Parigi. Mercoledì 17 aprile 2013 una quarantina di persone ha occupato la Federazione Francese di Calcio (Fédération Française de Football, FFF) in occasione della giornata internazionale per il sostegno dei prigionieri palestinesi, chiedendo notizie di Omar Abu Rouis e Mohamed Nemer, calciatori della squadra nazionale palestinese imprigionati da più di un anno da Israele in detenzione "amministrativa".
Il Presidente della FFF Noël Le Graët aveva rifiutato di ricevere Mahoud Sarsak durante il suo soggiorno in Francia, quando invece voleva affrontare con i responsabili della FFF la questione di questi sportivi palestinesi.
Inoltre, lo stesso Noël Le Graët ha rifiutato di riceverci per darci notizie di questi due giocatori professionisti, sebbene si sia preoccupato di informarsi presso i suoi omologhi israeliani...
Il signor Le Graët "non fa politica". La sua carta contro il razzismo e per la solidarietà tra i giocatori è un mero elemento decorativo...
Tuttavia, i media che erano presenti sono riusciti a scoprire la sorte dei due prigionieri della squadra nazionale palestinese, dei quali non abbiamo più notizie da quando sono stati rapiti dall'armata israeliana presso i loro domicili palestinesi il 18 e il 20 febbraio 2012.
COMUNICATO DELL'AGENZIA DI STAMPA FRANCESE (AFP)
Manifestanti pro-palestinesi incatenati nella FFF poi evacuati.
PARIGI, 17 aprile 2013 (AFP)
Abbiamo appreso da fonti concordanti che decine di manifestanti incatenati nella sede della Federazione Francese, dopo aver chiesto di essere ricevuti dal presidente della FFF per la questione dei due calciatori palestinesi incarcerati in Israele, sono stati evacuati dalla polizia.
La polizia ha dichiarato che 34 manifestanti sono stati portati in diversi commissariati per dei controlli di identità, il tutto si è svolto senza particolari incidenti.
Una quarantina di persone aveva in breve tempo assediato i locali e, dopo essere stati informati che il presidente Noël Le Graët era in riunione, una dozzina di loro si era incatenata davanti alla reception.
I manifestanti hanno esposto striscioni e cartelli con scritto: "Israele criminale, FFF complice", "Liberate i calciatori palestinesi incarcerati" e "On ne peut pas s'en foot".
"La polizia ci ha tagliato le catene e mandato via con la forza. Chiedevamo al signor Le Graët notizie sui due calciatori della squadra nazionale palestinese detenuti in Israele dal febbraio 2012, senza essere stati né accusati né processati ma bensì torturati durante il loro interrogatorio", ha spiegato a l'AFP Olivia Zemor, portavoce del collettivo presente in loco.
Due dei militanti vestivano delle classiche divise da calciatori con i nomi dei due giocatori in questione scritti sulla schiena: Omar Abu Rouis et Mohamed Nemer.
"Siamo qui, ha aggiunto, anche perché nonostante la richiesta appoggiata dall'ambasciata Palestinese, i dirigenti della FFF non hanno voluto ricevere Mahoud Sarsak in occasione di una sua recente visita in Francia", M. Sarsak è un calciatore palestinese che è stato incarcerato il 22 luglio 2009 da Israele e liberato il 10 luglio 2012 dopo uno sciopero della fame.
Dopo più di un'ora dall'inizio della loro azione, la polizia è arrivata senza intervenire. Mentre più di una dozzina di furgoni della CRS (Compagnie républicaine de sécurité) stazionavano davanti all'ingresso, un agente è entrato per segnalare agli occupanti che la FFF aveva chiesto la loro espulsione
L'azione si è svolta "nella calma e senza grida" e senza scontri con le guardie di sicurezza presenti, sostiene la signora Zemor. "I locali sono stati evacuati con calma, non c'è più nessuno all'interno" ha poi confermato una fonte della FFF aggiungendo che il signor Graët non ha voluto incontrare i manifestanti. "Si tratta della reiterazione di un'azione già messa in atto sei mesi fa per attirare l'attenzione dei media sulla situazione dei giocatori di calcio in Palestina. Siamo qui per occuparci di calcio, non di questioni politiche."
DÉPÊCHE AFP di mercoledì 17 aprile 2013
Tra i giornalisti presenti anche: Reuters TV, L'Humanité, Nadir Dendoune, RFI, Politis...
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Fonte: CAPJPO-EuroPalestine