LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Iniziative

Sabato 19 dicembre, piazza San Carlo, Torino. Siamo sotto l'albero di natale esattamente come il presepe nelle nostre case ma qui il presepe che rappresentiamo è quello attuale, quello dell'occupazione militare israeliana che ha eretto muri, costruito colonie illegali, sparso filo spinato e check points intorno a quella che era la grotta della natività.  Del idilliaco presepe non è rimasto nulla. Betlemme, territorio palestinese, si trova aldilà di un muro alto 9 m e lungo 708km.

Nei territori occupati Palestinesi proseguono gli scontri tra giovani palestinesi e l’esercito israeliano che ha applicato misure repressive durissime; adesso è "legale" arrestare bambini e uccidere senza preavviso e motivazione; c'è una impunità totale per ogni fatto commesso da parte dei soldati e dei coloni israeliani.I mass media italiani continuano a parlare di attentati terroristici perpetrati da giovani palestinesi con coltelli ed altri mezzi rudimentali, ma la verità è che secondo dati ONU dall'inizio di ottobre sono morti 19 israeliani e più di 83 sono stati feriti, mentre le vittime palestinesi sono state 123 e i feriti 11.300, la maggioranza dei quali è composta da manifestanti o da giovani che (come ha denunciato Amnesty International) non rappresentavano un pericolo per le forze di sicurezza né per i cittadini israeliani, ma che sono stati ugualmente uccisi. Questa è la realtà dell'occupazione militare israeliana in Cisgiordania e del sistema di apartheid che i palestinesi subiscono quotidianamente. In Palestina anche lanciare una pietra per Israele è un atto terroristico che merita la morte.

Al  World Pride a Toronto, nonostante gli sforzi per vietare la loro presenza, Queer contro l’apartheid israeliana hanno portato le 4 mappe che mostrano la Palestina che sparisce sotto la colonizzazione israeliana. Nel 2013, la stessa immagine era stata proposta come pubblicità pagata dal gruppo Canadesi per la giustizia e la pace nel Medio Oriente all’autorità per i trasporti di Toronto, la quale l’aveva rifiutata.

Oggi 17 Giugno 2014, dozzine di attivisti del collettivo “Stop Arms” e della campagna BDS Francia hanno circondato lo stand israeliano all’Eurosatory, la fiera internazionale di esposizione di armamenti di aria e di terra, che si tiene ogni due anni a Villepinte, poco fuori Parigi. Questa azione, finalizzata a contrastare gli affari delle aziende israeliane presenti alla fiera, ha avuto luogo nel quadro della campagna internazionale BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), che mira a promuovere sanzioni economiche contro le aziende israeliane che traggono profitto dall’illegale colonizzazione della Palestina – e specialmente di quelle aziende attive nell’industria delle armi.

Il 15 maggio i palestinesi commemorano la Nakba (Catastrofe), gli eventi del 1948 in cui il nascente stato di Israele si è impossessato delle loro terre, delle loro case, delle loro vite, trasformandoli in un popolo senza terra e senza diritti.

Il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi nei luoghi di origine, riconosciuto dalla Risoluzione 194 delle Nazioni Unite, non è mai stato accettato da Israele che invece continua a perseguire l’obiettivo di costruire uno “stato ebraico”, una etnocrazia che non riconosce uguali diritti a tutti i suoi cittadini.

Israele continua a portare avanti il suo progetto coloniale in Palestina, attraverso una politica di apartheid, creando un sistema oppressivo e discriminatorio su base razziale che nega i diritti alla terra, all’educazione, al movimento, alla casa, mentre devasta l’economia e la società civile.

Vedi l'elenco delle iniziative per commemorare la Nakba in programma in Italia:

"Netanyahu? non gradito!"

