LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

di Ali Abunimah

In questo video, rappresentanti del Consiglio Rabbinico dell'associazione Jewish Voice for Peace (JVP) invitano a disinvestire da Hewlett-Packard, che specula sull'occupazione.

Il video, che fa parte della campagna della JVP "Hewlett-Packard Danneggia la Pace", gioca sulla frase "L'anno prossimo a Gerusalemme". Questa frase è tradizionalmente pronunciata durante il Seder, la cena di Pesach, che gli ebrei di tutto il mondo celebreranno la prossima settimana.

La Hewlett-Packard produce sistemi elettronici che Israele utilizza per controllare i movimenti dei palestinesi. Per questo l'azienda è stata specificatamente presa di mira in un certo numero di campagne per il disinvestimento.

"Quest'anno a Gerusalemme, Israele pone un limite al numero di palestinesi che possono vivere nella città" di Gerusalemme, dice il rabbino Brant Rosen.

"Quest'anno a Gerusalemme, i palestinesi di Gerusalemme sono considerati residenti permanenti. Israele li considera immigrati", aggiunge la rabbina Margaret Holub. In effetti, Israele tratta i palestinesi che sono radicati a Gerusalemme da generazioni come se fossero immigrati che devono guadagnarsi il diritto di rimanere.

"Quest'anno a Gerusalemme, un sistema alimentato da Hewlett-Packard divide i palestinesi in quattro categorie, ciascuna con diritti diversi: quella di chi ha la carta di identità blu israeliana, quella blu-verde della Gerusalemme palestinese, quella verde della Cisgiordania, oppure infine quella arancione di Gaza," spiega il rabbino David Mivasair.

Nel video si osserva che, secondo Human Rights Watch, oltre 640.000 palestinesi rischiano la separazione da un familiare di primo grado che detiene una carta d'identità di diverso colore. In base alla normativa israeliana denominata "centro della vita" i palestinesi di Gerusalemme devono dimostrare di risiedere permanentemente nella città per mantenere la loro carta d'identità di Gerusalemme. Non esiste un simile obbligo per gli ebrei israeliani.

La decisione di concedere o negare la residenza alla popolazione palestinese indigena di Gerusalemme è totalmente a discrezione delle autorità israeliane. Nel frattempo, Rosen dice, "in base alla Legge del Ritorno di Israele gli ebrei di tutto il mondo hanno il diritto di ricevere la cittadinanza automatica e immediata e, se lo desiderano, di risiedere a Gerusalemme".

Electronic Intifada si è già occupata della revoca da parte di Israele dei diritti di residenza dei palestinesi di Gerusalemme.

L'officiante cantore Michael Davis si appella a chiese e fondi pensione: "disinvestiamo da Hewlett-Packard, in modo che il prossimo anno ... saremo un passo più vicini al giorno in cui le famiglie palestinesi potranno liberamente riunirsi e pregare a Gerusalemme."

Fonte: Electronic Intifada

Traduzione di Federico Zanettin – BDS Bologna