di Ali Abunimah

Il vice-presidente della Rete Internazionale di studiosi del genocidio si è chiamato fuori dalla conferenza di gruppo presso l'Università Ebraica di Gerusalemme, a seguito degli appelli di attivisti di solidarietà con la Palestina

BDS Sud Africa, un'organizzazione che sostiene l'appello palestinese al boicottaggio di Israele, ha annunciato che il professore Mohamed Adhikari dell'Università di Città del Capo aveva informato di aver ritirato la sua presentazione dalla conferenza.

Anche lo studioso britannico del genocidio Martin Shaw ha annunciato che sta per ritirarsi dalla conferenza, che inizia Domenica.

All'inizio di questa settimana, anche il Centro del Sud Africa per lo Studio della violenza e per la riconciliazione si è ritirato dalla conferenza, citando il problema delle violazioni israeliane dei diritti umani dei palestinesi.

Shaw, che ha ricoperto incarichi presso diverse università europee, ha scritto che aveva deciso di rispettare una campagna di boicottaggio, che "offre ai palestinesi gli strumenti per applicare una pacifica pressione internazionale su Israele per raggiungere una soluzione equa."

Il PACBI, la Campagna Palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele, aveva sollecitato la Rete internazionale degli studiosi del genocidio a spostare la conferenza da Gerusalemme a causa della complicità della Hebrew University e di altre istituzioni israeliane nell'occupazione e spoliazione dei palestinesi.

In mancanza di ciò, i palestinesi hanno invitato i partecipanti, tra cui il consigliere superiore delle Nazioni Unite sul genocidio Adama Dieng, a boicottare la conferenza.

Almeno 270 studiosi provenienti da 19 paesi diversi hanno risposto a quella chiamata e firmato una lettera in cui si sollecitavano gli organizzatori della conferenza "ad agire in base a solidi principi" e a spostare l'evento in un altro paese.

Ma sia INoGS (International Network of Genocide Scholars) che Dieng delle Nazioni Unite hanno ignorato gli appelli, cosa che Shaw ha criticato.

"Avrei rispettato 'di più il comitato di INoGS se avesse risposto pubblicamente alle critiche dei boicottatori", ha scritto Shaw, "in modo che questo dibattito, invece di essere sollevato in questo articolo, potesse aver luogo tra INoGS e quegli accademici che hanno pensato di non dover andare a Gerusalemme."

"Nel mezzo di questa crisi, gli studiosi del genocidio non possono ignorare l'invito a boicottare Israele, che viene non da quelli che 'segnano a dito ' o 'demonizzano' Israele", ha aggiunto Shaw, "ma da quelle organizzazioni palestinesi che vedono ( il boicottaggio) come un’arma per ottenere giustizia più potente di razzi, bombe o coltelli che danneggiano civili innocenti".

"Questo è il motivo per cui io non sono a Gerusalemme", ha concluso Shaw.

Fonte: Electronic Intifada

Traduzione BDS Italia