Una sessantina di militanti europei sono andati a chiedere conto ai dirigenti Uefa, tra i quali Michel Platini, in occasione del consiglio esecutivo di venerdì 25 gennaio a Nyon (Svizzera) Hanno denunciato davanti ai media presenti la scelta vergognosa della UEFA di affidare ad Israele la fase finale della prossima coppa europea under 21.
Provenienti da diversi paesi europei e particolarmente da Francia,Inghilterra e Svizzera, siamo arrivati alle 14 alla UEFA , dato che i suoi dirigenti non si erano dati neanche la pena di rispondere alla richiesta di essere ricevuti in delegazione che avevamo inviato all’inizio di gennaio.
Quindi noi abbiamo esposto davanti al personale Uefa, ai giornalisti presenti e alla polizia anch’essa presente, cortese e attenta alle nostre argomentazioni, le numerose ragioni che rendono Israele totalmente inadatto ad ospitare competizioni internazionali, e che rendono i dirigenti Uefa complici delle politiche criminali di quello Stato.
A voce, ma anche con un volantino in francese ed inglese e mediante cartelli molto espliciti abbiamo sottolineato:
- l’impossibilità per gli sportivi palestinesi e in particolare per i calciatori di praticare normalmente il loro sport
- la detenzione da parte di Israele di due calciatori della nazionale palestinese, Omar abu Ruis e Mohammed Nemer, senza motivo né processo, da circa un anno
- la distruzione, per la seconda volta,del grande stadio “Palestina” di Gaza nel novembre 2012 a causa dei bombardamenti israeliani
- l’arresto, la tortura e l’assassinio di numerosissimi giovani minori di 21 anni da parte di Israele senza parlare dei giovani bombardati e assassinati
- e, ciliegina sulla torta, il fatto che la maggior parte degli incontri di calcio che si terrebbero in Israele il prossimo giugno si svolgerebbero su antichi villaggi distrutti da Israele e anche su un antico stadio palestinese
Un po’ imbarazzato dalla nostra dimostrazione, pacifica ma tanto più fastidiosa perché svoltasi alla presenza dei giornalisti, Platini, che fino ad ora aveva ignorato le nostre lettere, così come le domande di decine di celebri calciatori, come Eric Cantona e Frederic Kanoutè, ci ha finalmente ricevuto in delegazione. Tre militanti si sono offerti di andare, visto che davanti avevamo solo uomini.
Ovviamente le sue spiegazioni sono state avvilenti, senza parlare dei discorsi sionisti del suo consigliere Pascal Torres
Alla rinfusa:
- lo sport non si può mescolare alla politica, ecco perché la UEFA non prende in considerazione di adottare sanzioni contro Israele (nessuna risposta circa il boicottaggio sportivo del Sudafrica dell’apartheid)
- la decisione di affidare ad Israele il prossimo campionato under 21 è il risultato del voto di tutta la UEFA (ma Platini ha rifiutato di dire cosa aveva votato e se si era mai opposto a questo voto)
- Platini deplora l’attuale detenzione dei due calciatori della nazionale palestinese da parte di Israele e vedrà di fare qualcosa con un’azione di lobbyng (Ma per altri calciatori imprigionati in seguito, come Mahmoud Sarkas e molti altri, non ha soluzione e non ha intenzione di adottare sanzioni nei confronti di Israele.
- La distruzione da parte di Israele, per la seconda volta, dello stadio “Palestina” di Gaza: di cosa ci lamentiamo, visto che la FIFA pagherà la sua ricostruzione!
- La Uefa mantiene contatti con gli sportivi palestinesi e fa sottomano numerosi sforzi per venire in loro aiuto (Dobbiamo pensare che questi sforzi non diano grandi risultati visto che la loro situazione va sempre peggiorando? Nessuna risposta)
- La Uefa conta di organizzare il 13 giugno, alla fine delle partite in Israele, una partita in Palestina tra due squadre di calcio palestinesi Femminili (che vergogna, che indecenza, che disprezzo per i calciatori palestinesi!)
- Domanda sulla carta della UEFA contro il razzismo l’uguaglianza tra i popoli: nessuna risposta
- Domanda sulla situazione dei giovani palestinesi minori di 21 anni arrestati, imprigionati, torturati e assassinati da Israele: nessuna risposta (noi abbiamo sottolineato che la Uefa incoraggia, con la sua decisione, gli abusi degli occupanti nei loro confronti)
Ci vorrà una mobilitazione più forte per impedire a Platini e ai suoi pari di servirsi dello sport per scagionare Israele dai suoi crimini, crimini di guerra e crimini contro l’umanità
E noi siamo partiti lasciando a questi signori (non c’era neanche una donna tra loro) un dossier completo bilingue, all’attenzione di ciascun membro del consiglio esecutivo della UEFA ed una petizione firmata da seimila europei contro lo svolgimento di questo campionato in Israele
Nessuno potrà dire “Non lo sapevamo…”
Vi invitiamo ad organizzare in tutte le città delle manifestazioni di protesta contro lo scandaloso svolgimento di questa competizione europea in Israele
Vi invitiamo a leggere e a fare leggere la brochure “Non ce ne possiamo fregare (On ne peut pas s’en foot) che spiega la situazione degli sportivi e dimostra con documenti ufficiali che Israele non è affatto il piccolo stato democratico e civilizzato che pretende di essere ma uno stato terrorista che non esita a rapire, imprigionare e torturare i ragazzi a partire dai 12 anni
Fonte: CAPJPO-Europalestine