L’associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese, ritiene gravemente lesivo della dignità di ogni essere umano libero - nonché dei principi ispiratori della Dichiarazione dei Diritti Umani e della Carta dell’ Onu - far svolgere una manifestazione sportiva di rilevanza internazionale in un paese in cui non vengono rispettati i diritti umani, in cui è praticata l’apartheid, in cui si hanno palesemente in spregio numerosissime Risoluzioni Onu, in cui si uccidono, in casi troppo frequenti per essere “errori”, ragazzini che stanno giocando a pallone e in cui si vieta l’entrata a normali cittadini solo in quanto palestinesi o sostenitori dei diritti dei palestinesi.
Riteniamo che la funzione educativa dello sport venga totalmente svilita se il Paese colpevole di tali violazioni non viene richiamato al rispetto della legalità internazionale e non viene sanzionato per i suoi crimini ma, al contrario, viene assecondato, se non premiato, finanche dalle istituzioni sportive le quali, in tal modo, si pongono indiscutibilmente a sostegno del regime di apartheid che caratterizza questo Paese.
Riteniamo, quindi, che nel caso specifico, l’unica forma civile che si può praticare per dissociarsi dalla complicità con lo Stato di Israele, macchiato da continui e impuniti crimini in aggiunta al regime di apartheid, sia quello di trasferire le finali Under 21 in un Paese in cui viga un ordinamento statuale effettivamente democratico. Per questo facciamo un ultimo appello al presidente Uefa Michel Platini affinché impedisca che il gioco del calcio diventi un ignobile alleato delle violazioni dei diritti umani. Facciamo anche appello a tutti i media che sicuramente apprezzano lo sport anche in quanto veicolo di educazione alla legalità, affinché pubblichino i numerosi appelli di associazioni e cittadini che chiedono giustizia e non più complicità internazionale e che, nello specifico, boicotteranno la Uefa Under21 perché non vogliono macchiarsi di concorso morale con le pratiche razziste esercitate da Israele.
Ricordiamo che il Sud Africa ha abbandonato, almeno dal punto di vista legale, il regime di apartheid proprio grazie alle pressioni internazionali basate sul boicottaggio e proprio per questo aderiamo alla campagna “cartellino rosso all’apartheid israeliana. No alla UEFA under 21 in Israele ” indetta dal comitato BDS Italia (www.bdsitalia.org) e invitiamo tutti a spedire lettere e appelli alla Uefa (iQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e a tutte le tifoserie di natura democratica affinché boicottino l’ Under21 se questo si svolgerà, nonostante tutto, in Israele.
Mentre nelle carceri israeliane rischiano di morire, dopo mesi di sciopero della fame, cittadini palestinesi detenuti senza processo e arrestati senza accuse, e tra questi anche giocatori di football che non potranno più giocare, nessuna persona onestamente democratica può sostenere l’impunità israeliana senza sentirsi complice dei suoi delitti. Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni è la nostra unica possibile risposta. NO UNDER 21 IN ISRAELE.
Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese, onlus