La prestigiosa Università cattolica di Leuven in Belgio ha annunciato il suo ritiro da un controverso progetto di cooperazione di ricerca finanziato dall'UE con la polizia israeliana e il Ministero della Pubblica sicurezza israeliano.

“L’ultimo che lascia il LAW TRAIN potrebbe spegnere le luci?

 L’Università belga Ku Leuven è l’ultima istituzione ad abbandonare il progetto EU che collabora con la polizia israeliana”

 L'Università cattolica di Leuven in Belgio ha annunciato il suo ritiro da un controverso progetto di cooperazione di ricerca, finanziato dall'UE, con la polizia israeliana e il ministero della Pubblica sicurezza israeliano. La decisione arriva mentre i ministri degli Esteri della UE si incontrano questa mattina con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che sta lottando per contenere il crescente isolamento di Israele per effetto della campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS).

Per mesi, difensori dei diritti umani - società civile, accademici, artisti palestinesi e europei e europarlamentari - hanno messo in discussione il progetto di ricerca sulle comuni tecniche di interrogatorio dei prigionieri con due entità israeliane che sono complici nella tortura dei prigionieri palestinesi, compresi i bambini, in violazione del diritto internazionale.

Il LAW TRAIN (progetto di addestramento di agenti di polizia, N.d.T.), come è noto, è finanziato dall'Unione Europea nel quadro di Horizon2020, il fondo di ricerca dell'Unione.

Congratulandosi per la decisione, il professor Lieven de Cauter, membro del convegno Leuven Academics Against Law Train (Accademici di Leuven contro il Law Train), ha dichiarato:

Siamo felici che il rettore della nostra università abbia deciso di non prolungare questa collaborazione con la polizia israeliana sulla ricerca. Avevamo sperato in un ritiro immediato, ma questo non era certamente un passo facile. Approviamo inoltre pienamente la proposta del rettore di elaborare una carta dei diritti umani che monitorerà la nostra ricerca e, si auspica, impedirà in futuro simili passi falsi.

Il ritiro dal LAW TRAIN dell'Università cattolica di Leuven segue il ritiro del sostegno del Ministero della Giustizia portoghese in risposta alle pressioni esercitate nel luglio 2016, con una mossa che è stata vista come una spinta importante nella campagna per fermare il progetto. Quest'ultima decisione mette in discussione la prosecuzione del controverso programma.

Jamal Juma', coordinatore generale della campagna palestinese Stop the Wall e membro del Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BNC), ha dichiarato:

Un altro partner fondamentale del LAW TRAIN ha preso l'unica decisione etica possibile e ha abbandonato il progetto fintanto che ne siano coinvolte le istituzioni israeliane, complici delle violazioni di Israele dei diritti dei palestinesi. Il LAW TRAIN non solo non rispetta i diritti umani dei palestinesi, ma normalizza [le violazioni] concedendo a Israele luce verde per continuare i suoi metodi di tortura. Peggio ancora, il LAW TRAIN le presenta come un esempio da seguire in Europa.

Questo secondo ritiro dal LAW TRAIN potrebbe significare la fine del progetto. Fino ad allora, continuiamo a chiedere all'Unione europea e a tutti i rimanenti partecipanti di seguire l'esempio del Portogallo e dell'Università Cattolica di Leuven e ritirare il sostegno da questo progetto eticamente e giuridicamente riprovevole.

Il decano dell'Università cattolica di Leuven, Luc Sels, ha affermato in una dichiarazione pubblicata il 6 dicembre che l'istituzione interromperà la partecipazione al LAW TRAIN a partire dall'aprile 2018, quando l'attuale ciclo di finanziamenti terminerà. Ha sostenuto che il progetto "pone un problema etico in considerazione del ruolo svolto da questo braccio forte del governo israeliano nell'imporre un'occupazione illegale dei territori palestinesi e dell'oppressione che causa nei confronti della popolazione palestinese".

 La CoalizioneStop LAW TRAIN belga sta ora chiedendo che il governo belga segua l'esempio e si ritiri dal progetto. La campagna in Europa continua, guidata dal Coordinamento Europeo dei Comitati e delle Associazioni per la Palestina (ECCP), chiedendo all'UE di rispettare le proprie leggi vietando alle agenzie militari e di sicurezza israeliane di partecipare alla ricerca dell'UE e di ricevere finanziamenti UE.

Nota per i redattori:

Fonte: Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BNC)

Traduzione di BDS Italia