Jibril Rajoub, presidente dell'Associazione Calcistica Palestinese, ha dichiarato che “L'iniziativa della FIFA per risolvere le restrizioni di libertà di movimento dei calciatori palestinesi è destinata a fallire se Israele non abbandonerà le sue politiche intimidatorie e la smetterà di fare giochietti.” Il presidente FIFA Sepp Blatter, aveva espresso la sua speranza [1] di una soluzione entro la fine dell'anno, e si era detto ottimista sull'arrivare ad una risoluzione che avrebbe ricevuto l'approvazione da parte delle autorità di Israele, in seguito agli incontri avvenuti con Rajoub e la sua controparte israeliana Avi Luzon.

In un'intervista rilasciata a insidefootball.com, Rajoub ha dichiarato: “Do il benvenuto alla decisione della Fifa di supervisionare e mediare la questione, ma non mi sono mai fidato degli israeliani e niente mi sembra sia mai cambiato. Non è possibile costruire così facilmente ponti su una così grande mancanza di fiducia”

La FIFA riconosce la Palestina come una squadra nazionale, ma il rifiuto di Israele di rilasciare visti di viaggio ai giocatori e ai tecnici palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, ha portato ad accantonare la sua partecipazione nelle qualificazioni della Coppa del Mondo nel 2010. Il problema si è ripresentato ancora lo scorso mese, quando squadre calcistiche provenienti dall'Iraq, dalla Giordania e dagli Emirati Arabi Uniti hanno dovuto faticare per raggiungere un torneo palestinese di calcio giovanile. L'impasse aveva spinto Rajoub a chiedere alla FIFA l'espulsione di Israele dalla federazione calcistica mondiale [2]

Rajoub ha affermato che “durante il meeting, Luzon avrebbe mosso accuse insostanziali . Per ottenere la fiducia dei palestinesi, Israele dovrebbe attivarsi in modo pratico, non solo attraverso le parole. Se la FIFA riesce ad ottenere ferme garanzie da parte israeliana, allora sì che ci troveremmo davanti ad un passo storico.”

Rajoub anche fatto presente come non ci sia stato nessuno spazio per alcun compromesso, e che la sola soluzione sia garantire piena uguaglianza di diritti alle associazioni palestinesi.

"Tocca alla controparte israeliana fermare le sue politiche intimidatorie e darci gli stessi suoi diritti. Entrambe le associazioni calcistiche dovrebbero essere permesse di lavorare indipendemente. Sta ad Israele la responsabilità di trovare una strategia permenente; al momento, stanno semplicemente prendendo tempo.”

La posizione di Sepp Blatter sulle restrizioni della libertà di movimento imposta da Israele alle squadre calcistiche palestinesi ed arabe.

 

 

 

 

 

[1] http://www.haaretz.com/news/sports/1.545249

[2] http://www.haaretz.com/news/sports/.premium-1.541854

 

 

 

Fonte: haaretz.com

Traduzioni: BDS Italia