LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Secondo 24 gruppi palestinesi di attivismo, l’accordo commerciale e politico chiave dell'Unione Europea con Israele dovrebbe essere sospeso in risposta al recente attacco a Gaza.

In una lettera a Catherine Ashton, capo della politica estera dell'UE, i gruppi chiedono anche che l'Unione imponga un embargo sulle armi contro Israele fino a quando non sarà conforme al diritto internazionale.

La lettera è firmata tra gli altri dai rappresentanti del Palestinian Center for Human Rights, Defence for Children International - Sezione Palestina, la rete delle ONG palestinesi e la Federazione Generale dei Sindacati Palestinesi.

Viene sottolineato che l'Accordo di Associazione UE-Israele impegna entrambe le parti a rispettare i diritti umani. Entrato in vigore nel 2000, l’Accordo agevola gli scambi in gran parte senza restrizioni tra l'UE e Israele, e permette a quest’ultimo di partecipare a più programmi e progetti comunitari di molti altri paesi non europei.

Poiché la clausola sui diritti umani nel contratto non è stata evocata, Israele gode di molti dei benefici dell'adesione all'UE senza essere tenuto a tener fede ai suoi impegni giuridicamente vincolanti in materia di diritti umani.

La recente copertura di notizie sulle relazioni UE-Israele si è concentrata sulle linee guida dell'UE annunciate nel mese di Giugno 2013, in risposta alle pressioni da parte del movimento di solidarietà con la Palestina. Queste linee guida impediscono all'UE di riconoscere la sovranità israeliana sulla Cisgiordania occupata.

Le linee guida impediscono anche ad un numero limitato di imprese e istituzioni con sede negli insediamenti israeliani in Cisgiordania di ricevere finanziamenti dell'UE, e hanno portato l'Unione ad annunciare che non permetterà più l'importazione di prodotti provenienti da insediamenti, richiedendo la certificazione da parte dei ministeri israeliani. I prodotti lattiero-caseari, carne e pollame sono tra le merci da escludere. Eppure la maggior parte degli scambi commerciali dell'UE con gli insediamenti israeliani continuerà, anche se tali insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale.

Ma l'attenzione per le limitate azioni intraprese contro i rischi degli insediamenti va nascondendo la misura in cui l'Accordo di Associazione UE-Israele continua a fornire ad Israele il sostegno politico, economico e militare di cui ha bisogno per svolgere i suoi massacri.

“I massacri saranno tollerati”

I leader europei hanno fatto alcune delle loro più forti critiche ad Israele durante il recente attacco a Gaza, con il presidente francese François Hollande che è arrivato a definire il bombardamento israeliano di una scuola delle Nazioni Unite un "massacro".

Ma vuota retorica a parte, l'UE continua ad applicare un massiccio doppio standard su Israele. Nel 2010, l'Unione Europea ha sospeso il suo Accordo di Associazione con lo Sri Lanka e ha applicato pesanti sanzioni alla Russia e ad un mucchio di altri Stati giudicati per aver violato i diritti umani e il diritto internazionale negli ultimi anni.

Eppure l'accordo con Israele rimane al suo posto nonostante i crimini di guerra ampiamente riconosciuti di quest’ultimo. Israele gode di relazioni con l'UE più strette che mai.

Come la lettera della società civile palestinese inviata alla Ashton spiega, questo doppio standard "manda un chiaro messaggio a Israele: che i suoi massacri dei palestinesi saranno tollerati e non si tradurranno in un impatto significativo sui suoi rapporti intimi con l'UE."

Diretto supporto per i crimini di Israele

La lettera richiama anche l'attenzione della Ashton sui modi in cui l'UE fornisce "supporto diretto per le violazioni israeliane del diritto internazionale."

Israele partecipa a una serie di programmi comunitari. Questi includono attività di ricerca scientifica, il progetto di navigazione satellitare Galileo e il programma di scambio universitario Erasmus. La partecipazione di Israele a tali programmi spesso fornisce supporti finanziari e di altro tipo a organismi israeliani che sono al cuore dell’oppressione israeliana dei palestinesi.

Dal 2007, le aziende di armi israeliane Elbit Systems e Israeli Aerospace Industries (IAI) sono state autorizzate a partecipare a progetti di ricerca finanziati dall'UE per un valore di 244 milioni di € (313 milioni di $).

Molti dei progetti che coinvolgono queste imprese erano direttamente connesse allo sviluppo di droni. Elbit e IAI sono i due fornitori principali di droni utilizzati dai militari israeliani per commettere attacchi deliberati contro i civili palestinesi.

Sembra molto probabile che il massacro di questa estate a Gaza è stato effettuato utilizzando la tecnologia che l'UE ha contribuito direttamente a sviluppare.

Nel corso degli ultimi anni, la polizia israeliana, che ha sede a Gerusalemme Est ed è profondamente coinvolta nel mantenimento dell'occupazione israeliana e nelle violazioni israeliane dei diritti umani, ha preso parte ad una serie di attività coordinate dall'Europol.

L'Unione Europea non è riuscita inoltre ad adottare misure adeguate per contrastare la partecipazione delle imprese europee nel business israeliano degli insediamenti o per frenare il commercio con gli insediamenti israeliani illegali.

