LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Quello che segue è un OdG presentato dal Capogruppo di RC di Pomarance al CC di Giovedì 9 Gennaio 2014 e approvato all’unanimità. I consiglieri presenti hanno devoluto la somma di € 280,00: 

Solidarietà al Popolo Palestinese

Nel gennaio di cinque anni fa, mentre i bombardieri, le navi da guerra e l’artiglieria israeliana rovesciavano sulla povera gente di Gaza l’operazione “Piombo Fuso” con migliaia di tonnellate di bombe, missili e fosforo bianco, la cantante israeliana Noa fece pubblicare una sua “lettera aperta” ai Palestinesi in cui scriveva:

“Io so che nel profondo del vostro cuore desiderate la morte di questa bestia chiamata Hamas che vi ha terrorizzato e massacrato, che ha trasformato Gaza in un cumulo di spazzatura fatto di povertà, malattia e miseria”. Aggiungendo poi: “Posso soltanto augurarvi che Israele faccia il lavoro che tutti noi sappiamo deve esser fatto, e vi sbarazzi definitivamente da questo cancro, questo virus, questo mostro chiamato fanatismo, oggi chiamato Hamas. E che questi assassini scoprano quanta poca compassione possa esistere nei loro cuori e cessino di usare voi e i vostri bambini come scudi umani per la loro vigliaccheria e i loro crimini”.

E’ amaro constatare che l’augurio di Noa venne esaudito. L'esercito israeliano si è "sbarazzato" di 1500 palestinesi, fra cui 400 bambini, fra cui oltre 100 donne, provocando anche più di 5000 feriti e riducendo Gaza a un cumulo di macerie.

Cinque anni dopo i 1.500 morti e gli oltre 5.000 invalidi provocati dall’operazione Piombo Fuso, la Striscia di Gaza è ancora assediata, è ancora impedito l’ingresso degli aiuti umanitari, inclusa una delegazione italiana che proprio in questi giorni si sarebbe dovuta recare all’ospedale Al Awda e nei campi profughi palestinesi nella Striscia di Gaza.

Per questi motivi, il concerto natalizio di Noa a Palermo è una vergogna e un inganno, non tanto perché sia stato organizzato, ma perché si è cercato di presentarlo all’insegna della pace e dell’incontro fra mondi diversi.

La delegazione italiana “Per non dimenticare... il diritto al ritorno”, da cinque giorni al Cairo, oggi ha stazionato per l'intera giornata davanti l'ambasciata italiana, per avere conferma del permesso d'ingresso a Gaza, ma non è arrivato. Ancora una volta Gaza rappresenta uno degli aspetti centrali del dramma del popolo palestinese. Si vuole chiudere in prigione una intera nazione e nessuno deve poter entrare.

Di tutto ciò le responsabilità sono precise e chiare: se da una parte c'è l'occupazione israeliana (che non deve essere mai dimenticata), dall'altra ci sono le complicità degli stati arabi e dei governi occidentali che su questa regione si giocano interessi geopolitici di portata mondiale.

Noi rinnoviamo con forza il nostro impegno in solidarietà con il popolo palestinese e proponiamo contro un  embargo criminale e illegale di sostenere con determinazione la campagna di BDS (Boicottaggio, Disinvestimento,Sanzioni) come ha fatto la Vitens, il più ampio fornitore di acqua potabile in Olanda, con la decisione di cessare i suoi accordi di cooperazione con la compagnia nazionale israeliana dell'acqua Mekorot, per l'impegno della Vitens verso la legalità internazionale.

(La Mekorot vìola il diritto internazionale ed è responsabile di crimini di guerra, incluso il saccheggio delle risorse idriche nei Territori Palestinesi Occupati (TPO), per la fornitura di quest'acqua saccheggiata alle illegali colonie israeliane, e la sistematica discriminazione e privazione dell'acqua della popolazione palestinese occupata.)

