Puma apparentemente ha cercato di liberarsi di parte della sua complicità con le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, ma non ci è riuscito. Puma dovrebbe concentrarsi sulla fine di ogni complicità nelle violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi, non sulla limitazione dei danni e sulle campagne di pubbliche relazioni.

Mentre il boicottaggio globale di Puma per il suo sostegno agli insediamenti israeliani illegali su terreni palestinesi rubati continua a crescere, Puma ha intensificato la sua campagna di disinformazione per allontanare le critiche.

A metà dicembre, i sostenitori dei diritti umani in tutto il mondo hanno contattato Puma durante il 4th Global Boicott Puma Day of Action sollecitando la società a porre fine al sostegno all'apartheid israeliano che opprime milioni di palestinesi. Puma ha risposto con una dichiarazione contenente una falsità dopo l'altra.

Nella dichiarazione, Puma ha affermato di "non supportare le squadre di calcio nelle colonie".

Questo è falso. Puma è lo sponsor principale della Federcalcio israeliana (IFA), che include  e promuove le squadre nelle colonie illegali israeliane. Il logo di Puma è sfoggiato sul sito web dell'IFA, anche direttamente sotto una mappa dei campi di calcio israeliani nelle colonie illegali in tutta la Cisgiordania palestinese occupata.

Puma, sponsor delle squadre israeliane nelle colonieIl logo di Puma sul sito web della Federcalcio israeliana sotto una mappa che mostra le strutture di calcio nelle colonie illegali in tutta la Cisgiordania palestinese occupata

Puma ha inoltre affermato che "il suo distributore israeliano non ha filiali nelle colonie".

Anche questo è falso. Delta Galil, concessionario esclusivo di Puma per Israele fino alla fine del 2020, ha filiali in colonie israeliane illegali ed è elencato nel database delle Nazioni Unite delle società nelle colonie illegali.

Il precedente, come anche l'attuale distributore esclusivo per Puma in Israele ha attività nelle colonie illegali
Delta Israel, concessionario esclusivo di Puma in Israele fino al 2020, ha punti vendita in colonie israeliane illegali nel territorio palestinese occupato 

Puma ha continuato affermando che il suo nuovo concessionario "Al Srad Ltd. inoltre non ha attività o filiali nelle colonie".

Di nuovo, falso. Al Srad Ltd., parte della Irani Corporation, gestisce la catena di punti vendita di abbigliamento Factory 54, che è anche sponsor dell'IFA. Factory 54 ha un punto vendita nel centro commerciale Mamilla, che si trova nella "terra di nessuno" che circonda Gerusalemme est occupata ed è parte del progetto illegale di annessione e colonizzazione.

factory54 nomansland
L'attuale concessionario esclusivo di Puma in Israele ha operazioni sui terreni occupati da Israele in violazione del diritto internazionale

Nel 1958, la risoluzione 127 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha confermato che Israele non detiene alcuna sovranità su nessuna parte della "terra di nessuno". Israele ha successivamente occupato e annesso illegalmente Gerusalemme Est nel 1967, inclusa la "terra di nessuno". La "terra di nessuno" è considerata territorio occupato dal diritto internazionale. Le Nazioni Unite e la comunità internazionale riconoscono Gerusalemme Est come parte integrante del territorio palestinese occupato.

Il nuovo concessionario esclusivo di Puma in Israele, Al Srad Ltd., gestisce un punto vendita al dettaglio costruito su un terreno occupato in violazione del diritto internazionale.

Sotto la pressione della campagna di boicottaggio globale, con un numero crescente di club sportivi che abbandonano la sponsorizzazione di Puma e Puma costretta ad abbandonare il proprio hashtag #PumaFam, il marchio, a quanto pare, ha cercato di liberarsi di parte della sua complicità nelle violazioni dei diritti umani da parte di Israele terminando il suo contratto con Delta Galil.

Puma ha semplicemente sostituito una compagnia israeliana complice con un'altra, pur mantenendo la sua sponsorizzazione della Federcalcio israeliana e il suo sostegno al violento accaparramento di terre da parte di Israele.

È comprensibile che Puma, che si propone come un sostenitore aziendale della giustizia sociale, voglia prendere le distanze dal regime di apartheid israeliano che ruba terra e risorse alla popolazione autoctona palestinese che ha tenuto sotto occupazione militare per decenni.

Tuttavia, le campagne di pubbliche relazioni finalizzate alla limitazione dei danni non fermeranno la campagna di boicottaggio globale.

Fino a quando Puma non porrà fine completamente a ogni coinvolgimento nelle violazioni israeliane del diritto internazionale e dei diritti umani palestinesi, la campagna di boicottaggio è destinata solo a crescere. 

Fonte: Campagna palestinese per il boicottaggio academico e culturale di Israele

Traduzione di BDS Italia