Sport: "Bene la campagna 'Cartellino Rosso all'Apartheid Israeliana contro la decisione UEFA di concedere a Israele di ospitare il campionato Under 21 di calcio" - L'adesione di Goracci (CU)
Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) plaude alla campagna "'Cartellino Rosso' all'Apartheid israeliana" "contro la decisione della UEFA di concedere a Israele l'onore di ospitare il campionato Under 21 di calcio". Goracci rimarca quindi la sua adesione "alla richiesta inviata alla Federcalcio di una presa di posizione netta contro questa decisione che premia uno Stato che, non solo occupa illegalmente un altro Stato, imponendo un sistema di apartheid alla popolazione, ma proibisce e discrimina i ragazzi palestinesi che vogliono muoversi liberamente, studiare, fare sport come tutti gli altri ragazzi del mondo".
(Acs) Perugia, 31 maggio 2013 - "Bene la campagna 'Cartellino Rosso' all'Apartheid israeliana contro la decisione della UEFA di concedere a Israele l'onore di ospitare il campionato Under 21 di calcio". Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) plaude all'iniziativa e si associa "alla richiesta inviata alla Federcalcio di una presa di posizione netta contro questa decisione che premia uno Stato che, non solo occupa illegalmente un altro Stato, imponendo un sistema di apartheid alla popolazione, ma proibisce e discrimina i ragazzi palestinesi che vogliono muoversi liberamente, studiare, fare sport come tutti gli altri ragazzi del mondo".
"In diverse occasioni – scrive Goracci in una nota -, lo sport, come le scuole palestinesi, sono stati tra gli oggetti di discriminazione e addirittura di bombardamenti, come nel novembre 2012 a Gaza, quando vennero distrutti lo stadio di calcio e la sede del Comitato nazionale paraolimpico.
Ragazzi palestinesi, di 11-13 anni, con ancora addosso la maglia della loro squadra preferita – ricorda il consigliere regionale -, sono stati falciati dall'artiglieria israeliana, mentre giocavano a calcio, uno sport amatissimo in Palestina, colpevoli solo di giocare al pallone. E come dimenticare il caso di Mahmoud Sarsak, il giocatore palestinese detenuto dalle autorità israeliane per tre anni senza capo d'accusa né processo e rilasciato solo dopo tre mesi di sciopero della fame. La nazionale palestinese non può riunirsi né giocare, viste le restrizioni che i giocatori, come del resto tutti i palestinesi, hanno nei loro spostamenti da Gaza alla Cisgiordania e viceversa".
Goracci ricorda che "sono 50 i calciatori europei che hanno protestato contro queste azioni criminali e contro la decisione della UEFA. In una lettera a Platini, anche l'ex ministro francese dello sport ha chiesto di spostare la sede della coppa Under 21. Finché Israele non rispetta la legalità internazionale e i diritti umani – rimarca l'esponente comunista -, e continua a operare contro i valori dello sport, non merita di essere premiato con eventi sportivi internazionali e non ha diritto di rimanere nella UEFA. L'8 giugno, se l'UEFA ignorerà gli appelli che ormai le arrivano da ogni parte del mondo dello sport e non solo, in occasione della partita Italia - Israele sono previste in tutto il nostro Paese proteste e manifestazioni".
Goracci ricorda anche che "la campagna 'Cartellino Rosso' fa parte del movimento globale 'BDS' (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) lanciato dalla società civile palestinese nel 2005, che trae ispirazione dal movimento anti-apartheid in Sud Africa, nel quale il boicottaggio sportivo ha rivestito un ruolo di grande importanza. La speranza che possa fare altrettanto, in questo caso – conclude Goracci - è grande e va sostenuta da tutti coloro che si appellano ai valori democratici e ai diritti fondamentali dei popoli".