L’Associazione di Studi Americani ha emesso oggi il seguente comunicato stampa per mostrare che di fronte ai furiosi attacchi che ha dovuto fronteggiare dopo il voto favorevole al boicottaggio accademico di Israele, è servito soltanto a rafforzare la propria organizzazione.

Nel comunicato si dice: “Grazie all’appoggio nel dicembre del 2013 all’appello della società civile palestinese per il boicottaggio accademico di Israele- e dopo che due iniziative legislative negli Stati dell’Illinois e del Maryland contro il boicottaggio accademico sono fallite- l’ASA ha guadagnato nuovi iscritti e appoggi. Negli ultimi mesi l’ASA ha accolto più di 770 nuovi iscritti. L’ASA ha anche incassato più quote associative negli ultimi tre mesi di qualsiasi altro trimestre durante gli ultimi 25 anni”. La sua campagna “Stai con l’ASA” di raccolta fondi dal basso tuttora  in corso ha superato di molto le aspettative dell’associazione.

La scorsa settimana, il premio Nobel per la Pace, l’Arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, in un comunicato ha appoggiato gli sforzi dell’ASA per il boicottaggio , nel quale ha affermato: “In Sud Africa non avremmo potuto ottenere la democrazia senza l’aiuto della gente di altre parti del mondo che, utilizzando gli strumenti della non violenza, come il boicottaggio e il disinvestimento, ha spinto i propri governi e i dirigenti di imprese a revocare il loro appoggio pluridecennale al regime dell’apartheid...La legislazione [contro il boicottaggio] proposta negli Stati Uniti avrebbe reso estremamente difficile la partecipazione al movimento simile a quello che ha fatto cessare l’Apartheid in Sud Africa”. Il giorno precedente la pubblicizzazione del suo comunicato, una commissione del Senato dell’Illinois ha respinto la risoluzione che condannava il boicottaggio accademico. Un disegno di legge per privare di fondi quelle università che finanziano associazioni universitarie favorevoli al boicottaggio accademico è stata cestinato anche nel Maryland, dove invece è stato inserito  nella legge sul bilancio  Una formula non vincolante di condanna.

Curtis Merez, presidente dell’ASA ha detto: “Nonostante la reazione degli ultimi mesi, l’ASA sta crescendo. Il voto sul boicottaggio è coerente con il nostro illimitato impegno per i diritti umani e alla [nostra] opposizione alla guerra e al militarismo. Molti americani per la prima volta si sono accorti dell’aiuto del proprio governo all’occupazione e alle leggi discriminatorie contro i palestinesi. Sono orgoglioso che l’ASA abbia contribuito a aprire una discussione sul BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) e sulla differenza che può fare.” Interventi dei dirigenti, di iscritti e sostenitori dell’ASA  sono stati pubblicati sul Los Angeles Times, sul Chronicle of Higher Education, sul Washington Post, sul New York Times, sulla CNN.com, e sul  Chicago Tribune, oltre che  su altre agenzie di notizie.

In risposta ai [progetti] legislativi dei politici, alla minaccia di un azione legale e di violenza fisica da parte di altri, avvocati esperti [in materia] si sono offerti di assistere l’ASA per contrastare una tale azione di intimidazione legale  per aver sostenuto fermamente il principio di solidarietà con i diritti umani palestinesi. L’ASA non è l’unica organizzazione che ha affrontato una persecuzione legale. Solamente nel 2013, il Supporto legale alla solidarietà con i palestinesi, un’iniziativa nata in collaborazione con il Centro per i Diritti Costituzionali, ha documentato più di 100 casi di intimidazioni legali o di altro genere contro attivisti per i diritti dei palestinesi nei campus degli Stati Uniti.

Lisa Duggan, prossimo presidente dell’ASA, ha notato: “Stiamo pensando al nostro prossimo congresso annuale di novembre, ricco di eventi e di discussioni dove sono  presenti  i borsisti  dell’ASA di ottimo livello su argomenti che vanno dalle politiche dei coloni [israeliani] e degli studi transnazionali sui neri alla cultura popolare e alle pratiche dell’arte contemporanea. Accoglieremo studiosi palestinesi e israeliani insieme con altri numerosi membri ASA di altri paesi pronti a continuare ad occuparsi di contenuti di interesse globale che coinvolgono ciascuno di noi”.

Fonte: MondoWeiss

Traduzione di Carlo Tagliacozzo