LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

AGGIORNATO: Di seguito è riportata una guida dettagliata alle nostre campagne mirate di boicottaggio, disinvestimento e pressione da parte dei consumatori. Aiutateci a spargere la voce per massimizzare il nostro impatto!

Il Comitato Nazionale Palestinese per il BDS (BNC), la più grande coalizione della società palestinese che guida il movimento globale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), esprime riconoscenza ad attivist*, organizzazioni e istituzioni di tutto il mondo che hanno espresso significativa solidarietà con la nostra urgente lotta per fermare il genocidio che Israele sta compiendo a Gaza, intensificando le campagne di boicottaggio e di disinvestimento. Il diffuso boicottaggio delle società multinazionali e israeliane complici può essere efficace se attuato strategicamente.  

Porre fine a ogni complicità statale, aziendale e istituzionale con il regime genocida di Israele è più urgente che mai. Le nostre vite e i nostri mezzi di sussistenza dipendono letteralmente da questo.

Boicottaggi mirati e boicottaggi non mirati

Le persone di coscienza in tutto il mondo sono giustamente sconvolte, infuriate e talvolta si sentono impotenti di fronte al genocidio a Gaza da parte di Israele. Molti si sentono in dovere di boicottare tutti i prodotti e servizi di aziende legate in qualche modo a Israele. Il risultato è la proliferazione di ampie “liste di boicottaggio” sui social media. La domanda è: come rendere efficaci i boicottaggi e avere effettivamente un impatto per fare in modo che le aziende rendano conto della loro complicità nella sofferenza dei palestinesi? 

Il movimento BDS utilizza il metodo storicamente vincente del boicottaggio mirato ispirato al movimento anti-apartheid sudafricano, al movimento per i diritti civili statunitense, alla lotta anticoloniale indiana, tra gli altri, a livello mondiale. 

Dobbiamo concentrarci strategicamente su un numero relativamente piccolo di aziende e prodotti accuratamente selezionati per ottenere il massimo impatto. Dobbiamo prendere di mira le aziende che svolgono un ruolo chiaro e diretto nei crimini di Israele e dove esiste un reale potenziale di vittoria, come nel caso, tra gli altri, di G4S, Veolia, Orange, Ben & Jerry's e Pillsbury. Costringere grandi aziende complici a porre fine alla loro complicità con l'apartheid israeliana e con i crimini di guerra contro i palestinesi, attraverso campagne di boicottaggio e disinvestimento strategiche e sensibili al contesto, invia un messaggio molto potente a centinaia di altre aziende complici: “verrà il vostro momento, quindi ritiratevi prima che sia troppo tardi!"

Molte delle liste proibitivamente lunghe che diventano virali sui social media fanno esattamente l’opposto di questo approccio strategico e di grande impatto. Includono centinaia di aziende, per molte delle quali non ci sono prove credibili del loro legame con il regime di oppressione israeliano contro i palestinesi, il che le rende inefficaci. In molti casi non ci sono richieste chiare alle aziende su cosa ci si aspetta che facciano per porre fine al boicottaggio, rendendolo inefficace.

Detto questo, tutti gli sforzi popolari pacifici, compresi il boicottaggio e il disinvestimento, per fare in modo che tutte le aziende (e le istituzioni) veramente complici rendano conto del loro sostegno alle gravi violazioni dei diritti dei palestinesi da parte di Israele, sono giustificati e richiesti. È perfettamente legittimo, ad esempio, boicottare le aziende la cui filiale o franchising israeliano ha sostenuto il genocidio in atto a Gaza, alcune delle quali verranno menzionate di seguito nella sezione sugli obiettivi del boicottaggio spontaneo dal basso.

Inoltre, un’azienda o un prodotto possono avere perfettamente senso come obiettivo del boicottaggio in un contesto o città ma non in un altro. Questa sensibilità al contesto è un principio operativo chiave del nostro movimento. Indipendentemente da ciò, tutti noi abbiamo capacità umane limitate, quindi è meglio usarle nel modo più efficace per ottenere risultati significativi e sostenibili che possano davvero contribuire alla liberazione palestinese. Invitiamo quindi i nostri sostenitori a rafforzare le nostre campagne mirate e a boicottare le società complici menzionate sul nostro sito web per massimizzare il nostro impatto collettivo.

Essendo un movimento intersezionale che collega la liberazione palestinese con le lotte per la giustizia razziale, indigena, sociale, di genere e climatica, raccomandiamo pure di boicottare le aziende coinvolte nell'oppressione anche di altre comunità. Raccomandiamo inoltre l’adozione di un filtro universale relativo ai diritti umani sugli investimenti, per evitare investimenti in tutte le società complici delle violazioni dei diritti umani.

