Martedì, 21 maggio, in vista del Congresso annuale della UEFA a Londra, una trentina di manifestanti della campagna Cartellino Rosso all’Apartheid Israeliana ha protestato davanti alla sede nazionale della Federcalcio a Roma per ribadire la richiesta che il campionato Under 21 sia spostato da Israele.

Una delegazione è stata ricevuta dal Direttore Generale Antonello Valentini, al quale è stato consegnato il dossier sulle condizioni dello sport in Palestina e sulla campagna europea contraria a premiare Israele con un evento sportivo di risonanza mondiale. Nel dossier sono state incluse le ultime lettere a sostegno della campagna da parte di Luisa Morgantini, già vice presidente del Parlamento Europeo, e dell’ex senatore Vincenzo Vita, che chiedono entrambi di spostare il campionato da Israele.

Valentini ha ricordato la sensibilità e l’impegno della Federcalcio per lo sport palestinese, affermando che lo scopo della Federazione è sempre stato quello di includere e non escludere. Ha ricordato anche l’impegno della Federcalcio contro il razzismo, questione centrale al congresso UEFA di Londra.

Gli attivisti hanno risposto che svolgere il campionato in Israele vuol dire non solo vanificare gli sforzi fatti nella lotta contro il razzismo, mandando un messaggio ambiguo e fuorviante, ma ancor peggio, acconsentire alle politiche di un paese in cui la discriminazione e l’Apartheid sono stabilite per legge. Israele ha reso l’esclusione parte integrante della vita di tutti i palestinesi, da quelli che vivono e muoiono sotto occupazione militare in Cisgiordania, a Gaza e a Gerusalemme est, ai palestinesi relegati allo stato di cittadini di “terza classe” in Israele, ai profughi ai quali è negato il sancito diritto di ritorno alle loro terre da dove sono stati cacciati da Israele nel ‘48 e nel ’67.

La delegazione ha anche ricordato l’eco globale che avrà la coppa Under 21, creando così una straordinaria occasione per Israele per presentarsi al mondo come un paese normale, democratico ed “europeo”.

Per poter meglio esporre le gravi conseguenze di procedere con il campionato in Israele, la delegazione ha chiesto di poter organizzare un incontro con il Presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, richiesta che Valentini si è assunto di trasmettere.

Al presidio di Roma hanno aderito e partecipato: Rete Romana di Solidarietà con il Popolo palestinese, Gruppo BDS Roma, Per non dimenticare Gaza, Un ponte per…, Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese, Freedom Flotilla Italia, Partito dei Comunisti italiani, la Comunità palestinese di Roma e del Lazio e Amici del prigioniero palestinese in Italia.

Venerdì 24 maggio a Londra, davanti alla sede del Congresso annuale della Uefa, manifesteranno attivisti da tutta l’Europa, l’Italia inclusa, perché l’UEFA, finora sorda, si decida ad ascoltare gli appelli partiti dal mondo del calcio palestinese e sostenute da chi non accetta di vedere lo sport utilizzato per mascherare gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.

La campagna Cartellino Rosso all’Apartheid Israeliana fa appello affinché si organizzino proteste in tutta Italia l’8 giugno, giorno della partita Italia – Israele, nel caso l’UEFA dovesse accettare di prestarsi a questa campagna di immagine per Israele.

Cartellino Rosso all’Apartheid Israeliana

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