Ancora una volta, questo è in netto contrasto con la posizione dell'UE verso altri paesi: l'Unione europea ha recentemente bandito tutti i prodotti dalla Crimea a meno che non siano accompagnati da un certificato di origine da parte delle autorità ucraine.

Profondi legami economici

Più in generale, l’accordo tra UE ed Israele ha portato ad una rapida crescita nella cooperazione commerciale ed economica.

L’accordo fornisce ad Israele una corsia preferenziale per accedere ai mercati europei. Nel 2013, le esportazioni israeliane verso l’Europa hanno avuto un valore di 12,5 miliardi di € (16 miliardi di $), rappresentando il 33% di tutte le esportazioni di Israele e facendo dell’Unione Europea il più grande singolo mercato per le merci israeliane.

L’UE e molti dei suoi governi dedicano significative risorse per incoraggiare la crescita della cooperazione economica e commerciale con Israele, spesso non tenendo conto del ruolo che i partecipanti israeliani dei programmi di scambi commerciali giocano nell’attuazione dei crimini israeliani.

Una recente "missione per la crescita" della UE in Israele ha visto il coinvolgimento di Ahava, la società di cosmetici con sede in un insediamento israeliano in Cisgiordania, e una filiale della società di armamenti israeliana Elbit Systems.

Oltre al commercio, la partecipazione di Israele ai programmi comunitari fornisce all’economia israeliana una spinta importante. Alcune delle più importanti aree di cooperazione sono finanziate congiuntamente dall'Unione europea e Israele. Ma Israele si è dimostrato abile nel ricevere più finanziamenti da programmi coordinati dalla UE di quanti ne offra.

Secondo il governo israeliano, Israele ha contribuito con 535.000.000€ (687.500.000$) al bilancio per il programma di ricerca scientifica dell'UE tra il 2007 e il 2013, ma le imprese e le istituzioni israeliane hanno ricevuto finanziamenti per un valore di € 840.000.000 (1 miliardo di dollari) da quel programma.

L'UE svolge un ruolo chiave nella crescita dell’economia militarizzata israeliana, aiutando Israele a coprire, nel processo, il costo della sua occupazione e delle azioni militari. Qualsiasi critica dell’UE ad Israele resta senza senso mentre tali forti legami forti restano in vigore e sono continuamente approfonditi.

Armare Israele

La lettera delle 24 organizzazioni palestinesi alla Ashton chiede inoltre un embargo militare europeo su Israele:

il vasto commercio e la cooperazione militare che si svolgono tra Israele e gli Stati membri dell'UE forniscono ad Israele un diretto sostegno materiale e politico di cui ha bisogno per svolgere i suoi regolari massacri di palestinesi e le sue sistematiche violazioni del diritto internazionale. Nel periodo 2005-09, i paesi dell'UE hanno concesso licenze di esportazioni di armi a Israele per valore di 7,47 miliardi di € [9,6 miliardi di dollari]. Le esportazioni di armi dall'UE ad Israele nel corso del 2012 hanno avuto un valore di € 613.000.000 [$ 788.000.000], in crescita del 290% rispetto all'anno precedente. Questo commercio militare in piena espansione è pari al favoreggiamento delle gravi violazioni israeliane del diritto internazionale.

Oltre al commercio militare, i paesi europei partecipano anche in esercitazioni congiunte di ricerca e formazione con l'esercito israeliano.

Come David Cronin ha riportato per The Electronic Intifada di recente, l'UE collabora anche con le agenzie responsabili per la costruzione e il mantenimento dell'arsenale nucleare di Israele.

Sebbene la Spagna abbia annunciato una parziale sospensione delle vendite di armi ad Israele durante il recente attacco a Gaza, l’UE dovrebbe fare di più, collettivamente, per affrontare come il commercio di armi con Israele violi chiaramente i regolamenti della stessa Unione Europea.

Una “posizione comune” concordata nel 2008 afferma che i governi dell’UE dovrebbero negare le licenze di esportazione “se è presente un chiaro rischio che l’equipaggiamento o la tecnologia militare esportata può essere utilizzata per commettere gravi violazioni del diritto umanitario internazionale.”

Tutte le esportazioni militari verso Israele violano in maniera cristallina questo principio.

Porre fine alla complicità europea

I funzionari dell'UE hanno sempre sostenuto che l’Accordo di Associazione e gli stretti legami con Israele avessero il pregio di mettere l’Unione Europea in una posizione migliore per impegnarsi in un "dialogo" con Israele in merito alle sue violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.

Data l'entità dei recenti massacri di Israele a Gaza e la decisione di annunciare la costruzione di nuovi insediamenti nonostante le suppliche pubbliche dell'UE di non fare così, è chiaro che questo "dialogo" - se mai fosse realmente esistito in senso significativo - ha fallito.

Ciò che è necessario ora più che mai è la pressione popolare sull’UE e sui suoi governi per agire in modo significativo per aumentare il prezzo che Israele deve pagare per il suo decennale sistema di colonialismo e apartheid.

Così come sostiene la lettera dei gruppi palestinesi all’UE, "i crimini di guerra di Israele e il suo sabotaggio di ogni sforzo per raggiungere una pace giusta basata sulle risoluzioni delle Nazioni Unite devono portare a conseguenze efficaci e sostanziali, non semplicemente estetiche.”

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: electronicintifada.net

Traduzione: BDS Italia