Per maggiori informazioni sui criteri di selezione per le nuove campagne utilizzate dal movimento BDS clicca qui. Quelli che seguono sono gli attuali obiettivi di boicottaggio di massima priorità del movimento globale BDS.

Abbiamo suddiviso questi obiettivi in quattro sezioni:

1. Obiettivi di boicottaggio dei consumatori - Il movimento BDS chiede un boicottaggio completo di questi marchi accuratamente selezionati a causa della comprovata storia di complicità dell'azienda nell'apartheid israeliano.

2. Obiettivi di disinvestimento ed esclusione - Il movimento BDS sta facendo pressione su governi, istituzioni, fondi di investimento, consigli comunali, ecc. affinché escludano dai contratti di appalto e dagli investimenti e disinvestano, a seconda dei casi, da quante più società complici possibile, soprattutto aziende produttrici di armi e banche. Ci affidiamo alle seguenti fonti autorevoli:

  • Elenco AFSC delle aziende che hanno fornito a Israele armi e altro equipaggiamento militare utilizzato nel genocidio a Gaza.
  • Database AFSC Investigate delle aziende che rendono possibile l'occupazione.
  • Database delle Nazioni Unite sulle imprese coinvolte nelle colonie illegali di Israele.
  • Database di WhoProfits di società israeliane e internazionali che traggono profitto dall'occupazione israeliana in corso.
  • Don't Buy Into Occupation: elenco di imprese coinvolte nel progetto di insediamento coloniale illegale israeliano nei territori occupati in cui le istituzioni finanziarie europee hanno investimenti.

3. Obiettivi di pressione - Il movimento BDS richiede attivamente campagne di pressione contro questi obiettivi. Ciò include il boicottaggio quando esistono alternative ragionevoli, nonché attività di lobbying, azioni di disturbo pacifiche e pressione attraverso i social media.

4. Obiettivi di boicottaggio spontaneo – Il movimento BDS non ha avviato queste campagne di boicottaggio dal basso, ma le sostiene a causa della complicità di questi marchi nel genocidio e nell'apartheid di Israele contro i palestinesi.

1. Obiettivi di boicottaggio dei consumatori:

Hewlett Packard Inc (HP Inc)

HP Inc (USA) fornisce servizi agli uffici dei leader del genocidio, il Primo Ministro israeliano Netanyahu e il Ministro delle Finanze Smotrich. HPE, che condivide lo stesso marchio, fornisce tecnologia all'Autorità per la popolazione e l'immigrazione di Israele, un pilastro del suo regime di apartheid.

Chevron (compresi i marchi Caltex e Texaco)

La multinazionale statunitense dei combustibili fossili Chevron è la principale società che estrae il gas rivendicato dall’Israele dell’apartheid nel Mediterraneo orientale. La Chevron genera entrate miliardarie, rafforzando il bottino di guerra e il sistema di apartheid di Israele, esacerbando la crisi climatica e l’assedio di Gaza, ed è complice nel privare il popolo palestinese del diritto alla sovranità sulle proprie risorse naturali. Chevron ha migliaia di stazioni di servizio al dettaglio in tutto il mondo con i marchi Chevron, Caltex e Texaco.

Siemens

Siemens (Germania) è l'appaltatore principale dell'Euro-Asia Interconnector, un cavo elettrico sottomarino Israele-UE che dovrebbe collegare le colonie illegali israeliane nei territori palestinesi occupati all'Europa. Gli elettrodomestici a marchio Siemens sono venduti in tutto il mondo.

PUMA

Dal 2018, chiediamo il boicottaggio di PUMA (Germania) a causa della sua sponsorizzazione della Federcalcio israeliana (IFA), che governa le squadre nelle colonie illegali israeliane nei territori palestinesi occupati. Con un'importante vittoria del BDS nel dicembre 2023, PUMA ha fatto trapelare ai media la notizia che non rinnoverà il suo contratto con IFA alla scadenza nel dicembre 2024. Fino ad allora, è ancora complice, quindi continuiamo a #BoicottarePUMA finché non porrà fine alla sua complicità con l'apartheid.

Carrefour

Carrefour (Francia) è un facilitatore del genocidio. Carrefour-Israel ha sostenuto i soldati israeliani che hanno preso parte al genocidio dei palestinesi a Gaza con doni di pacchi personali. Nel 2022 ha stretto una partnership con la società israeliana Electra Consumer Products e la sua controllata Yenot Bitan, entrambe coinvolte in gravi violazioni contro il popolo palestinese.

