LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

di Joe Catron 

L’attacco della scorsa estate di Israele contro Gaza, che ha lasciato più di 100.000 Palestinesi senza casa, ha dato un nuovo impulso alle campagne di disinvestimento della chiesa.

La Chiesa Unita di Cristo, nello stato americano del Connecticut ha dichiarato il proprio sostegno alla campagna guidata dai Palestinesi per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele.

Una risoluzione di BDS approvata dai delegati all'incontro annuale della Conferenza della Chiesa nel Connecticut ricalca mosse simili messe in atto da parte dei suoi seguaci a New York, nella California del Nord e nelle regioni del Pacifico centrale e dell’Atlantico centrale.

Di conseguenza, gli organismi ecclesiali sono stati sollecitati a cedere le loro partecipazioni in società che traggono profitto dall'occupazione israeliana in Palestina, tra cui Caterpillar, Motorola, Hewlett-Packard, G4S e Veolia.

Essi chiedono inoltre alla chiesa e ai suoi membri di boicottare le merci prodotte negli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata come i cosmetici Ahava, i distributori di bevande gassate di Sodastream e i datteri Hadiklaim.

Sostegno crescente

La Chiesa Unita di Cristo ha circa un milione di membri in tutti gli Stati Uniti.

Gli attivisti della Chiesa Unita di Cristo della rete Palestina e Israele (UCCPIN) hanno in programma di proporre misure a sostegno di BDS al Sinodo generale della chiesa a Cleveland, Ohio, nel giugno del prossimo anno.

Le misure proposte sono conosciute come la "risoluzione di testimonianza."

"E' impossibile prevedere l'esito”, ha detto all’Intifada Elettronica Diane Dulin, un membro del comitato direttivo dell’UCCPIN. "Sappiamo che ci saranno alcuni che si oppongono."

Proposte controverse all'interno dell’UCC devono affrontare ostacoli significativi solo per motivi procedurali. "Per approvare una risoluzione al nostro sinodo generale, la maggioranza semplice dei voti non è sufficiente", ha detto Dulin. "È necessaria una maggioranza dei due terzi.”

Ma il sostegno a queste misure sta crescendo all'interno della chiesa, ha aggiunto.

"Le strategie di boicottaggio e disinvestimento stanno guadagnando seguaci e sollevando discussioni man mano che molteplici conferenze nell’UCC prendono in considerazione la risoluzione di testimonianza", ha detto Dulin. "Inoltre, mentre sempre più persone vanno in Palestina e incontrano i nostri partner di missione lì, si sviluppa nuovo interesse per trovare modi pacifici con cui possiamo realizzare un cambiamento positivo."

Tradizione di attivismo

L’eredità dell’UCC e delle sue denominazioni precedenti, la Chiesa Evangelica e della Riforma, e le Chiese Cristiane Congregazionali, che si sono fuse nel 1957, potrebbe rilanciare la proposta, ha detto Dulin.

"Le nostre tradizioni teologiche e la cultura della chiesa sottolineano la libertà di pensiero", ha detto. "Abbiamo una lunga tradizione di attivismo pubblico, anteriore alla formazione della denominazione nel 1957."

Recenti avvenimenti hanno anche dato nuova urgenza al provvedimento, ha aggiunto Dulin.

"La tragedia dell’estate di Gaza ha prodotto un forte interesse", ha detto. "Ha aumentato l’appello di cui sentiamo parlare, a osservare criticamente la vera natura della vita per i Palestinesi, non solo a Gaza e in Cisgiordania, ma anche in tutto Israele. Inoltre, le reti di attivisti e i gruppi di lavoro all'interno della nostra confessione hanno raddoppiato gli sforzi in reazione all'orrore della strage di tanti Palestinesi."

"Il disinvestimento viene sostenuto da molti che hanno visitato, letto, ascoltato trasmissioni radiofoniche o hanno lavorato in Palestina. Alcuni dei nostri leader più creativi e impegnati sono coinvolti. Sta diventando sempre più impellente sostenere il disinvestimento e il boicottaggio, sia all'interno della nostra Chiesa Unita di Cristo che in altre confessioni cristiane protestanti,” ha detto Dulin.

