LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

#SolidarityWaveBDS

  • Solidarietà con la resistenza popolare palestinese! Tagliamo tutti i legami militari con Israele!
  • 100 città in 25 paesi hanno aderito alle azioni #SolidarityWaveBDS nello scorso fine settimana
  • Rispondere alle distorsioni dei media è il punto chiave delle azioni di #SolidarityWaveBDS. Controlla il nostro nuovo FAQ.

I palestinesi continuano ad opporsi all’occupazione israeliana e alle politiche di apartheid attraverso manifestazioni e con una miriade di azioni creative che si stanno svolgendo in più di 65 sedi in tutta la Palestina storica e nei vicini paesi arabi. Alcune manifestazioni hanno attirato più di 20.000 persone.

La rivolta è guidata da una generazione di coraggiosi giovani Davide palestinesi che non sono più intimiditi dalla brutalità del Golia israeliano e che stanno affermando il loro diritto all'autodeterminazione e alla libertà. Questa rivolta si presenta in risposta all’ escalation di attacchi criminali israeliani e alla pulizia etnica dei palestinesi.

La risposta di Israele a questa rivolta di massa popolare contro la sua oppressione è stata criminale e spietata. Dal 1 ° ottobre, più di 49 palestinesi sono stati uccisi, tra cui 10 bambini; uccisi dalle forze di occupazione israeliane durante le proteste o giustiziati. Inoltre 500 palestinesi sono stati feriti da pallottole vere e proiettili di metallo ricoperti di gomma, tra migliaia di altre tipi di lesioni. Israele ha anche intensificato la sua punizione collettiva contro le comunità palestinesi, in particolare a Gerusalemme Est occupata, inclusa la Città Vecchia, e ad Hebron.

Il Comitato Nazionale Palestinese BDS (BNC), un'ampia coalizione di sindacati e organizzazioni palestinesi che guida il movimento BDS internazionale, ha invitato ad una ondata di solidarietà per supportare la resistenza popolare palestinese contro l’ingiustizia. La campagna #SolidarityWaveBDS in modo particolare invita le persone a tradurre la loro solidarietà in campagne di pressione sui governi, sulle istituzioni e sulle imprese per interrompere le violazioni israeliane del diritto internazionale.

L'ondata di solidarietà che si sta svolgendo in tutto il mondo è impressionante. Decine di migliaia di persone in 100 città sono scese in piazza per richiedere che Israele venga chiamato a rispondere per i suoi crimini contro i palestinesi.

I media mainstream però sono rimasti in gran parte in silenzio, ripetendo a pappagallo la propaganda di Israele ed evitando di contestualizzare la mobilitazione palestinese all’interno del conflitto con Israele , e invertendo i ruoli di vittima e aggressore.

Il BNC spera di collaborare con gli attivisti e la società civile internazionale affinché le campagne di protesta e le azioni di sostegno alla resistenza popolare palestinese possano continuare a crescere e a comprendere il lavoro di sensibilizzazione dei media. La voce del popolo palestinese e delle milioni di persone in tutto il mondo che sostengono la nostra lotta per la libertà, la giustizia e la dignità deve essere focalizzata e abbastanza forte per poter contrastare la macchina ben oliata della propaganda israeliana e per demolire la parzialità che prevale dei media. Occorre cercare di sfruttare i social media utilizzandoli come mezzo per poter compensare lo squilibrio nei media corporativi.

Per prima cosa, occorre aumentare la pressione sui governi e sulle aziende per interrompere i legami con l’esercito di Israele, con le compagnie di armi e con le strutture di ricerca militare. Come ci rivela la lotta contro l'apartheid il Sudafrica, l’ embargo militare è necessario per indebolire il regime di oppressione.

Quando Israele attacca i manifestanti palestinesi, uccidendoli in strada, utilizza armi importate da tutto il mondo. Quando impone posti di blocco verso interi quartieri soffocando la popolazione palestinese a Gerusalemme per costringerli ad abbandonare la città occupata, vengono sperimentati e utilizzati nuovi e sempre più sofisticati meccanismi di repressione e di controllo che successivamente vengono venduti come "testati sul campo" ottenendo elevati profitti. Israele sta esportando il suo modello criminale di militarizzazione rafforzando la repressione e le politiche discriminatorie in tutto il mondo.

Importando armi da Israele, esportandone, o collaborando alle ricerche militare con le università Israeliane, i governi e le istituzioni stanno consentendo che la politica di oppressione venga portata avanti dandogli il via libera ad agire impunemente.

Uniamoci per continuare la ondata di solidarietà con la lotta popolare palestinese e contrastiamo il supporto internazionale al sistema di occupazione israeliano, all’apartheid e al colonialismo.

Idee per l'azione:

Fonte: Comitato Nazionale Palestinese per il BDS

Traduzione di BDS Italia