LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

- L'Unione Europea deve resistere alle pressioni degli Stati Uniti e soddisfare i suoi obblighi di rispettare le leggi internazionali
- L'Unione Europea dovrebbe prendere ulteriori provvedimenti per porre fine alla complicità con l'apartheid, il colonialismo e l'occupazione israeliani
- Il governo olandese ha dimostrato come uno Stato può evitare il proprio coinvolgimento negli affari con gli illegali progetti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati [1] [2]

La società civile palestinese condanna aspramente il Segretario di Stato degli Stati Uniti John Kerry per aver incitato l'Europa ad accantonare le nuove linee guida, mirate al non riconoscimento dell'UE della sovranità israeliana sui Territori Palestinesi Occupati nel 1967, e chiede la loro piena applicazione.

Le nuove linee guide approvate a Luglio [3] dal Parlamento Europeo proibiscono all'Unione Europea l'assegnazione di finanziamenti a progetti ed enti israeliani che hanno luogo e/o sede nei Territori Palestinesi occupati (Tpo), Gerusalemme Est inclusa, and escludono l'accesso di entità israeliane con attività nei Tpo agli strumenti finanziari europei.

Entrando in vigore dal 2014, le linee guida garantiscono che compagnie ed istituzioni di Israele basate nelle illegali colonie israeliane come Ahava [4] non possano ricevere finanziamenti per la ricerca e che enti israeliani con attività operative negli insediamenti come la compagnia idrica di stato Mekorot and Bank Hapoalim non possano ricevere prestiti dalla BEI, la Banca Europea per gli Investimenti. [5] Queste linee guida sono un piacevole passo in avanti per l'Europa al fine di terminare la sua più dannosa forma di complicità con l'apartheid, il colonialismo e l'occupazione israeliane contro il popolo palestinese.

Nel testo approvato, l'UE spiega come sia necessario che l'Europa agisca nel pieno rispetto delle leggi internazionali non riconoscendo la sovranità di Israele sui Territori Palestinesi che ha occupato militarmente nel Giugno del 1967. La richiesta all'Unione Europea di John Kerry di revocare le linee guida, non è nient'altro che un appello all'Europa di venire meno al rispetto delle leggi internazionali. Ancora una volta, gli Stati Uniti si confermano essere a livello internazionale il primo sostenitore, nonché difensore, dell'apartheid israeliana, confermando anche chiaramente il loro disprezzo per le leggi internazionali e i diritti umani.

Il 12 Settembre, UE ed Israele cominceranno i negoziati sulla partecipazione di quest'ultimo ad Horizon 2020, il costoso progetto di ricerca e sviluppo europea che durerà dal 2014 al 2020. [6]

L'Unione Europea deve assicurarsi che la partecipazione di Israele sia conforme alle nuove linee guida annunciate a Luglio. Venire meno a ciò, significherebbe la totale inaffidabilità dell'Europa non solo nel rispettare le leggi internazionale, ma anche direttamente le sue proprie leggi interne, nonché rendere inaffidabili i suoi sforzi per il raggiungimento di una giusta pace tra Israele e Palestina.

L'Unione Europea deve fare di più:

Anche quando le linee guida saranno pienamente applicate, l'EU continuerà però a concedere ad Israele sostegni economici e politici cruciali, nonostante le sue continue violazioni delle leggi internazionali e dei diritti umani. Come sottolineato da Javier Solana [7], già Alto Rappresentante per la Politica Estera dell'Unione Europea, l'Association Agreement tra Europa ed Israele permette a questo di partecipare a così tanti progetti europei che potrebbe essere considerato “un membro dell'Unione senza essere contempo parte dell'istituzione.”

Questo indiscutibile supporto permette ad Israele di perpetrare gravi violazioni delle leggi internazionali che colpiscono i diritti del popolo palestinese, primo di tutti il nostro diritto all'autodeterminazione. E' anche una violazione dell'art. 2 dello stesso Association Agreement, in cui si dichiara: “le relazioni tra UE ed Israele dovrebbero essere condizionate dal reciproco rispetto dei diritti umani e dei principi democratici.”

Alla luce del continuo rifiuto israeliano di rispettare i diritti umani dei palestinesi e le leggi internazionali, la società civile palestinese continua a chiedere la sospensione dell' Association Agreement e e ammonisce l'Unione Europea dal sottoscrivere altri accordi o aggiornare qualsiasi relazione già esistente con lo Stato di Israele.

In aggiunta alla sospensione dell' Association Agreement, l'Unione europea e i suoi Stati Membri dovrebbero prendere misure addizionali per andare incontro i loro obblighi e non riconoscere o aiutare Israele nelle sue violazioni del diritto internazionale, e porre fine alle sue complicità, come:

- Prendere provvedimenti per evitare relazioni anche tra le compagnie private e le entità israeliane esistenti o aventi attività nei Territori Palestinesi Occupati, Gerusalemme Est inclusa, poiché queste collaborazioni economiche contribuiscono all'espansione delle colonie illegali israeliane, all'annessione illegale della terra palestinese da parte di Israele e alle violazioni dei diritti umani. Per esempio, molti insediamenti israeliani sono tenuti in vita, economicamente parlando, perchè alle compagnie che vi operano sono concessi sfruttare le risorse naturale palestinesi ed esportare i prodotti agricoli coltivati nei punti vendita europei. [8] Gli Stati che continuare a permettere questo tipo di commercio sono a loro volta complici della violazione del diritto internazionale. [9]

