LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Con una lettera aperta, il BDS Campania chiede a Diego Armando Maradona di fare pressioni sulla UEFA perché non organizzi gli Europei Under 21 in Israele.

dal Comitato BDS Campania

Napoli, 4 dicembre 2012, Nena News - Il Comitato BDS (Boicottaggio, Disinvestimenti e Sanzioni contro Israele) della Campania chiede a Diego Armando Maradona di aderire alla campagna "Cartellino rosso all'apartheid israeliana", campagna europea nata nel 2011 a seguito dell'individuazione d'Israele come paese ospitante delle finali UEFA Under 21 del 2013.

La campagna finalizzata a protestare contro la violazione dei diritti umani di Israele ha chiesto a Platini, presidente UEFA, di spostare la sede delle finali.

"Caro Diego,

ti abbracciamo calorosamente, come solo noi Napoletani sappiamo fare.

Per molti di noi sei il calciatore mito, che seppe conquistare il nostro amore assoluto quando facesti ottenere al nostro Napoli lo scudetto 1986-87. Resta nel nostro ricordo quella stagione di entusiasmo e di passioni. Più volte hai dichiarato il tuo sostegno ai Palestinesi ed ai loro diritti. Questo è per noi un altro motivo di stima e di vicinanza.

Per la Uefa under 21 del 2013 è stato sorteggiato Israele come Paese ospitante delle finali. Tu sai molto bene che Israele è uno Stato che discrimina pesantemente i Palestinesi, viola quotidianamente i loro diritti umani e, inoltre, impedisce il normale e pacifico sviluppo della pratica sportiva. Per questo, 42 club ed associazioni sportive palestinesi hanno chiesto a Platini, presidente UEFA, di spostare la sede delle finali. La Campagna "Cartellino rosso all'apartheid israeliana" chiede proprio questo: i crimini israeliani, sempre impuniti, non possono essere anche premiati con l'onore di ospitare il campionato europeo under 21!

Nella primavera di quest'anno il giovane calciatore palestinese Mahamoud Sarsak, sequestrato dalle forze israeliane proprio mentre cercava di raggiungere la sua nuova squadra di calcio e incarcerato da Israele per tre anni senza processo e senza capo d'accusa, è riuscito a richiamare l'attenzione internazionale sui prigionieri politici in Israele e ad ottenere la scarcerazione grazie ad uno sciopero della fame di tre mesi. Si sono attivati pubblicamente il presidente della FIFA Sepp Blatter, il campione francese Éric Cantona e molti giocatori e sportivi spagnoli, tra cui Javier Paredes (Zaragoza), Antonio López (di Madrid), Carlos Gurpegui (Athletic), Patxi Puñal (Osasuna).

Lo stesso Sarsak ha invitato ad aderire all'appello e denuncia: "Israele si adopera incessantemente per reprimere il calcio palestinese, proprio come fa per molte altre forme di cultura palestinese. Il giocatore della Lega Palestinese Mohammed Sadi Nemer e il portiere Omar Khaled Abu Omar Rowis sono stati arrestati a febbraio di quest'anno e rimangono tutt'ora in carcere.

I calciatori Ayman Alkurd, Shadi Sbakhe e Wajeh Moshate, così come oltre 1.400 palestinesi a Gaza, sono stati uccisi e lo stadio nazionale di Rafah è stato distrutto durante l'assalto israeliano a Gaza del 2008-09.

Abbiamo aderito all'appello palestinese ed abbiamo spedito a Platini migliaia di lettere, in diversi Stati europei si sono avute manifestazioni degli aderenti alla campagna.
Diego, ti chiediamo di sostenere la campagna e di chiedere pubblicamente a Platini anche tu con noi che le finali della Uefa under 21 non si tengano in Israele".

Comitato BDS Campania, ALBAssociazione- per l'amicizia e la solidarietà tra i popoli, Bisca

Cooperativa Shannara, E Zezi, Associazione Comunità Palestinese in Campania, Unione degli Universitari -Napoli, Comitato Centro Storico -DAS, Centro Interculturale _Nanà (Cooperativa Dedalus), Cooperativa Sociale Dedalus, Comitato Abitanti Materdei, Associazione "I figli del Bronx", Collettivo Caloria Antifascista, Circoli Bolivariani "Antonio Gramsci" e "José Carlos Mariategui"- Caracas/Napoli, Zona Collinare in Lotta.

Individuali: Sergio Maglietta, musicista; Daniele Sepe, musicista; Pino De Stasio, consigliere Municipalità 2 Napoli; Massimo Ferrante, musicista; Massimo Mollo, musicista; prof. Giuseppe Aragno; Enzo Apicella, cartoonist; Peppe Lanzetta, attore; Gaetano Di Vauro, regista e produttore; Matilde Vurchio; Angela Dimaggio; Flavia Lepre; Ciro Brescia; Enrico Voccia; Alexander Hobel; Danilo Criscuolo; Umberto Oreste; Chiara Guida; Amelia Festa; Bruna Ricci; Andrea Schettini; Hawa Mahamed Ali; Laura De Rosa; Lassad Azzabì; Alberico Falanga; Zaami Abdelfattah; Sergio D'angelo, assessore comune Napoli al welfare; Vittorio Vasquez, consigliere comune Napoli; Cesare Di Transo; Sandro Fucito, consigliere comune Napoli; Pier Paolo Palermo; Maria Vittoria Tirinato; Gabriele de Martino di Montegiordano; Maristella Aiello; Martina Tabacchini; Luciano Ricci; Antonio Neri; Mario Neri; Massimo Scotti Galletta; Ada Buffulini; Francesco Pagano; Nicola Nardella; prof. Carlo Amirante (Università Federico II); Arnaldo Maurino, consigliere comune Napoli; Ernesto Brando; Fabrizio Greco; Bruno Jossa, Università Fedeico II; Mohammed Hammad; Davide Matrone; Antonella Bozzaotra.

E' possibile firmare la lettera aperta a Maradona inviando la propria adesione all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La Campagna "Cartellino rosso all'apartheid israeliana" è nata nel 2011 a seguito dell'individuazione d'Israele come paese ospitante delle finali UEFA Under 21 del 2013. Quarantadue tra associazioni, club sportivi e figure dello sport palestinesi hanno inviato una lettera a Platini, presidente UEFA, per chiedere che la sede delle competizioni conclusive fosse spostata: "Siamo sgomenti che Israele sia stato premiato per le sue continue impunità e violenta oppressione del nostro popolo con l'onore di ospitare il torneo della UEFA Under 21 del 2013. Questa decisione è un drastico capovolgimento della vostra coraggiosa posizione dello scorso anno contro gli attacchi d'Israele allo sport palestinese e le sue continue violazioni dei diritti umani".

A tale richiesta si è associato anche il calciatore palestinese Mahamoud Sarsak, liberato dopo una carcerazione senza capo d'accusa in Israele durata tre anni, grazie al suo sciopero della fame di tre mesi ed alle pressioni internazionali del mondo dello sport.

Fonte: Nena News