LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Palestinesi espulsi dalle loro case sotto la minaccia delle armi durante la Nakba

Negli anniversari della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Risoluzione ONU 194 che afferma il diritto dei rifugiati palestinesi di ritornare alle loro case, il movimento di BDS insiste “sul menu completo dei diritti" per i palestinesi autoctoni.

Non sono interessato a raccogliere briciole di pietà gettate dalla tavola di qualcuno che si considera il mio padrone. Voglio il menu completo dei diritti." -- Arcivescovo emerito Desmond Tutu

Esattamente 71 anni fa, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) ha adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR), il cui preambolo dichiara che “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo." Radicato in questa dichiarazione storica, il movimento di BDS rifiuta razzismo e discriminazione in tutte le forme ed aspira a realizzare il "menu completo dei diritti" del popolo palestinese.

Per la maggioranza assoluta della popolazione indigena della Palestina il diritto più importante di quel "menu" è il diritto dei nostri rifugiati di ritornare alle loro case e terre di origine, da cui sono stati espulsi dalla pulizia etnica delle milizie sioniste, e poi dell'esercito israeliano, durante la Nakba del 1948.

Questo diritto, che è stato adottato esplicitamente nella Risoluzione 194 dell'UNGA soltanto un giorno dopo che l'Assemblea generale dell'ONU aveva adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ha un fondamento solido in quella Dichiarazione. Inoltre è sancito nella Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) del 1966 e in altri principi del diritto internazionale.

La pulizia etnica della Palestina è continuata durante gli ultimi sette decenni, diventando una Nakba continua . Oggi, più del 68% della popolazione della Palestina sono rifugiati o profughi interni, a cui il diritto di base di ritornare alla propria casa è negato dal regime di estrema destra israeliano di occupazione, colonialismo di insediamento e apartheid. Questo è precisamente la ragione per cui l'appello BDS, lanciato dalla più grande coalizione nella società palestinese nel 2005, insiste sui diritti dei rifugiati palestinesi di ritornare alle loro case e alle loro terre, assieme al diritto di vivere liberi dall'occupazione straniera e dall'apartheid.

Gli argomenti anti-palestinesi che rifiutano l'inalienabile diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi sono razzisti, in quanto disumanizzano i palestinesi, negandoci ciò che è dovuto a tutti gli altri esseri umani. Essi hanno direttamente o indirettamente lo scopo di mantenere lo status di Israele come "Stato ebraico" dell'apartheid, con dozzine di leggi razziste che servono a dominare e discriminare razzialmente i palestinesi autoctoni. Ogni difensore dei diritti umani moralmente coerente dovrebbe condannare tale razzismo e supremazia etnica senza riserve.

Settantuno anni dopo la UDHR e la Risoluzione 194 dell'UNGA, ciò che è necessario è l'obbligo di rispondere al diritto internazionale e l'effettiva pressione per smantellare il regime israeliano di soggiogazione coloniale e di apartheid, inclusa la negazione decennale dei diritti dei nostri rifugiati. Boicottare compagnie e banche israeliane e internazionali, nonché istituzioni accademiche e culturali, che sono complici dei crimini di guerra di Israele e dei crimini contro l'umanità è più cruciale che mai. Disinvestire da multinazionali che sostengono l'apartheid israeliano è un obbligo morale e legale, non un atto di beneficenza.

Imporre un embargo militare al regime di estrema destra di Israele, come è stato fatto contro il Sudafrica dell'apartheid, è urgentemente necessario, non solo per il bene dei palestinesi, ma anche per il bene di tutte le comunità oppresse in tutto il mondo. Le dottrine militari, le armi e i sistemi di "sicurezza" israeliani "testati sul campo" stanno svolgendo un ruolo importante nei crimini - inclusi genocidio e pulizia etnica - perpetrati da regimi dispotici e omicidi in Africa, America Latina, Asia del Sud, mondo arabo e altrove.

La logica del BDS di pressione nonviolenta, responsabilità e coerenza morale è più che mai necessaria per perseguire ciò che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani mirava a raggiungere: libertà, giustizia, dignità e pace. Dopotutto, tutti hanno diritto al menu completo dei diritti umani.

Fonte : BNC

Traduzione di BDS Italia