Come primo passo, l'Unione Europea e i suoi Stati Membri dovrebbero rilasciare linee guida che proibiscano non solo agli enti pubblici, ma anche alle compagnie private di mantenere i loro rapporti economici con le entità israeliane locate od operanti nei Territori Palestinesi Occupati. Un esempio positivo di quanto detto è il ruolo del governo olandese nell'aver spinto l'impresa ingegneristica Royal Haskoning DHV a non partecipare alla progettazione di un impianto fognario per soli coloni a Gerusalemme Est [10], fatto che segue la decisione del governo tedesco di ammonire la compagnia ferroviaria Deutsche Bahn per il suo coinvolgimento nella costruzione della linea ferroviaria israeliana in mezzo alla Cisgiordania occupata. [11]

- Assicurarsi che i fondi per ricerca europei non vadano a finire nelle tasche di compagnie militari israeliane o istituzioni pubbliche [12] che sviluppano armamenti e/o tecnologie usate per controllare, opprimere e violare i diritti umani del popolo palestinese. Tali fondi permettono ad Israele di continuare lo sviluppo di armi e tecnologie per continuare a commettere sempre più abusi sul nostro popolo.

- Implementare un embargo sugli armamenti contro Israele, in modo che sia fatto un passo assai decisivo in avanti per porre fine al criminale ed illegale uso della forza armata e della violenza da parte di Israele contro la popolazione palestinese e contro altre persone e/o Stati nella regione. Tutti i rapporti commerciali con Israele riguardanti le armi sono una chiara violazione del Codice di Condotta Europeo sull'Esportazione delle Armi. [13]

Finchè l'Unione Europea continua a fornire finanziamenti e altri tipi di supporto agli enti privati e pubblici israeliani che vìolano le leggi internazionali e ditti rumani dei palestinesi, non può dire di avere un ruolo positivo, imparziale e di successo nei processi di una giusta pace tra israeliani e palestinesi. La società civile della Palestina incoraggia l'Unione Europea ad applicare in modo completo le linee guide approvate lo scorso Luglio, e ad adottare misure addizionali per porre fine alle complicità europee con l'apartheid, il colonialismo e l'occupazione israeliani.

La società civile palestinese ringrazia sentitamente tutte le campagne che hanno contribuito alla promulgazione delle linee guida in Europa e a tutti i recenti cambiamenti delle linee politiche europee. Non vediamo l'ora di lavorare insieme a movimenti, ONG, sindacati, parlamentari e partiti politici per costruire nuove campagne per mettere pressione all'Unione Europea e ai suoi Stati Membri affinchè vengano presi provvedimenti ancor più significativi ed incisivi.

Firmato:

Council of National and Islamic Forces in Palestine
Palestinian NGO Network (PNGO)
Palestinian BDS National Committee
Palestinian National Institute for NGOs
Global Palestine Right of Return Coalition
Palestinian Trade Union Coalition for BDS (PTUC-BDS)
Federation of Independent Trade Unions
General Union of Palestinian Workers
General Union of Palestinian Women
Union of Palestinian Farmers
General Union of Palestinian Teachers
General Union of Palestinian Writers
Palestinian Federation of Unions of University Professors and Employees (PFUUPE)
Union of Professional Associations
General Union of Palestinian Peasants
Union of Public Employees in Palestine-Civil Sector
Grassroots Palestinian Anti-Apartheid Wall Campaign (Stop the Wall)
National Committee for Grassroots Resistance
Popular Struggle Coordination Committee (PSCC)
Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI)
National Committee to Commemorate the Nakba
Civic Coalition for Palestinian Rights in Jerusalem Coalition for Jerusalem
Union of Palestinian Charitable Organizations
Palestinian Economic Monitor
Union of Youth Activity Centers – Palestine Refugee Camps
Occupied Palestine and Syrian Golan Heights Initiative
Popular Art Committee
Palestinian Centre for Peace and Democracy
Muwatin, The Palestinian Institute for the Study of Democracy
Addameer Prisoner’s Support & Human Rights Association
Bisan Center for Research and Development
MA’AN Development Center
Health, Development, Information and Policy Institute
Land Research Center
Palestinian Counselling Center
Palestinian Youth Union
Students Forum
Palestinian Citizens Movement for Social Action and Reform
Land Defence Coalition
General Union of Workers Associations in the Food Industries and Agriculture

 

 

 

[1] http://www.bdsitalia.org/index.php/ultime-notizie-sulbds/816-impresa-olandesa-ritira-progetto-acque-fognarie

[2] http://www.bdsitalia.org/index.php/ultime-notizie-stop-agrexco/831-ekoplaza

[3] http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2013:205:0009:0011:IT:PDF

[4] http://www.bdsitalia.org/index.php/ultime-notizie-sulbds/828-linee-guida-europee-ahava

[5] http://www.bdsmovement.net/2013/eu-guidelines-press-release-11211

[6] http://www.bdsitalia.org/index.php/ultime-notizie-sulbds/826-horizon2020-linee-guida-europee

[7] http://www.haaretz.com/news/solana-eu-has-closer-ties-to-israel-than-potential-member-croatia-1.5700

[8] http://www.bdsmovement.net/files/2013/02/Farming-Injustice-Briefing-Feb2013-web.pdf

[9] http://booksandjournals.brillonline.com/content/10.1163/18781527-00302004

[10] http://www.bdsitalia.org/index.php/ultime-notizie-sulbds/816-impresa-olandesa-ritira-progetto-acque-fognarie

[11] http://www.bdsmovement.net/2011/db-exits-a1-6985

[12] http://www.bdsmovement.net/2011/dont-collaborate-with-apartheid-8202

[13] http://ec.europa.eu/external_relations/cfsp/sanctions/codeofconduct.pdf

 

 

 

Fonte: bdsmovement.net

Traduzione: BDS Italia