LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Il primo convegno da sempre in Israele contro il BDS ha riunito politici di ogni tendenza per mettere in luce il loro impegno a lottare contro il boicottaggio. Così facendo, tuttavia, hanno evidenziato solo quanto sia davvero efficace il movimento per il boicottaggio. 

Di Mairav Zonszein

Il giornale israeliano più venduto, Yedioth Ahronoth, e la sua piattaforma online, Ynet, lunedì [28 marzo] hanno ospitato al centro congressi di Gerusalemme un convegno interamente dedicato a lottare contro il movimento BDS. La stessa esistenza di questo evento - il primo convegno nazionale di questo tipo co-patrocinato da "StandWithUs" [Ong statunitense filo-israeliana. Ndtr.], a cui ha partecipato oltre un migliaio di persone - ha offerto al BDS (acronimo per boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) più attenzione in Israele di quanta non ne potesse mai sperare. 

Si è trattato di un eloquente segnale che il movimento internazionale per boicottare Israele è diventato sufficientemente importante da giustificare un simile evento, i cui oratori hanno incluso il presidente [della repubblica] Reuven Rivlin, importanti ministri della Knesset, membri dell'opposizione, il presidente del World Jewish Congress [il Congresso Ebraico Mondiale, organizzazione sionista internazionale. Ndtr.] Ron Lauder e l'attrice Roseanne Barr [attrice e conduttrice televisiva statunitense. Ndtr.]. (Ovviamente al convegno non c'erano relatori che rappresentassero o appoggiassero il BDS).  

La dissonanza cognitiva è risultata evidente fin dall'inizio del convegno. Il capo redattore di Yedioth Ahronoth Ron Yaron ha detto al pubblico che la forza del BDS non può essere sottovalutata e che Israele non si vuol trovare tra 5 o 10 anni nella stessa situazione del Sudafrica dell'apartheid. Yaron ha immediatamente avvertito che non c'è nessun rapporto tra Israele ed il Sudafrica. Il ministro delle Sicurezza Pubblica e degli Affari Strategici Gilad Erdan [del Likud], che sovrintende agli sforzi del governo per combattere il BDS, ha iniziato affermando che la gente non dovrebbe "dare troppa importanza" al BDS.

Oratore dopo oratore sono saliti sul podio e hanno affermato, allo stesso tempo, che, benché il BDS stia avendo successo, non si tratta di un successo; che non si tratta di una minaccia, ma dovrebbe essere considerato come una seria minaccia; che non ha un impatto negativo sull'economia israeliana, ma che Israele deve destinare maggiori risorse del suo bilancio per combatterlo. Il ministro dell'Intelligence Yisrael Katz ha detto (in ebraico) che Israele dovrebbe impegnarsi nell' "eliminazione mirata di civili" nei confronti di leader del BDS con l'aiuto dei servizi di informazione israeliani, usando intenzionalmente un linguaggio che gioca sul termine ebraico per "assassinii mirati". Tzipi Livni, al contempo, ha affermato che di questi tempi fa tendenza "essere vegani e odiare Israele". Ad un certo punto il presidente del World Jewish Congress  Ron Lauder ha paragonato gli sforzi per rafforzare il boicottaggio economico di Israele alle leggi di Norimberga [che instaurarono la persecuzione degli ebrei nella Germania nazista su basi razziali. Ndtr.], mentre Roseanne Barr, principale oratrice del convegno, ha chiamato il movimento BDS "finta sinistra" e "fascisti". 

Mentre il movimento BDS ed il suo principale esponente, Omar Barghouti, sono stati il principale bersaglio del convegno (Barghouti è stato citato varie volte quando gli oratori hanno descritto i recenti tentativi del governo israeliano di revocare il suo status di residente permanente [in Israele, in quanto ha sposato una palestinese con cittadinanza israeliana. Ndtr-]), gli oratori se la sono presa anche con i gruppi israeliani dei diritti umani che starebbero favorendo le iniziative del BDS. 

Nella prima ora del convegno è stato chiesto al presidente Reuven Rivlin se "Breaking the Silence" [Rompere il Silenzio, associazione di ex militari israeliani contrari all'occupazione dei territori israeliani. Ndtr.] sia un'organizzazione legittima, dato che raccoglie "testimonianze anonime" di soldati israeliani e le diffonde all'estero. Rivlin ha risposto che è importante distinguere tra "critiche legittime" e "istigazione all'odio", aggiungendo che le critiche devono rimanere all'interno [di Israele]. L'editorialista di Yedioth Ben Dror Yemini ha vantato quanto è orgoglioso di vivere in un Paese democratico in cui la libertà di parola è talmente sacra che lascia spazio persino a quelli che appoggiano il BDS (non ha citato il fatto che attualmente c'è allo studio una legge per punire gli israeliani che chiedono il boicottaggio). 

Il termine "occupazione" non è stato menzionato neppure una volta durante il convegno - nonostante il fatto che molti oratori in modo contraddittorio abbiano difeso la democrazia israeliana contro le denunce che Israele è uno stato antidemocratico e pratica l'apartheid. Il fatto che la questione del carattere democratico di Israele sia stato citato in continuazione è un indicatore  di quanto il linguaggio del BDS si sia insinuato nel discorso pubblico israeliano. 

Il BDS, in quanto movimento su più fronti con molti militanti e gruppi che sostengono di parlare in suo nome, non è certo esente da critiche. Come recentemente sostenuto qui, il movimento dovrebbe fare molto meglio quando si tratta di distinguere tra azioni di boicottaggio legittime ed illegittime, e in particolare prendere le distanze dall'antisemitismo, in quanto diverso dall'anti- o non- sionismo. 

Indipendentemente da quanto gli oratori abbiano cercato di minimizzarne l'importanza, il fatto è che il convegno di lunedì è stata una chiara ammissione del fatto che politici, giornalisti, esperti di sicurezza, uomini d'affari e dirigenti laici israeliani si sentono obbligati a fare qualcosa contro i danni - all'economia e all'immagine di Israele - che il movimento BDS sta creando.

Fonte: 972 Magazine

Traduzione di BDS Italia