AXA

Il gigante assicurativo AXA (Francia) investe nelle banche israeliane finanziando crimini di guerra e il furto di terre e risorse naturali palestinesi. Quando la Russia ha invaso l’Ucraina, AXA ha adottato misure mirate contro di essa. Tuttavia, Axa non ha intrapreso alcuna azione contro Israele, un regime di colonialismo e apartheid che dura da 75 anni, nonostante la sua guerra genocida in corso contro Gaza.

SodaStream

SodaStream è una società israeliana che è attivamente complice della politica israeliana di sfollamento dei cittadini indigeni beduini-palestinesi dell'attuale Israele nel Naqab (Negev) e ha una lunga storia di discriminazione razziale contro i lavoratori palestinesi.

Ahava

Ahava Cosmetics è un'azienda israeliana che ha il suo sito di produzione, il centro visitatori e il negozio principale in un a colonia israeliana illegale nei territori palestinesi occupati.

RE/MAX

RE/MAX (USA) commercializza e vende proprietà nelle colonie israeliane illegali costruite su terra palestinese rubata, consentendo così la colonizzazione israeliana della Cisgiordania occupata.

Prodotti israeliani nei vostri supermercati

Boicottate i prodotti provenienti da Israele nel vostro supermercato e chiedete la loro rimozione dagli scaffali. Oltre a far parte di un commercio che alimenta l'economia dell'apartheid israeliana, la frutta, la verdura e i vini israeliani etichettati ingannevolmente come “Prodotto di Israele” spesso includono prodotti provenienti da colonie illegali su terre palestinesi rubate. Le aziende israeliane non fanno distinzioni tra i due, e nemmeno i consumatori dovrebbero farlo.

2. Obiettivi di disinvestimento ed esclusione:

Sebbene il movimento BDS chieda di disinvestire ed escludere dagli appalti/investimenti tutte le società presenti nei quattro database autorevoli sopra elencati, ci stiamo concentrando sui seguenti obiettivi:

Elbit Systems
Elbit Systems è la più grande compagnia di armi dell'Israele dell'apartheid. “Testa sul campo” le sue armi contro i palestinesi, anche nella guerra genocida in corso da parte di Israele a Gaza. Oltre a costruire droni killer, Elbit produce tecnologia di sorveglianza per il muro dell’apartheid, i checkpoint e la recinzione di Gaza, consentendo l’apartheid. Gli Stati Uniti e l'UE utilizzano la tecnologia Elbit per militarizzare i propri confini, violando i diritti dei rifugiati e delle popolazioni indigene.

Intel

Intel ha annunciato che investirà 25 miliardi di dollari nell'Israele dell’apartheid mentre continua il genocidio a Gaza da parte di Israele, mistrando il suo impegno a rafforzare l'apartheid. Il primo centro di sviluppo dell'azienda al di fuori degli Stati Uniti è stato aperto ad Haifa nel 1974. Per decenni Intel ha investito nell’Israele dell’apartheid. Il suo stabilimento a “Qiryat Gat” è costruito su terra palestinese entro i confini del villaggio palestinese di Iraq al Manshiya, che è stato etnicamente pulito e raso al suolo e poi sostituito dalla colonia israeliana di Qiryat Gat.

HD Hyundai/Volvo/CAT/JCB
I macchinari di HD Hyundai (Corea del Sud), Volvo (Svezia/Cina), CAT (Stati Uniti) e JCB (Regno Unito) sono stati utilizzati da Israele nella pulizia etnica e nello sfollamento forzato dei palestinesi attraverso la distruzione delle loro case, fattorie e imprese, nonché nella costruzione di colognie illegali su terreni loro rubati, un crimine di guerra secondo il diritto internazionale.

Barclays
Barclays Bank (Regno Unito) detiene più di 1 miliardo di sterline in azioni e fornisce più di 3 miliardi di sterline in prestiti e sottoscrizioni a nove società le cui armi, componenti e tecnologia militare sono state utilizzate nella violenza armata di Israele contro i palestinesi.

CAF
L'azienda di trasporti basca CAF costruisce e fornisce servizi di manutenzione alla Jerusalem Light Rail (JLR), una linea di tram che serve le colonie illegali israeliane a Gerusalemme. La CAF trae vantaggio dai crimini di guerra di Israele sulle terre palestinesi rubate.

