In una lettera inviata all'Alto Rappresentante della politica estera dell'UE, Catherine Ashton, 114 membri del Parlamento europeo hanno chiesto una piena e corretta attuazione delle nuove linee guida dell'Unione europea che entreranno in vigore il 1° gennaio 2014.
Le linee guida vietano qualsiasi sovvenzione dell’UE a progetti israeliani nei Territori palestinesi occupati e prestiti o premi a enti israeliani con operazioni in Cisgiordania, nelle Alture del Golan o a Gerusalemme est. Richiedono inoltre che in ogni nuovo accordo con Israele sia esplicitato che queste aree non fanno parte di Israele, e, pertanto, non sono inclusi nell’accordo.
Nella lettera alla Ashton, i 114 europarlamentari dichiarano che:
"Le scriviamo per richiamare la sua attenzione su alcune serie preoccupazioni riguardo agli accordi, in via di definizione, che determineranno le condizioni per la partecipazione di Israele ai programmi UE, tra cui Horizon 2020. Desideriamo invitarla a prendere le misure ancora necessarie per garantire che nessuna forma di sostegno finanziario dell'UE sia concesso tramite qualsiasi di questi programmi agli enti israeliani ubicati illegalmente negli insediamenti, o per attività ed operazioni che enti israeliani svolgono negli insediamenti.
Come paese a cui si applica la Politica europea di vicinato (PEV), Israele ha il diritto di partecipare a una serie di programmi UE, tra cui Horizon 2020. Le linee guida pubblicate dalla Commissione il 19 luglio 2013 dovrebbero applicarsi a tutti questi programmi, attuali e futuri.
In tutti i casi, l'Unione europea deve rispettare le proprie posizioni ed impegni, in conformità con il diritto internazionale sul non riconoscimento da parte dell'Unione europea della sovranità di Israele nei Territori occupati dal giugno del 1967. In tutti i casi, nessun sostegno finanziario dell'UE, di qualsiasi tipo, può essere erogato ad enti israeliani ubicati illegalmente negli insediamenti israeliani o per attività negli insediamenti.
Tutti i criteri di ammissibilità stabiliti nelle linee guida devono pertanto essere rigorosamente applicati nella loro interezza: nei programmi di lavoro, nelle decisioni di finanziamento, nei bandi, nelle regole dei concorsi e nelle richieste per la selezione di intermediari finanziari o veicoli di investimento dedicati.
Tuttavia, devono essere prese misure necessarie per garantire che questi fondamentali criteri di ammissibilità non siano resi inoperanti o inapplicabili durante l'implementazione, in particolare non affrontando e mitigando con prudenza i rischi specifici creati da disposizioni della legislazione nazionale di Israele. Tali rischi possono essere ridotti o eliminati se le autorità israeliane saranno state rese pienamente consapevoli di tutte le disposizioni attuative della Commissione.
È nell'interesse dell'UE per motivi di certezza giuridica e finanziaria garantire che tutte le procedure riguardanti la piena ed effettiva attuazione delle condizioni di ammissibilità stabilite nelle linee guida siano debitamente notificate ad Israele prima di concludere le procedure per l’associazione dell’Israele al programma Horizon 2020"
Fonte: ECCP
Traduzione di BDS Italia