Il comitato nazionale italiano BDS si appella ai governi, alle municipalità ed alle aziende private in tutto il mondo perché seguano l'esempio dato dal governo olandese e dalla Vitens, per scoraggiare affari con le imprese che operano negli illegali insediamenti israeliani, esortando ad evitare o sciogliere ogni cooperazione con le compagnie complici d'Israele come la Mekorot.

In questi giorni, in previsione di una ennesima visita del segretario di stato americano, John Kerry, Israele non ha  perso l’occasione per cercare di far fallire i flebili tentativi di pace bombardando la Striscia di Gaza provocando morti e feriti.

Come se non bastasse, l’ondata di maltempo che ha colpito la regione rischia di incrementare una tragedia enorme.

A Gaza, le piogge e le nevicate dei giorni scorsi hanno fatto saltare il precario sistema fognario, allagando cittadine e villaggi, travolgendo case, scuole, infrastrutture mai del tutto riparate dopo l'operazione "Piombo Fuso" del 2008-2009: acque pulite si sono mischiate alle acque nere, con il risultato che non vi e' piu' un rubinetto di acqua potabile nella Striscia, dove vivono un milione e 800 mila palestinesi. In tutto ciò, ha denunciato l'ambasciatrice palestinese, Israele non solo ha continuato a mantenere un embargo totale che impedisce persino il transito di medicinali, ma ha persino aperto le sue due dighe, attraverso cui passano gli scarichi dello Stato israeliano verso il Mediterraneo, contribuendo a mandare in tilt tutto il sistema di smaltimento e inondando di melma putrida Gaza.

La situazione e' al di fuori di ogni controllo, ha rimarcato l'ambasciatrice, la quale ha invocato "una mobilitazione internazionale" per la gente della Striscia, rimasta in gran parte senza un tetto, cibo, acqua potabile, riscaldamento. "Più della metà della popolazione di Gaza, vive tra l'altro nei campi profughi, ovvero in tende o abitazioni di fortuna", ha ricordato l’ambasciatrice Alkalia.

In questo quadro, l'unica centrale elettrica della Striscia sta per cessare le proprie attività per una grave penuria di combustibile dovuta alla chiusura del valico di Kerem Shalom con Israele. L'erogazione della corrente elettrica sarà ulteriormente tagliata, a solo 6 ore al giorno, con la prospettiva di bloccarsi del tutto, entro, al massimo, una settimana, ha avvertito l'ambasciatrice.

"Una coperta per Gaza" questo il disperato appello per raccogliere aiuti - attraverso movimenti, strutture di base, singoli cittadini italiani - da destinare alla popolazione della Striscia, in piena catastrofe non solo per l'embargo israeliano, l'escalation militare delle ultime ore ma, sopratutto, per un'ondata di maltempo che ha colpito la regione, con una forza mai vista negli ultimi 70 anni. "Ci rivolgiamo alla solidarietà degli italiani, per impedire che si consumi un'ennesima tragedia", ha spiegato ai giornalisti l'ambasciatrice palestinese, illustrando l'iniziativa "Una coperta per Gaza".

Le donazioni (20 euro a coperta) andranno indirizzate a "Una coperta per Gaza"/ Missione diplomatica palestinese/Iban: IT 36 E 02008 05211 000021004086.

In una iniziativa poco divulgata, l'Assemblea Generale dell'ONU il 26 novembre 2013 ha proclamato il 2014 Anno Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese. Al Comitato delle Nazioni Unite per l'esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese è stato chiesto di organizzare attività pertinenti, in collaborazione con i governi, con gli apparati delle Nazioni Unite, con le organizzazioni intergovernative, e, significativamente, con la società civile.

È in questo quadro che il Gruppo Consiliare di Rifondazione Comunista chiede al Consiglio Comunale di Pomarance di farsi promotore di iniziative in sostegno del popolo palestinese sia in questa particolare situazione ma anche per contribuire al raggiungimento,quanto prima, di una soluzione di pace e di giustizia che ormai aspetta da troppi anni.

Luigi Cerri
Capogruppo di RC

Pomarance 10/01/2014