LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Nuovo video con artisti e attivisti neri e palestinesi, tra cui  Ms. Lauryn Hill, Cornel West, Alice Walker e Danny Glover, mette in evidenza la connessione tra le lotte delle due comunità.

Più di 60 grandi artisti e attivisti neri e palestinesi sono ripresi in un nuovo video che mette in evidenza le sfide che le due comunità stanno affrontando, tra cui quelle contro la polizia militarizzata e l'industria carceraria. Il  video ha come protagonisti Ms Lauryn Hill, Danny Glover, Cornel West, Angela Davis, Alice Walker, Zaffiro, LisaGay Hamilton, i Baha Men, Ahmad Abuznaid co-fondatore dei Dream Defenders, Yousef Erakat (fouseyTUBE) e altri che alzano cartelli tipo "Gaza sta con Ferguson" e "Mi hanno soffocato in video. Ho detto che non riuscivo a respirare", riferendosi all'omicidio di Eric Garner avvenuto nel luglio 2014. Questo arriva sulla scia della dichiarazione del 19 agosto firmata da oltre 1.100 fra attivisti, artisti, studiosi, studenti e organizzazioni neri, che chiedono "solidarietà con la lotta palestinese" così come un boicottaggio della società privata delle prigioni G4S e di altre aziende che traggono profitto dall'occupazione israeliana.

"Reciproche espressioni di solidarietà hanno contribuito a generare una forte affinità politica che collega organizzatori, studiosi, operatori culturali e prigionieri politici neri negli Stati Uniti con attivisti, accademici, prigionieri politici e artisti palestinesi", ha spiegato Angela Davis, nota studiosa, attivista, e prigioniera politica che ha visitato la Palestina ed ha una posizione di rilievo nel video. "I palestinesi hanno fatto dichiarazioni appassionate contro la violenza razzista della polizia a Ferguson e Baltimora, mentre voci di neri  si sono levate con veemenza in difesa di Rasmeah Odeh. Il fatto che il popolo palestinese continui a rifiutare di arrendersi dopo quasi sette decenni di lotta continua contro il colonialismo israeliano, è di grande incoraggiamento per i neri negli Stati Uniti per accelerare le nostre lotte in corso contro la violenza di stato razzista. Queste immagini potenti rappresentano un viaggio che dalla lotta contro la tirannia va verso una speranza collettiva per un futuro giusto ".

L'idea per il video è venuta allo studioso e organizzatore palestinese Noura Erakat nell'estate del 2014 mentre, contemporaneamente, cadevano le bombe su Gaza e a Ferguson veniva innescata la rivolta dall'assassinio del diciottenne Michael Brown.

"I palestinesi hanno utilizzato i social media per condividere i loro consigli su come affrontare proiettili di gomma e gas lacrimogeni, e i manifestanti cantavano 'Da Ferguson a Gaza, saremo liberi', ha spiegato Erakat. "In maniera sistematica, è emersa un'analisi  che  mette in luce analogie, ma non somiglianze  fra la vita dei neri e quella dei palestinesi, e più propriamente, la loro sopravvivenza. I palestinesi non si aspettano la solidarietà nera, ma la apprezzano tantissimo. Le nostre comunità sono disumanizzate con logiche simili di razzismo e repressione. E' necessario analizzare ulteriormente tali somiglianze e riconoscere che le nostre condizioni eccezionali sono la norma."

"Questa non è solo solidarietà intellettuale o simbolica", ha detto Kristian Davis-Bailey, un attivista nero e laureato a Stanford co-sceneggiatore e co-organizzatore del comunicato di Black Solidarity With Palestine (Solidarietà Nera con la Palestina, n.d.r.). "Stiamo lavorando insieme  sul campo, come evidenziato dalla nostra comune campagna contro G4S, una società che fornisce le tecnologie a sempre più carceri negli Stati Uniti e in Palestina". Nel mese di giugno, la Columbia University è stata la prima università americana a disinvestire dalle carceri , e anche la Bill & Melinda Gates Foundation, l'United Methodist Church e l'United Church of Christ hanno  scaricato nel corso degli ultimi 16 mesi il loro pacchetto azionario di G4S in seguito alle pressioni di attivisti neri e palestinesi per i diritti umani.

Remi Kanazi, un poeta palestinese e autore di Before The Next Bomb Drops: Rising Up From Brooklyn to Palestine (Prima che cada la prossima bomba: Rivolte da Brooklyn alla Palestina), che ha collaborato a scrittura e commento della sceneggiatura ha detto: "E' essenziale che nello stesso momento in cui diciamo 'fine all'occupazione israeliana', diciamo 'basta alla carcerazione di massa', con la stessa forza con cui noi diciamo 'non più una bomba sganciata su Gaza', diciamo 'non più un proiettile sparato contro neri a Chicago', e con lo stesso vigore con cui diciamo 'boicottaggio, disinvestimento e sanzioni', diciamo 'disinvestire dalle carceri'."

"'Quando vedo loro, vedo noi' è stato un tema importante per l'eredità di Solidarietà nero-palestinese", ha spiegato Mari Morales-Williams, studiosa nera e giovane organizzatrice  che vive a Philadelphia e che ha collaborato alla sceneggiatura. "Questa linea nello script riconosce lo stato del programma condiviso per demonizzare, controllare e annientare corpi neri e scuri per i propri desideri imperialistici. E' anche un invito a creare la nostra contro-narrativa e ad impegnarci a che si vedano l'umanità e la divinità insite in ognuna delle nostre comunità resilienti ".

Fonte: Black Palestinian Solidarity

Traduzione BDS Italia