Mahmoud Sarsak è un calciatore palestinese che ha giocato per la squadra nazionale palestinese. È stato rilasciato dal carcere israeliano nel mese di luglio, dopo tre anni di detenzione e 92 giorni di sciopero della fame. Ha avuto il sostegno di persone di coscienza in tutto il mondo, tra cui figure di spicco del calcio. Fa appello per azioni di pressione sull’UEFA perché neghi ad Israele l’onore di ospitare importanti campionati di calcio. I campionati europei Under 21 maschile e Under 19 femminile si terranno in Israele rispettivamente nel 2013 e nel 2015 . Firma la lettera a Michel Platini: No alla Coppa Uefa Under 21 in Israele
Il 10 luglio di quest'anno sono stato rilasciato dopo tre anni di reclusione da parte delle forze di occupazione israeliane e dopo 92 giorni di sciopero della fame. La mobilitazione da parte di persone di coscienza in tutto il mondo e le dichiarazioni e i commenti da parte di organizzazioni calcistiche come FIFPro, calciatori professionisti del passato e del presente come Eric Cantona e Frederic Kanoute, figure di spicco del calcio come Sepp Blatter e altri personaggi pubblici di rilievo, sono stati sia fonte di ispirazione che immensamente utili per mantenere la pressione su Israele e una delle principali ragioni per il mio rilascio.
Vorrei offrire la mia più profonda gratitudine a tutti coloro che hanno alzato la voce contro il trattamento disumano dei palestinesi in un momento in cui io e altri prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame ne avevamo più bisogno.
Tuttavia, la detenzione arbitraria, l'abuso e la tortura dei prigionieri politici palestinesi continuano. Organizzazioni per i diritti dei detenuti sono particolarmente preoccupate per tre prigionieri che sono attualmente in sciopero della fame prolungato: Samer Al-Barq, Hassan Safadi e Ayman Sharawna.
Israele si adopera incessantemente per reprimere il calcio palestinese, proprio come fa per molte altre forme di cultura palestinese. Il giocatore della Lega Palestinese Mohammed Sadi Nemer e il portiere Omar Khaled Abu Omar Rowis sono stati arrestati a febbraio di quest'anno e rimangono tutt'ora in carcere.
I calciatori Ayman Alkurd, Shadi Sbakhe e Wajeh Moshate, così come oltre 1.400 palestinesi a Gaza, sono stati uccisi e lo stadio nazionale di Rafah è stato distrutto durante l’assalto israeliano a Gaza del 2008-09.[1]
Israele non si comporta come un normale stato in cui i cittadini possono fare liberamente sport. Perché, allora, dovrebbe avere l'onore di ospitare il campionato UEFA Under 21 nel 2013, o l'Under 19 femminile nel 2015? Come affermato in una lettera da parte dei club sportivi di Gaza al presidente dell'UEFA Michel Platini, "Israele non va premiato per la sua violenta repressione dei diritti dei palestinesi".[2]
Platini ha crudelmente dichiarato che il campionato del 2013 "sarà una bella festa del calcio che, ancora una volta, unirà le persone".[3] Invece, permettendo ad Israele di ospitarlo, la UEFA legittima le politiche israeliane di occupazione, oppressione e apartheid. Non ci può essere posto nel calcio per la segregazione e l'oppressione; quindi campionati di prestigio non si possono tenere in Israele.
Chiedo a tutti coloro che si sono mobilitati per il mio rilascio e per la liberazione dei palestinesi in sciopero della fame, di dimostrare ancora una volta il loro impegno per la giustizia e l'uguaglianza, insistendo perché l'UEFA sposti i campionati da Israele.
Il boicottaggio culturale e sportivo, così come altre forme di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) sono stati fondamentali per la caduta del regime di apartheid in Sudafrica, e analoghe iniziative saranno fondamentali per porre fine all'apartheid israeliana.
Mahmoud Sarsak
Fonte: BDS Movement
Traduzione di BDS Italia
Note:
[1] http://www.mezan.org/en/details.php?id=8960&ddname=detention&id_dept=9&p=center
http://en.rian.ru/world/20090114/119490704.html
[2] http://www.bdsmovement.net/2011/red-card-israeli-apartheid-7381
[3] http://www.winnipegfreepress.com/sports/soccer/uefa-confirms-israel-as-host-of-2013-european-under-21-tournament-despite-palestinian-pressure-159487005.html