24 maggio 2010

Due grandi catene di supermercati italiani sospendono la commercializzazione di prodotti provenienti dale colonie israeliane. Si tratta di Coop e Conad che hanno dichiarato di aver interrotto la vendita dei prodotti Agrexco, principale esportatore di merci di origine israeliana.

Un successo per la rete di pressione "stop Agrexco", nata in occasione dell' incontro nazionale svoltosi il 3 e 4 ottobre a Pisa, organizzato con l'intento di coordinare le attività internazionali del gruppo di "Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni" (BDS), ormai attivo dal 2005.

La coalizione da gennaio porta avanti un' aspra campagna nei confronti della suddetta società attraverso sit-in, volantini e lettere, reclamando a gran voce lo stop dei prodotti provenienti dalle colonie israeliane nei Territori occupati palestinesi. Culmine di questa campagna è stato lo scorso 30 marzo, giornata della Terra Palestinese.

In occasione della celebrazione, manifestazioni e azioni informative coordinate hanno avuto luogo in numerosi supermercati d' Italia. Maurizio Zucchi, direttore di Qualità di Coop Italia, si è affrettato però a precisare che non si tratta assolutamente di boicottaggio ma piuttosto di un problema di tracciabilità.

"Questa modalità di tracciabilità commerciale non risolve l' esigenza di un consumatore che voglia esercitare un legittimo diritto di non acquistare prodotti di determinate provenienze, in quanto l' informazione non è presente in etichetta" ha spiegato Zucchi nella lettera indirizzata a "Stop Agrexco" giustificando così la scelta di "ritirare tutti i prodotti la cui bolla indica la provenienza dai Territori palestinesi, indicazione però non presente sul prodotto finale".

La Agrexco Agricultural Export Company Ltd, nata nel 1956, è il principale esportatore di prodotti agricolo israeliani e dal 2008, in seguito alla svolta in senso privatistico, il governo ne possiede solo il 50%. Dall' estate 2009, l' Italia fornisce alla compagnia uno dei due principali porti di attracco europei, a Vado Ligure (Savona), luogo scelto appunto per le proteste del 30 marzo. Pur ritenendosi soddisfatti del risultato ottenuto, i membri di "stop Agrexco" hanno fatto sapere che continueranno a vigilare per far sì che alle dichiarazioni seguano i fatti.

Fonte: Agenzia Radicale