Oltre 18.000 firme!

La repressione dei Palestinesi da parte di Israele è dura e invasiva. Quando individui ed organizzazioni sportive importanti tacciono di fronte all’ingiustizia essi ne diventano complici:

Nella Cisgiordania occupata, le punizioni collettive privano i Palestinesi del diritto fondamentale alla salute, all’istruzione, alla libertà di movimento, all’acqua e alle attività economiche vitali. Essi sono soggetti alla legge militare, molti sono imprigionati senza processo.

Gaza è una prigione.

Esistono più di cinquanta leggi discriminatorie nei confronti dei Palestinesi cittadini di Israele. Le leggi internazionali sul trattamento delle minoranze vengono disattese.

La pulizia etnica dei Palestinesi continua a ritmo sostenuto, anche dentro lo Stato di Israele, dove il piano Prawer intende “trasferire” 40.000 Beduini dalle loro tradizionali abitazioni nel Negev/Naqab.

Molteplici azioni commerciali e culturali in tutto il mondo chiedono la fine delle politiche repressive e crescono in forza e dimensioni.

firma

C’è un manifesto razzismo all’interno del calcio israeliano. Il football club Beitar di Gerusalemme Ovest è il peggiore in Europa per i suoi cori di “morte agli Arabi” e i suoi attacchi incendiari. Deboli tentativi sono stati fatti dalla Federazione israeliana per mettere fine a tutto questo. I calciatori di origine palestinese nelle società di calcio israeliane sono oggetto di insulti dalle gradinate.

Nel 2013 calciatori come Eric Cantona, Frederic Kanoute e altri 50 giocatori internazionali hanno sfidato la decisione della UEFA di tenere il campionato U-21 maschile in Israele. Anche eminenti  attivisti per i diritti umani si sono pronunciati. Come può un’organizzazione che promuove chiaramente l’antirazzismo tenere una competizione così importante in un paese apertamente razzista? Tuttavia la UEFA ancora programma di far svolgere lì la finale dell’U-19  femminile nel 2015 e può prendere in considerazione Israele come sede per le partite preliminari dei Campionati europei del 2020.

La FIFA ha riconosciuto gli abusi di Israele. Ha tentato di migliorare la situazione attraverso la creazione di una Task Force per agevolare gli spostamenti di personale ed equipaggiamenti. Ma il suo successo dipende dalla buona volontà dell’esercito israeliano.

Questa petizione chiede alla FIFA di andare oltre e sospendere la Federazione israeliana fintantoché Israele non rispetti i diritti umani dei Palestinesi ed osservi le leggi internazionali. A questo punto il governo israeliano deve prenderne atto.

Firma la petizione

Chiedo che la FIFA sospenda da suo membro la Federazione Israeliana fino a che Israele non si decida a rispettare i diritti umani dei Palestinesi e ad osservare le leggi internazionali, consentendo così ai calciatori Palestinesi di giocare e partecipare alle competizioni nazionali e internazionali.