Introduzione:
Quando ci si avvicina al tema dello sport palestinese in generale, e del calcio in particolare, è quasi universalmente riconosciuto che questo fiorente movimento sportivo deve far fronte ad una serie di deterrenti e ostacoli, tra cui l'occupazione israeliana si distingue come la forza principale che trattiene.
Il calcio, come uno degli sport più importanti del mondo, è strumento che avvicina le persone, promuovendo l'etica, e costruisce ponti di amicizia tra le nazioni, basati sui valori della pace e della concorrenza leale, eppure le circostanze che l'occupazione israeliana stanno creando per il calcio palestinese sono di danneggiamento del morale dei calciatori giovani che possono solo interpretare queste restrizioni come misure razziste che hanno lo scopo di minare il loro futuro come atleti.
Se questa occupazione intende ostacolare, distruggere, impedire o controllare lo sport palestinese non è il problema di questo articolo, l'autore preferisce lasciare la risposta a questa controversa domanda a seri ricercatori che sono invitati a indagare, e poi decidere.
Ciò che questo breve studio osserva sono i metodi inesorabilmente utilizzati dalle autorità israeliane di occupazione che limitano la crescita del calcio in particolare, e dello sport in generale, attraverso una serie di procedure, limiti, e le azioni che il primo capitolo cerca di affrontare e su cui fornsce esempi.
Il secondo capitolo è un supplemento a questo libretto, ed è stato aggiunto dall'autore nel tentativo di "voltare pagina", per così dire, ed esplorare se la buona volontà della famiglia internazionale dello sport sarebbe sufficiente per alleviare le sofferenze degli atleti palestinesi.
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Fonte: Israeli Occupation Transgressions against Palestinian Sports
Traduzione del Comitato BDS Campania