Il Comitato BDS Campania (Boicottaggio Disinvestimenti Sanzioni), sezione partenopea dell'omonimo movimento politico non violento, nato dalla Società Civile palestinese nel 2005 per ottenere il rispetto del diritto internazionale e dei diritti del popolo palestinese, ha partecipato all'iniziativa calcistica organizzata dall'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), allo stadio Collana del Vomero, per commemorare la Resistenza e la vittoria sul nazifascismo.

Gli attivisti del BDS hanno illustrato ai partecipanti le condizioni di vita del popolo palestinese e la lotta non violenta che i prigionieri politici palestinesi stanno sostenendo attraverso un eroico sciopero della fame. Un esempio su tutti, la resistenza di Samer Issawi, senza mangiare già da otto mesi consecutivi, imprigionato per essersi rifiutato di lasciare la sua terra, Gerusalemme. Queste le sue toccanti parole dalla detenzione amministrativa: "Preferisco morire nel mio letto d'ospedale che essere espulso da Gerusalemme. Gerusalemme è la mia anima, la mia vita, e se venissi strappato da lì, sarebbe come se la mia anima fosse strappata al mio corpo. Non c'è vita senza Gerusalemme."

In occasione dell'iniziativa calcistica dell'ANPI, il comitato BDS ha divulgato anchela campagna Cartellino Rossoall'Apartheid Israeliana, perché sia spostata da Israele la finale del campionato Uefa under 21 del prossimo giugno. Gli attivisti affermano: "Lo sport non deve più servire a coprire violazioni di diritti umani e sistemi di oppressione, come accadde negli anni bui del nazifascismo ed in quelli più recenti della dittatura militare in Argentina. Questa Uefa in Israele, come le altre manifestazioni culturali, serve ad accreditare Israele come stato normale e democratico, nascondendo la realtà di apartheid su cui fonda la propria politica quotidiana nei confronti dei Palestinesi, non solo nei territori Palestinesi Occupati di Cisgiordania e Gaza, ma sul suo stesso territorio statale attraverso un sistema legale finalizzato a penalizzare i propri cittadini arabi.".

Il comitato BDS Campania, che ha già organizzato diversi incontri pubblici di approfondimento al riguardo, il 25 febbraio 2013 è riuscito a consegnare nelle mani dell'Avv. Pisani, legale di Diego Armando Maradona, una lettera per chiedere al campione argentino, già dichiaratosi sostenitore dei diritti del popolo palestinese, di pronunciarsi pubblicamente contro la scelta di Israele come sede per le finali del campionato europeo di calcio UEFA Under 21.

Secondo il comitato BDS e numerosi intellettuali e sportivi internazionali, Israele sarebbe la meno opportuna come sede delle finali, per i seguenti motivi: Israele non è uno Stato europeo; le recenti manifestazioni razziste di tifosi della squadra di calcio Gerusalemme Beitar, contro l'acquisto di due giocatori musulmani; la distruzione tramite bombardamento dello stadio olimpico di Gaza; la pratica di somministrare un potente anticoncezionale, potenzialmente cancerogeno, ad ignare donne falashà (ebree etiopi – ndr), quale condizione di ingresso in Israele; l'uccisione in carcere, durante interrogatorio, del 30enne Arafat Jaradat, il quale da bambino, a soli 10 anni, giunse a Napoli con una delegazione di pace palestinese; ma soprattutto la tragica uccisione di Ahmed Younis Khader Abu Daqqa, terminato dalle forze militari israeliane nel novembre 2012, mentre giocava al calcio vicino casa sua. Solo uno dei 50 bambini uccisi durante gli otto giorni di bombardamento su Gaza. (Oltre 177 vittime in totale – ndr).

Ecco qualche dato sulle violazioni israeliane del diritto internazionale: mancato rispetto di 73 Risoluzioni ONU; rappresaglia per il riconoscimento della Palestina come Stato Osservatore all'ONU, annunciando la costruzione di 3.600 abitazioni in territorio palestinese, ad ampliamento delle colonie illegali; costruzione del "muro dell'apartheid", che impedisce il movimento ai palestinesi nella loro stessa terra; discriminazione in terra di Israele dei cittadini di origine palestinese. E ancora sui prigionieri: sono 4.812 i detenuti nelle carceri israeliane, tra loro oltre 219 minorenni; dal 1967, oltre 750.000 palestinesi sono passati per le prigioni israeliane, una cifra equivalente al 20% del popolo della Palestina occupata.

Fonte: Mediaxpress