Cartellino rosso ai campionati di calcio Under 21 in Israele. Azione di BDS Milano sotto le finestre de La Gazzetta dello Sport e del Corriere della Sera, Via Solferino.
Europei di calcio Under 21 in Israele. Non fino a quando non saranno rispettati i diritti umani di tutti, anche dei palestinesi.
Gli atleti di Gaza raramente ottengono l'autorizzazione per entrare in Cisgiordania. L'ultimo caso è quello dei cinque giovani ai quali è stato negato il permesso per prendere parte alla Maratona di Betlemme. I calciatori non godono di alcuna esenzione dal rigido sistema di controllo e sicurezza che grava sui Territori occupati e che impedisce lo svolgimento di un unico campionato di calcio palestinese. Qualche mese fa ci sono voluti tre mesi di sciopero della fame e una protesta internazionale perché Israele rilasciasse il nazionale Mahmoud Sarsak, arrestato mentre viaggiava da Gaza per la Cisgiordania, rimasto in cella per tre anni senza capo d'accusa né processo, in «detenzione amministrativa». Restano in prigione, insieme a 4.500 detenuti politici, il portiere della squadra olimpica Omar Abu Rois e il giocatore di Ramallah Mohammed Nimr. Tre calciatori palestinesi - Ayman Alkurd, Shadi Sbakhe e Wajeh Moshate - sono rimasti uccisi nell'offensiva israeliana «Piombo fuso» contro Gaza (dicembre 2008 - gennaio 2009) e i palestinesi sostengono che un altro calciatore, Zakaria Issa, sia morto di cancro in prigione per non aver avuto cure adeguate alla sua grave malattia. L'ultima operazione contro Gaza, lo scorso novembre, ha visto gli F-16 e i droni israeliani prendere di mira anche strutture sportive come la sede del Comitato Nazionale Paraolimpico e lo Stadio Nazionale di Rafah.