei prodotti. Nel rispetto dello stop a BRITA, tutti i certificati devono dimostrare in maniera certa che gli articoli esportati dall’Agrexco sono esclusivamente  prodotti all’interno dei confini del 1948.

 

Dopo l’analisi di questi documenti, le organizzazioni facenti parte della Coalizione contro Agrexco continueranno la procedura per imporre l’applicazione dello Stop a BRITA, e la cessazione delle esportazioni illegali.

 

Fonte: http://www.coalitioncontreagrexco.net/node/33

 

Video: http://www.coalitioncontreagrexco.net/node/34