Se l' UCC disinveste dalle imprese dell'occupazione israeliana, sarà il quarto organismo di chiesa nazionale negli Stati Uniti a farlo, successivamente ai disinvestimenti da parte della Corporazione Fiduciaria degli Amici dei Quaccheri nel 2012, del Comitato Centrale dei Mennoniti nel 2013 e della Chiesa Presbiteriana (Stati Uniti d'America) nel giugno di quest'anno.

Ancora in giugno, un comitato sui benefici della pensione e della salute della Chiesa Unita Metodista ha ceduto le sue quote di G4S, un fornitore britannico-danese delle prigioni di Israele e delle forze di occupazione.

"L' UCC ha chiesto l' uso della leva economica per promuovere la pace in Medio Oriente quasi un decennio fa (2005), quindi questa discussione non è una novità per l' UCC ." ha detto all’Intifada Elettronica Peter E. Makari, dirigente per il Medio Oriente e l’Europa presso i Ministeri Globali.

I Ministeri Globali sono un organo congiunto dell’UCC e della Chiesa Cristiana (Discepoli di Cristo).

L'organizzazione ha recentemente coordinato una visita di due settimane in Palestina e altri luoghi in Medio Oriente da parte di rappresentanti delle due chiese.

"Naturalmente, esperienze di prima mano sono trasformanti, e influenzano la comprensione di tali problemi da parte delle persone," ha detto Makari al ritorno dal viaggio. "Continueremo nel nostro impegno a sostenere la giustizia e la pace."

La comparsa simultanea di boicottaggi e di disinvestimenti come strategie di sostegno da parte di più chiese americane non è un caso, ha detto Dulin.

"Esiste un grande sostegno reciproco e di rete tra le varie confessioni all'interno dello scenario della chiesa americana. Benché ciascuna delle nostre confessioni affronti sfide diverse in termini di approvazione delle risoluzioni di disinvestimento e boicottaggio, quelli di noi che sono attivi in questo sforzo condividono risorse, idee e strategie."

Ha anche citato il ruolo dei cristiani palestinesi nel condurre questi sforzi.

"Sviluppo naturale "

"Sempre più, stiamo ascoltando e utilizzando la voce dei cristiani palestinesi, sia dalla Palestina che dagli Stati Uniti," ha detto.

"La potente testimonianza di Kairos Palestina, come specifica richiesta dei cristiani palestinesi affinché noi lavoriamo per il disinvestimento e boicottaggio, non può essere sottovalutata.”

Kairos Palestina, un gruppo cristiano palestinese, ha redatto una dichiarazione nel 2009, "Un momento di verità," chiedendo "il boicottaggio e il disinvestimento come strumenti nonviolenti per la giustizia, la pace e la sicurezza per tutti."

Il suo coordinatore, Rifat Kassis, ha detto all’Intifada Elettronica che le campagne di boicottaggio e disinvestimento della chiesa "gungono come uno sviluppo naturale."

“La recente guerra a Gaza, e tutte le azioni del governo israeliano e dei coloni, sono riusciti a spingere la chiesa, ancora di più e più velocemente, a prendere una posizione etica, specialmente quando i governi sono carenti e impastoiati dai loro interessi politici," ha detto.

"Sono felice di vedere che la chiesa sta giungendo alla conclusione che, senza BDS, l’area non potrà mai assistere a una pace giusta, e che BDS è una delle poche azioni nonviolente rimaste per fare la differenza."

Joe Catron è un attivista statunitense a Gaza, in Palestina. Ha co-edito  I Diari dei prigionieri: Voci Palestinesi dal Gulag Israeliano, un'antologia di resoconti di detenuti liberati nello scambio di prigionieri del 2011. E' membro della rete Palestina Israele nella Chiesa Episcopale. Seguilo su Twitter: @jncatron.

Fonte: Electronic Intifada

Traduzione di Vincenzo Pezzino