Made in Israel, Conad: Su provenienza prodotti aspettiamo Agrexco
Roma, 24 mag (Il Velino) - Tutto fermo in casa Conad: si aspetta per decidere se vendere i prodotti provenienti da Israele e "firmati" Agrexco oppure no. La rete "Stop Agrexco" nata in occasione dell'incontro nazionale svoltosi a Pisa il 3 e 4 ottobre 2009 e che coinvolge decine di associazioni sotto il grido "boicottiamo i frutti dell'Apartheid israeliano" è riuscita ad ottenere la sospensione dei prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani in Cisgiordania ma è ancora tutto da vedere se si tratta delle zone sanzionate dall'Onu come "illegali" oppure no."Abbiamo ricevuto la segnalazione e abbiamo subito contattato il fornitore – vale a dire Agrexco Ltd – per verificare la provenienza dei prodotti e quindi in quali aree di Israele sono stati prodotti", spiegano al VELINO dall'ufficio stampa Conad. "Il fornitore deve ancora indicarci tutte le provenienze dei prodotti. Sulla base di queste informazioni – proseguono ancora da Conad – affronteremo gli eventuali problemi con il fornitore. Ovviamente – concludono da Conad – nel caso in cui i prodotti (tra i quali figura anche la rinomata spremuta d'arancia Jaffa Queens ndr) dovessero provenire da quelle aree, prenderemo dei provvedimenti".
Da Coop Italia, invece, Maurizio Zucchi, direttore Qualità, ha indirizzato una lettera alla rete "stop Agrexco", in cui spiega come "questa modalità di tracciabilità commerciale non risolva l'esigenza di un consumatore che voglia esercitare un legittimo diritto di non acquistare prodotti di determinate provenienze, in quanto l'informazione - pur seguendo il prodotto dal punto di vista doganale e fiscale - non è tuttavia presente in etichetta". Motivo per cui Coop ha deciso di sospendere gli approvvigionamenti di merci prodotte nei territori occupati e valutare se esistano possibilità di specificare maggiormente l'origine del prodotto, "al fine di consentire per il consumatore finale una reale distinzione tra i prodotti made in Israel e quelli eventualmente provenienti dai territori occupati". Ma una cosa è certa: per Zucchi "non si tratta di un boicottaggio verso Agrexco o Israele da parte di Coop, perché questa scelta spetta tutt'al più al consumatore. Coop ha deciso di ritirare i prodotti la cui bolla indica la provenienza dai Territori palestinesi, indicazione non presente però sul prodotto finale".