LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Il Ministero dell'Economia chiede ai rivenditori di distinguere tra i beni prodotti in Cisgiordania dai coloni israeliani e quelli prodotti dai palestinesi

Il Belgio ha consigliato ai rivenditori di etichettare in modo chiaro l'origine dei prodotti fabbricati negli insediamenti israeliani nei Territori palestinesi occupati.

La raccomandazione, non vincolante, non ha nulla a che fare con l'escalation del conflitto tra Israele e i militanti palestinesi nella Striscia di Gaza, il ministero dell'economia ha detto, notando che la Gran Bretagna e la Danimarca hanno già simili linee guida in atto in materia di etichettatura.

"È un consiglio non vincolante indicare sulle etichette se i prodotti provengono dagli insediamenti nei Territori occupati", ha detto una portavoce. "Noi non vediamo questo come una sanzione contro Israele, ma le norme comunitarie prevedono che i consumatori  debbano essere informati sulle origini dei prodotti".

Il ministero prevede di inviare una lettera alle federazioni dei rivenditori martedì, raccomandando l'uso di tali etichette. Né la federazione belga nazionale di rivenditori al dettaglio, Comeos, né l'ambasciata israeliana a Bruxelles hanno voluto commentare la questione prima di leggere la lettera.

Israele è stato critico di qualsiasi misura per l’etichettatura dei prodotti degli insediamenti ebraici che sia chiara  o che distingua i beni prodotti dai palestinesi, sostenendo che la distinzione è parte di un più ampio sforzo per imporre uno stato palestinese a Israele.

Le etichette che il Belgio ha in mente si applicano principalmente a frutta e verdura coltivate nella Valle del Giordano della Cisgiordania, ma potrebbero anche includere prodotti come l'acqua frizzante fai da te della SodaStream e i cosmetici dell’Ahava, le quali hanno entrambe impianti di produzione in Cisgiordania.

I prodotti degli insediamenti sono spesso etichettati o "prodotto della Cisgiordania", sottintendendo che potrebbero essere prodotti palestinesi, o "prodotti di Israele", suggerendo che potrebbero provenire dal lato israeliano della linea verde del 1967.

Secondo il diritto internazionale gli insediamenti ebraici nei Territori palestinesi occupati non sono considerati parte dello stato di Israele.

Fonte: The Guardian

Traduzione di BDS Italia