Di seguito un articolo ANSA sul viaggio di Tajani in Israele. Vedi anche l'iniziativa di cittadini israeliani, che scrivono a Tajani per dire che è ora di applicare sanzioni contro Israele, non di aumentare le relazioni UE-Israele.
Giunto a Tel Aviv alla guida di una nuova 'missione per la crescita' Ue (assieme con 65 rappresentanti di imprese europee), il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani ha incontrato diversi ministri israeliani e ha firmato tre accordi di cooperazione. In giornata è anche in programma un colloquio con il capo dello Stato Shimon Peres. ''Il nostro messaggio - ha detto - è lavorare con Israele, oggi e domani. Israele è uno dei partner più importanti per la nostra economia. E questo - ha sottolineato - è anche un messaggio politico''.
Con i ministri Silvan Shalom (energia), Yaakov Peri (ricerca scientifica), Uzi Landau (turismo) e Naftali Bennett Tajani ha esaminato una vasta gamma di settori nei quali - è la sua netta sensazione - l'Unione europea ed Israele potrebbero molto beneficiare delle rispettive esperienze. Già fra alcuni mesi, ha preannunciato, una nuova delegazione di 'Missione per la crescita' tornera' in Israele per esaminare lo sviluppo di progetti turistici, fra cui il ''turismo religioso'' (incluso il turismo ebraico in Europa). ''Per quanto riguarda l'energia, abbiamo buone notizie per Israele'' ha aggiunto, riferendosi al progetto di collegare la rete elettrica israeliana a quelle di Cipro e Grecia.
Le nuove linee guida europee, che vietano la assegnazione di fondi e finanziamenti europei ad entità israeliane attive anche nei Territori, restano un elemento di preoccupazione per i dirigenti israeliani. In risposta ad una domanda di un giornalista sul futuro, in questo contesto, del progetto Horizon 2020, Tajani ha risposto: ''I problemi sono noti, ma io sono ottimista. Lavoriamo alla sua realizzazione. Non è facile, ma ci stiamo lavorando. L'importante è adoperarsi per buone soluzioni''. Ha aggiunto che a Peres confermerà l'interesse europeo a mantenere buone relazioni con Israele: ''Noi proponiamo una più stretta cooperazione, anche nei progetti Copernicus e Cosme''.
Tajani ha poi partecipato all'apertura di Watec 2013, una esposizione delle maggiori iniziative dedicate all'industria e alla tecnologia dell'acqua. Tajani ha rilevato che la penuria di risorse idriche è un problema assillante non solo per Israele ma anche per Regioni che si trovano nel Sud dell'Europa. Occorre stimolare, ha detto, investimenti nelle nuove tecnologie e rafforzare la cooperazione fra Unione europea ed Israele anche in questo settore. L'industria israeliana dell'acqua - affermano gli organizzatori di Watec - è ritenuta all'avanguardia mondiale. Il volume delle esportazioni industriali israeliane legate all'acqua è stato stimato l'anno scorso in 2 miliardi di dollari. Fra le novita' esposte in questa edizione di Watec figurano i modelli matematici sviluppati da una società per segnalare in tempo reale esplosioni o perdite nelle tubature di acqua; e anche 'vassoi' messi a punto da un'altra società per raccogliere alla base di ogni pianta la rugiada notturna. 'Vassoi' che costano pochi dollari e che riparano le piante dagli sbalzi di temperatura sul terreno.
Circa due miliardi di persone nel mondo - stimano gli organizzatori di Watec - non hanno accesso a dosi sufficienti di acqua, e questa penuria rischia di aggravarsi in futuro. A Tel Aviv sono giunte in questi giorni delegazioni dall'Europa, dagli Stati Uniti, dalla Cina e da altri Paesi ancora per esaminare da vicino la esperienza maturata in Israele nella desalinizzazione, nella purificazione e nel riciclaggio dell'acqua, e nella irrigazione agricola a goccia.
Fonte: Ansa