Chevron e Nobel Energy (di propietà della Chevron)
La multinazionale statunitense dei combustibili fossili Chevron è la principale società internazionale che estrae il gas rivendicato dall'Israele dell’apartheid nel Mediterraneo orientale. La Chevron e la Nobel Energy (di proprietà della Chevron) generano ricavi miliardari, rafforzando il bottino di guerra e il sistema di apartheid di Israele, oltre ad esacerbare la crisi climatica.

Hikvision
Amnesty International ha documentato telecamere CCTV ad alta risoluzione realizzate dalla Hikvision (Cina), installate in aree residenziali e montate su infrastrutture militari israeliane per la sorveglianza dei palestinesi. Alcuni di questi modelli, secondo il marketing di Hikvision, possono collegarsi a software di riconoscimento facciale esterno.

TKH Security
Amnesty International ha identificato telecamere realizzate da TKH Security (Paesi Bassi), utilizzate da Israele per la sorveglianza dei palestinesi. TKH fornisce alla polizia israeliana la tecnologia di sorveglianza utilizzata per rafforzare l’apartheid. 

3. Obiettivi di pressione:

Il movimento BDS chiede pressioni contro queste aziende, compreso il boicottaggio, se esistono alternative ragionevoli.

Google e Amazon (USA)
Mentre l'esercito israeliano bombardava case, cliniche e scuole a Gaza e minacciava di cacciare le famiglie palestinesi dalle loro case nella Gerusalemme occupata nel maggio 2021, i dirigenti di Amazon Web Services e Google Cloud hanno firmato un contratto da 1,22 miliardi di dollari per fornire tecnologia cloud al governo e all’esercito israeliani. Sostenendo l’apartheid israeliana con tecnologie vitali, Amazon e Google sono direttamente implicati nel suo intero sistema di oppressione, compreso il genocidio in atto a Gaza. Unitevi alla campagna #NoTechForApartheid. 

Airbnb/Booking/Expedia
Airbnb (Stati Uniti), Booking.com (Paesi Bassi) ed Expedia (Stati Uniti) offrono tutte affitti in colonie israeliani illegali costruite su terra palestinese rubata.

Disney
I Marvel Studios (USA), di proprietà della Disney, stanno promuovendo nel prossimo film di Capitan America un "supereroe" che personifica l'Israele dell'apartheid. Entrambe le società sono quindi complici del “razzismo anti-palestinese, della propaganda israeliana e dell’esaltazione della violenza coloniale di insediamento contro gli indigeni”, come hanno affermato le organizzazioni culturali palestinesi.

Industrie Farmaceutiche Teva

Teva è un'azienda farmaceutica israeliana e il più grande produttore di farmaci generici al mondo. Teva trae vantaggio dall'occupazione illegale delle terre palestinesi da parte di Israele, consentendo alla società di sfruttare il mercato palestinese vincolato

4. Obiettivi di boicottaggio spontaneo dal basso:

McDonald's (Stati Uniti), Burger King (Stati Uniti), Papa John's (Stati Uniti), Pizza Hut (Stati Uniti), WIX (Israele), ecc. sono ora presi di mira in alcuni paesi da campagne di boicottaggio spontaneo dal basso, non avviate dal movimento BDS. Il BDS sostiene queste campagne di boicottaggio perché queste società, o le loro filiali o franchising in Israele, hanno apertamente sostenuto l’Israele dell’apartheid e/o fornito generose donazioni in natura all’esercito israeliano nel corso dell’attuale genocidio. Se queste campagne dal basso non sono già organicamente attive nella vostra zona, vi suggeriamo di concentrare le vostre energie sulle nostre campagne strategiche di cui sopra. 

Recentemente, l'affiliato di McDonald's in Malesia ha intentato una causa SLAPP (azione legale strategica contro la partecipazione pubblica – NdT)) contro attivisti solidali, accusandoli di diffamazione. Invece di chiedere conto all’affiliato israeliano del sostegno al genocidio, stiamo ora assistendo al bullismo aziendale contro gli attivisti. Per entrambi questi motivi, chiediamo di intensificare il boicottaggio di McDonald's finché la società madre non agirà e porrà fine alla complicità del marchio.

Ricordate, tutte le banche israeliane e praticamente tutte le società israeliane sono in una certa misura complici del sistema di occupazione e apartheid israeliano, e anche centinaia di società e banche internazionali sono profondamente complici. Concentriamo i nostri boicottaggi su un numero limitato di aziende e prodotti per ottenere il massimo impatto.

Ultimo aggiornamento: 5 gennaio 2024

Fonte: BNC

Traduzione di BDS Italia