Gli attivisti dei diritti umani dei palestinesi stanno celebrando un’altra vittoria nella loro campagna contro Veolia, la multinazionale idrica, energetica e dei rifiuti francese.
E’ appena stato annunciato che la sussidiaria inglese della compagnia, la Veolia Environmental Services, ha provato ad estendere il suo contratto di manutenzione del Regent’s Park (già in essere) e di accaparrarsi un ulteriore contratto per il St James’s Park. Questi due parchi sono forse i due più prestigiosi di tutti e otto Parchi Reali di Londra. Il 20 Maggio 2014, la Royal Parks Agency (TRP) ha annunciato di aver assegnato i contratti settennali che coprono tutti e otto i parchi ad altre tre compagnie. Veolia non ha solo fallito nell’allargare il suo business nei royal Parks accaparrandosi St James’s Park, ma ha anche perso il suo esistente contratto con il Regent’s Park. Per milioni di londinesi e di visitatori da tutto il mondo, queste amenità tanto amate saranno zone senza servizi Veolia. La posta in gioco è prestigiosa, e Veolia è chiaramente su un pendio scivoloso.
Per una settimana, né Veolia nè TRP hanno detto se la compagnia avesse fatto un’offerta per l’intero o una parte del contratto, o se non ne avesse fatto alcuna. Comunque sia, la perdita di Veolia è un guadagno per i diritti dei palestinesi. Veolia ha ostacolato parecchie richieste di spiegazioni. In seguito, TRP ha informato gli attivisti che la società aveva invano offerto, per il Regent’s Park e il St James Park, contratti del valore di 16.000.000 di sterline per 7 anni.
Per spiegare come mai i sostenitori dei diritti umani stiano dicendo che si tratta di una vittoria, ecco qui lo scenario della campagna contro Veolia:
Veolia Environnement è (e lei stessa si promuove come) un singolo ente commerciale che opera attraverso sussidiarie interamente controllate in oltre 80 paesi. Questo significa che se qualsiasi delle sue sussidiarie è colpevole di “una pesante cattiva condotta”, per legge l’intera compagnia è responsabile. Attraverso la sussidiaria israeliana di Veolia, la compagnia è accusata di complicità con le violazioni israeliane del diritto internazionale, in particolare in Cisgiordania e Gerusalemme Est, che l’ha resa bersaglio di campagne per i diritti umani in tutto il mondo.
L’attività di Veolia ha alzato critiche in tre aspetti principali: la compagnia ha aiutato a costruire il sistema di Metropolitana Leggera di Gerusalemme, che rinforza gli insediamenti illegali e li collega ad Israele. Ha anche gestito servizi bus che hanno avuto lo stesso effetto (i servizi stessi sono illegali, poichè lo sono gli insediamenti) e in più alcuni di questi servizi hanno attuato discriminazioni a passeggeri palestinesi, una reminescenza dei servizi di trasporto pubblico simbolo della segregazione razziale nell’era precedente ai diritti civili negli Stati Uniti meridionali e del sud Africa dell’Apartheid. Inoltre, Veolia gestisce la discarica di Tovlan su terra rubata palestinese nella Cisgiordania occupata, come servizio offerto al vicino insediamento illegale e ad altri clienti che si trovano all’interno di Israele. Queste attività infrangono parecchie disposizioni della 4th Convenzione di Ginevra.
Sotto la costante pressione degli attivisti per i diritti umani, la compagnia ha recentemente annunciato che ha svenduto i suoi servizi di trasporto pubblico, annuncio confermato ora anche da alcuni gruppi independenti di monitoraggio. Negli ultimi anni, Veolia ha perso un gran numero di piccoli contratti e parecchi di quelli prestigiosamente grandi, specialmente a Londra. Prendendo come guida l’appello palestinese alla solidarietà, gli attivisti sottolineano come l'obiettivo non sia solo quello di penalizzare la complicità con gli abusi illegali di diritti umani, ma anche pubblicizzare la questione della pace inscindibile dalla giustizia in Israele / Palestina. Veolia potrebbe aver dismesso i suoi servizi di autobus illegali, ma la sua complicità in relazione alla discarica di Tovlan e alla Metropolitana Leggera da Gerusalemme rimane. Ecco perché non ci si può aspettare che sia “tutto come prima”.
Due anni fa, gli attivisti londinesi hanno lanciato l’allarme che Veolia Environmental Services, la sussidiaria nel Regno Unito della compagnia, avrebbe potuto fare un’offerta per un lucroso e prestigioso contratto con la The Royal Parks Agency. Già in possesso di un contratto di “ecologia del paesaggio” più piccolo con TRP, Veolia era certamente in una buona posizione per farlo. Paragonata ad altre autorità locali, come NHS Trusts ed altri enti pubblici (ad esempio il Museo di Storia Naturale) che gli attivisti hanno dissuaso con successo dall’appaltare o dal rinnovare i propri contratti con Veolia, la TRP è stata un caso insolito. TRP è parte del Dipartimento della Cultura, dei Media e dello Sport, ed è amministrata attraverso l’Ufficio di Gabinetto. Il governo dichiara che considera gli insediamenti israeliani illegali, e tuttavia finora si è rifiutato di penalizzare le compagnie che sono complici con questa illegalità o di scoraggiare gli enti pubblici dall’appaltare contratti a queste compagnie. Ma cosa farebbe il governo se Veolia dovesse presentare un'offerta per un contratto di cui è direttamente responsabile? Non era questa soprattutto una questione di interesse pubblico, che richiedeva una consultazione pubblica, in linea con l’impegno del governo stesso alla “trasparenza”?
Queste sono state le domande che gli attivisti hanno sottoposto all’Amministratore Delegato di Royal Parks, ai suoi dirigenti, amministratori ed altri, e inoltrate all'allora Segretario alla Cultura e al Gabinetto dei Ministri, per definire i motivi per cui Veolia doveva essere squalificata dalla gara di appalto o per rifiutare un'offerta, se già presentata dalla compagnia. Una petizione che invitava The Royal Parks ad agire responsabilmente ha guadagnato decine di firme di importanti personalità (tra cui il compianto Bob Crow). Gli attivisti hanno creato l’acronimo di Vorpal, (che sta per “Veolia Out of Royal Parks Across London”) e hanno accennato alla spada che dell'opera Jabberwock di Lewis Carrol nella famosa e terricante rappresentazione di John Tenniel. The Royal Parks, l’Ufficio di Gabinetto, DCMS e Veolia non aveva dubbi sulla determinazione di VORPAL.
L’annuncio del fallimento di Veolia nei Royal Parks è arrivata giusto due settimane prima che il gigante dei servizi di sicurezza G4S fu messo sotto pressione dai manifestanti fino a che non ha annunciato una tabella di marcia per porre fine al suo contratto con il Servizio Carcerario Israeliano. Ma finchè Veolia non smetterà di assistere e favorire le violazioni israeliane del diritto internazionale ed umanitario, la compagnia e tutte le sue sussidiarie rimarranno un legittimo obiettivo delle campagna degli attivisti. I sostenitori dei diritti umani prendono ispirazione da questa vittoria per dirigersi velocemente verso la prossima.
Fonte: dumpveolia.org.uk
Traduzione: BDS Italia