La stella palestinese del calcio Mahmoud Sarsak ha fatto appello alle associazioni internazionali del calcio UEFA e FIFA per annullare il campionato europeo under 21 programmato in Israele più avanti nell’anno, nel corso di una protesta, il 22 marzo, davanti all’ufficio della Commissione Internazionale della Croce Rossa a Parigi.
Israele ha detenuto in prigione il calciatore nazionale palestinese per tre anni, senza accusa né processo. E’ stato rilasciato dopo uno sciopero della fame di tre mesi per protesta contro la sua detenzione. Quando venne arrestato Sarsak aveva 22 anni.
Il video è sottotitolato in Francese. Qui segue la traduzione dal Francese:
Prima di tutto devo dire che lo sport è portatore di molti valori. Sport vuole dire tolleranza, umanità. Vuol dire amore e pace. Questo è il messaggio. Come tutti i popoli del mondo, noi, in Palestina, vogliamo praticare degli sport, specialmente il calcio.
Israele è un paese di discriminazione e di apartheid. Non cessa di distruggere case e alberi, ma vuole anche spezzare gli esseri umani, compresi gli atleti.
Sono Palestinese e ho un passaporto palestinese proprio come Omar Abu Rouis e Muhammad Nimr che sono stati anch’essi imprigionati. E c’è anche Zakaria Issa, che pure era un calciatore ed è stato detenuto. E’ morto di cancro in prigione per mancanza di cure.
Dovete sapere che durante la Guerra contro Gaza del 2008-2009 tutti gli impianti sportive sono stati distrutti. Diversi grandi atleti di Gaza sono stati uccisi e l’edificio del Comitato Paraolimpico è stato bombardato. Ne è qui testimone Mohammed Al Araby.
Non soltanto lo Stadio Nazionale Palestinese di Gaza è stato bombardato, ma anche quello della città di Rafah.
Parlerò a nome di tutti gli atleti palestinesi che vivono in Cisgiordania, a Gaza, a Gerusalemme o quelli all’interno di Israele che soffrono anche dell’apartheid. Vogliamo cogliere l’opportunità della nostra visita in Francia per inviare un messaggio a Michel Platini, al presidente della FIFA Joseph Blatter e ai loro dipendenti, per ritirare l’organizzazione della Coppa Europea under 20 in Israele.
Parla la campionessa del calcio femminile
Una settimana prima, il primo capitano femminile di sempre della Palestina, Honey Thaljieh, ha parlato a una conferenza sportiva del 2013 a Doha, nel Qatar. Nel video commenta la sua nomina come l’ultima “Campionessa di Pace” alla Giornata Internazionale delle Donne del 2013.
Alla Conferenza, Thaljieh ha criticato l’UEFA per aver assegnato a Israele il campionato europeo under 21 del 2013, dicendo che l’organismo di governo del calcio europeo avrebbe dovuto tenere conto del trattamento dei Palestinesi nei territori occupati, secondo il sito Inside World Football:
“Credo nell’uguaglianza e quando con tristezza vedo che cosa sta facendo Israele ai Palestinesi, è molto difficile capire perché sia stato dato loro questo onore. I responsabili dell’UEFA sono contro il razzismo. Sanno quello che fanno, ma forse queste persone avrebbero dovuto pensarci su un po’ di più prima di assegnare il torneo a Israele, perché è come dar loro una medaglia e pensare che tutto questo va bene. Forse avrebbero dovuto essere più sensibili.”
Puoi sostenere la campagna contro Israele come paese ospite del campionato di calcio europeo under-21 del 2013, firmando la petizione Cartellino Rosso (signing the Red Card petition).
Fonte: Electronic Intifada
Traduzione di Vincenzo Pezzino