LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

FIRMA la petizion: FC Barcelona, non giocare in Israele!

FC Barcelona, una delle squadre di calcio più popolari in tutta la Palestina, ha proposto una "partita per la pace" in Israele il 31 luglio 2013, con l'obiettivo di costruire ponti tra palestinesi e israeliani. Per quanto potrebbe essere ben intenzionata, la proposta è priva di qualsiasi accenno a garanzie di uguali diritti per tutti, l'unico mezzo per arrivare ad una pace giusta.

Israele nega sistematicamente al popolo palestinese i loro diritti di libertà di movimento, acqua, terra, casa, istruzione. Senza esigere il rispetto dei diritti dei palestinesi, questa "partita per la pace" servirà i soli interessi di Israele, creando l'illusione di un paese "normale" apparentemente lavorando per la pace, consentendo così che le sue politiche illegali e ingiuste proseguano incontestate. 

Chiedi a FC Barcelona di annullare qualsiasi programma di visite in Israele e di dedicare invece i propri sforzi per sostenere i palestinesi nella loro lotta per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza.

firma 

Testo della lettera a FC Barcelona da parte di BDS Catalunya e Red Solidaria Contra la Ocupación de Palestina (RESCOP)

FC Barcelona: Non giocare in Israele

Siamo allarmati di sapere che FC Barcelona, una squadra adorata da migliaia di palestinesi appassionati di calcio, vuole organizzare una partita in Israele il 31 luglio 2013 [1].

Quando il presidente della squadra Sandro Rosell è andato a Tel Aviv il 21 febbraio, ha detto che la sua intenzione era quella di "contribuire agli sforzi per rafforzare i ponti di pace e di dialogo tra le comunità israeliana e palestinese. Il miglior modo in cui possiamo farlo è con una palla [2]".

Il Presidente della Federcalcio palestinese Jibril Rajoub ha risposto freddamente a questa proposta. Noi crediamo che avesse ragione.

I calciatori palestinesi, come tutti i palestinesi - che vivono sotto occupazione militare israeliana in Cisgiordania, a Gerusalemme Est e a Gaza, o come cittadini di seconda classe all'interno di Israele, o come rifugiati sfollati all'estero – si trovano a fronteggiare una discriminazione incessante da parte dello Stato di Israele.

Ci sono voluti tre mesi di sciopero della fame e una protesta internazionale per costringere le autorità israeliane a liberare il giocatore della nazionale palestinese Mahmoud Sarsak dal carcere lo scorso luglio [3]. Era stato detenuto dal 2009, senza capi d'accusa né processo, in base alla 'legge sui combattenti illegali' di Israele, che è di per sé illegale secondo il diritto internazionale.

Come Rajoub ha spiegato allora: "Per gli atleti in Palestina, non c'è vera libertà di movimento e il rischio di essere arrestati o addirittura uccisi è sempre incombente davanti ai loro occhi".

Solo lo scorso novembre 2012, gli attacchi israeliani su Gaza hanno ucciso più di 140 palestinesi, tra cui giovani ragazzi che giocavano a calcio. Questo ha indotto, giustamente, alla condanna da parte di 52 giocatori di calcio internazionali, tra i quali Frederic Kanoute, Demba Ba, Abou Diaby, Pape Diop e Moussa Sow [4].

Il portiere della squadra olimpica palestinese Omar Abu Rois e il giocatore di Ramallah Mohammed Nimr sono tuttora detenuti da Israele.

Ingiustizie di questo livello non possono essere superate "con una palla". Tale idea serve solo gli interessi dello Stato di Israele, che coopta cinicamente la "costruzione di ponti" e gli scambi culturali e sportivi per presentarsi come uno stato "normale". Invece l'occupazione militare, le misure di colonizzazione e il sistema di apartheidimposti da Israele in Palestina non sono politiche di uno stato "normale". La maggior parte dei palestinesi considera tali iniziative di normalizzazione [5] come tentativi deliberati di minare la loro crescente campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele [6], ispirata al movimento anti-apartheid che ha contribuito a gettare le basi per la libertà, la giustizia e l'uguaglianza per i neri in Sud Africa.

