Marie-George Buffet, già Ministro dello Sport francese, ha chiesto all’ente che governa il calcio europeo di cancellare il progetto di tenere i campionati 2013 per gli Under 21 in Israele.
In una lettera del 7 marzo al presidente dell’UEFA Michel Platini, la parlamentare francese ha sostenuto che le restrizioni israeliane alla libertà di movimento per gli atleti palestinesi, e l'incarcerazione senza accuse di giocatori di calcio della squadra nazionale palestinese "sono incompatibili con i valori dello sport che devono essere rispettati quando si organizza un campionato internazionale di grande rilievo".
Il razzismo nel calcio israeliano
Anche incompatibile con i valori dello sport, correttezza e rispetto, è il livello di razzismo nel calcio israeliano. Nel mese di gennaio, Ali Abunimah ha trattato il razzismo nel calcio israeliano sul suo blog. Ha citato Haaretz:
Solo nel calcio israeliano può un club bloccare l’inserimento degli arabi nella squadra, e gravi episodi di violenza vengono trattati solo come un illecito disciplinare, da essere gestiti dal tribunale interno della Federcalcio israeliana. L'anarchia e la mancanza di controlli da parte della polizia hanno trasformato il calcio israeliano in una fonte di violenza, razzismo e odio, attirando anche personaggi discutibili, che a volte gestiscono le squadre.
Questo video dimostra il razzismo dei tifosi della squadra Beitar Jerusalem della Premier League israeliana contro un gol da parte del proprio giocatore.
Centinaia di tifosi della Beitar Jerusalem hanno lasciato lo stadio per protestare contro la presenza di un giocatore musulmano nella loro squadra dopo che Zaur Sadayev - un giocatore musulmano dalla Cecenia - ha segnato un gol.
La lettera di Marie-George Buffet prosegue:
Questa decisione ha suscitato forti emozioni tra molti atleti – lei sarà certamente a conoscenza delle proteste di molti calciatori - ma anche tra le persone e le associazioni che lottano per la giustizia e la pace in Israele e Palestina. Saprà anche del mio coinvolgimento nella promozione dello sport per tutti in ogni angolo del globo, senza pretendere dagli atleti l’adesione ad una qualsiasi agenda politica.
È questo codice morale che mi ha spinto a scriverle con la richiesta di non svolgere la Coppa europea in Israele. Ero pienamente d'accordo con lei quando nel 2010 ha affermato che "le misure israeliane applicate allo sport palestinese costituiscono una violazione delle norme internazionali e delle leggi in vigore" per essere un membro dell’UEFA.
Questa situazione, lungi dal migliorare, persiste ancora oggi. È un fatto deplorevole che gli atleti palestinesi non solo gli sia negato il permesso di viaggio all'interno e al di fuori dei Territori palestinesi in modo che siano in grado di partecipare in tornei, ma molti atleti vengono spesso arrestati e imprigionati. Faccio notare, in particolare, la carcerazione senza accuse né processo del portiere della squadra olimpica palestinese, Abu Omar Rois, e del calciatore di Ramallah, Mohammed Nmir, così come quella di Mahmoud Sarsak della squadra nazionale palestinese, che è stato imprigionato mentre viaggiava da Gaza alla Cisgiordania per una partita.
Sarete d'accordo con me, signor Presidente e caro amico, che tali pratiche avverse nei confronti di atleti e nei confronti del diritto di un paese di impegnarsi nello sport sono incompatibili con i valori dello sport che devono essere rispettati quando si organizza un torneo internazionale di grande rilievo.
Sono quindi convinta che lei sarà sensibile, in nome dello sport e del diritto di tutti di impegnarsi nello sport, alle proteste in corso contro lo svolgimento di questo torneo in Israele. So di poter contare sul vostro impegno per garantire il rispetto di tale principio come un motivo di riconsiderare la sede per il Campionato europeo Under 21 di calcio 2013.
Cordiali saluti,
Marie-George Buffet
Fonte: Electronic Intifada
Traduzione di BDS Italia