Mai ospitali con i razzisti e i colonialisti Israeliani
Per l'autodeterminazione e la libertà dei palestinesi
No al vertice Italia- Israele No ai vertici dei mercanti di morte

L'Italia è il quarto partner commerciale di Israele, col quale ha stretto numerosi accordi di cooperazione, commercio e ricerca in vari campi tra cui: esportazioni di gas israeliano, produzione di energie rinnovabili, comparto aerospaziale, sicurezza informatica, Expo 2015 di Milano, agricoltura innovativa, ricerca biomedica e compravendita di sistemi di sorveglianza di produzione israeliana (usati nella costruzione del Muro dell'Apartheid e destinati ad essere installati sulle coste delle grandi isole e del meridione italiano contro i migranti!).

Il governo Letta-Alfano da una parte impone misure di austerità e di riduzione della spesa pubblica, incurante della disoccupazione crescente, dall'altra destina fondi sempre più ingenti alla cooperazione con Israele, soprattutto in campo militare. Tutto ciò avviene mentre "l'Oasi democratica del Medioriente" accresce in modo esponenziale la sua politica razzista, colonialista e aggressiva nei confronti del popolo palestinese.

In questo breve video, cinque attivist* di Gaza invitano, ciascuno con le sue motivazioni, a partecipare alla manifestazione del 30 novembre a Torino contro il vertice Letta-Netanyahu.

In ordine di apparizione, essi sono: 
Mariam Abudaqqa membro del PFLP e presidente dell'associazione "Palestinian Development Women Studies Associations";
Mohammad Abedulla, movimento BDS e direttore del Palestine Network;
Khalil Shahreen, direttore del dipartimento per i diritti sociali ed economici del PCHR (Palestinian Center for Human Rights;
Mohammed Hassona, IAP;
Eman Sourani, attivista BDS.

A luglio l’Unione europea ha pubblicato nuove linee guida che, a partire dal gennaio 2014, escluderanno dai fondi UE, le entità israeliane con attività nei territori occupati.

Mentre Israele e gli Stati Uniti stanno facendo pressione sull’UE perché annacquino o sospendano le linee guida, molte voci si sono sollevate affinché le stesse venganoapplicate in toto, tra queste 500 accademici europei15 ex leader dell’UE600 intellettuali ed artisti israeliani e 51 europarlamentari.

Scrivi al Ministro Bonino e ai parlamentari italiani per esigere che le linee guida siano pienamente applicate e che l’UE attui ulteriori provvedimenti per porre fine alla complicità con l'apartheid, il colonialismo e l'occupazione israeliani.

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Sabato 16 febbraio 2013 alla BIT, Borsa del Turismo di Milano, Fiera di Rho-Pero, stand di Israele. Il Blitz, al quale erano presenti circa 30 persone era organizzato da BDS Milano e Italia (Boicotta, Disinvesti e Sanziona) e da altri Gruppi attivi contro l'occupazione israeliana. La manifestazione ha chiesto il boicottaggio dei prodotti israeliani coltivati e prodotti nei territori palestinesi, invitando i visitatori della BIT a non recarsi in Israele per turismo fino a quando Tel Aviv proseguirà nella politica di non rispetto dei diritti umani e civili dei palestinesi e degli arabi israeliani, proseguendo ad esempio a costruire colonie in West Bank. mentre all'interno della Fiera era in corso il Blitz, molto accerchiato e controllato da Polizia, Carabinieri e Vigilanti privati, all'esterno si svolgeva un presidio con volantinaggio e sventolio di bandiere palestinesi.
Una curiosità che ha valenza politica: il piccolo stand della Palestina era collocato tra i Paesi africani del nord, mentre il lussuoso stand di Israele si trovava in Europa, di fronte alla Svizzera.

Milano: anche quest'anno la Rete Milanese di Solidarietà con la Palestina non ha voluto mancare all'appuntamento all'esterno ed all'interno della Fiera del Turismo....decine di attiviste ed attivisti hanno raggiunto il padiglione di Israele e urlato solidarietà alla Palestina, hanno invitato al BDS di Israele, hanno portato la solidarietà ai prigionieri in sciopero della fame e per la loro liberazione. Tanta è stata la calda accoglienza da parte dei visitatori.....