I tifosi del FC Barcelona sono noti per gli ammirevoli sentimenti di solidarietà con il popolo oppresso della Palestina. Può essere che la direzione della squadra avesse buone intenzioni nel proporre una partita tra giocatori delle squadre nazionali israeliana e palestinese, ma ora non è il momento. Verrà dopo che Israele abbia riconosciuto i diritti fondamentali dei palestinesi con il ritiro dalle terre che ha illegalmente occupato dal 1967, la garanzia di pari diritti per i cittadini palestinesi di Israele e il rispetto per il diritto di ritorno per i rifugiati espulsi dal 1948.

Invitiamo quindi il Barcelona a ritirare qualsiasi programma di visite in Israele e dedicare invece i propri sforzi per sostenere i palestinesi nella loro lotta per il diritto di vivere, e di giocare allo sport più bello, privo di ogni forma di discriminazione.

BDS Catalunya
Red Solidaria Contra la Ocupación de Palestina (RESCOP)

[1] "Palestinian leaders give support to FC Barcelona's peace initiative"
http://www.fcbarcelona.com/club/detail/article/palestinian-leaders-give-support-to-fc-barcelonas-peace-initiative

[2] FC Barcelona - Meeting: Sandro Rosell and Shimon Peres
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=9xp_rTbazI8

[3] "Palestinian footballer Mahmoud Sarsak calls for Israel to be stripped of privilege of hosting UEFA football tournaments"
http://www.bdsmovement.net/2012/mahmoud-sarsak-uefa-appeal-9826

[4] "European footballers declare support for Palestine"
http://www.kanoute.com/EUROPEAN-FOOTBALLERS-DECLARE-SUPPORT-FOR-PALESTINE_ad-id!35-l!en.ks

[5] Definition of "normalisation" according to the Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI)
http://pacbi.org/etemplate.php?id=1749

[6] Appello della Società Civile Palestinese al boicottaggio, al ritiro degli investimenti e all'applicazione di sanzioni contro lo stato di Israele fino a quando non rispetterà il Diritto Internazionale ed i Principi Universali dei Diritti dell'Uomo, 9 Luglio 2005
http://www.bdsmovement.net/call#Italian

Il RESCOP è composto dalle seguenti 38 organizzazioni dello Stato spagnolo:
(http://www.nodo50.org/causapalestina/)

Acsur-Las Segovias
Asociación Al-Quds de Solidaridad con los Pueblos del Mundo Árabe (Málaga)
Asociación Andaluza por la Solidaridad y la Paz – ASPA
Asociación de Amistad Palestina-Granada «Turab»
Asociación Hispano Palestina Jerusalén (Madrid)
Asociación Pro-Derechos Humanos de Andalucía
Asociación Unadikum
BDS Catalunya
BDS Madrid
Castelló per Palestina
Comité de Solidaridad con la Causa Árabe (Madrid, Asturias)
Comité de Solidaridad con los Pueblos - Interpueblos (Cantabria)
Comunidad Palestina en Canarias
Comunitat Palestina de Catalunya
Coordinadora de apoyo a Palestina (La Rioja)
Ecologistas en Acción (Confederal)
Fundación IEPALA
Fundación Mundubat
Gipuzkoako palestinaren aldeko plataforma
Izquierda Anticapitalista
Komite Internazionalistak (Euskal Herria)
MEWANDO (Euskadi)
Movimiento Solidaridad Internacional Catalunya - ISM Cataluña / Valencia
Mujeres en Zona de Conflicto - M.Z.C.
Mujeres por la Paz - Acción Solidaria con Palestina (Canarias)
Palestinarekin Elkartasuna (Euskal Herria)
Paz Ahora
Paz con Dignidad
Plataforma de Solidaridad con Palestina (Sevilla)
Plataforma Palestina Ibiza
Plataforma Solidaria con Palestina de Valladolid
Red de Jóvenes Palestinos
Red Judía Antisionista Internacional - IJAN
Sodepau
Sodepaz
Sodepaz Balamil
Taula per Palestina (Illes Balears)
Xarxa de Solidaritat amb Palestina de València