Apprendiamo dagli organi di informazione che il Comune di Venezia ha dato il patrocinio all’evento promozionale "Join the Stream", organizzato domenica 27 maggio, che prevedeva la ripulitura della spiaggia degli Alberoni a Venezia. Questo evento è stato organizzato da Sodastream, un’azienda israeliana che produce gasatori per l'acqua di rubinetto, nel quadro di una imponente campagna pubblicitaria che prevede una serie di eventi simili in diverse città italiane.

Ci stupisce vedere il Comune di Venezia coinvolto in una subdola strategia di marketing attraverso cui Sodastream punta ad accreditarsi come azienda impegnata per la sostenibilità ambientale. Infatti, dietro a questa facciata di impresa socialmente responsabile, Sodastream nasconde una brutta verità: Sodastream ha il suo principale impianto di produzione nei Territori palestinesi occupati nell’insediamento israeliano illegale di Ma'aleh Adumim. In questo modo si rende complice dell’occupazione e trae profitti dalla sistematica violazione dei diritti umani basilari del popolo palestinese e del diritto internazionale.[1]

La campagna pubblicitaria in Italia, su cui Sodastream ha investito 3 milioni di euro per il 2012,[2] cerca di fare leva su questa immagine di “azienda ecologista” organizzando iniziative che puntano a coinvolgere persone e organizzazioni che in buona fede pensano di partecipare semplicemente ad azioni a favore dell’ambiente. In alcuni casi le organizzazioni ambientaliste sono state coinvolte a loro insaputa. Ad esempio, per promuovere l’iniziativa “Join the Stream” a Venezia, l’azienda ha utilizzato il marchio di WWF senza autorizzazione e il Presidente del Comitato Oasi WWF Dune degli Alberoni ha immediatamente scritto una lettera di diffida. Inoltre, nel febbraio di quest'anno, Legambiente si è vista costretta ad inviare una diffida a Sodastream, intimando il ricorso a un’azione legale, per il continuato utilizzo del proprio logo dopo che questa associazione nel 2010 ha annullato un contratto di sponsorizzazione con Sodastream per via delle sue gravi violazioni del diritto internazionale.

Purtroppo, nel caso del Comune di Venezia, il sostegno a Sodastream va oltre la sponsorizzazione delle sue iniziative pubblicitarie. Il Comune è coinvolto nella promozione diretta dei prodotti Sodastream attraverso l’offerta di un buono sconto per l’acquisto di un gasatore domestico  a tutti gli utenti fatta ad aprile da Veritas, l’azienda multiutility per i servizi idrici e ambientali a controllo pubblico.[3]

Questa collaborazione rischia di essere oggettivamente un atto di complicità con l’occupazione militare israeliana, attraverso il sostegno diretto ad un’azienda che produce in un insediamento illegale.

Crediamo che questo comportamento sia in contraddizione con lo Statuto del Comune che all’articolo 2 bis dichiara di “riconoscere il Diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico”.[4] Questo diritto è negato ai palestinesi sotto occupazione a cui Israele ha espropriato le sorgenti d’acqua con la costruzione del Muro e delle colonie e impone l’acquisto dell’acqua a prezzi maggiorati dalla compagnia nazionale israeliana Mekorot.

Nella convinzione, che speriamo sia condivisa dal Comune di Venezia e dalla società controllata Veritas, che un impegno per l’ambiente non può essere disgiunto dal rispetto dei diritti umani, alla luce di quanto sopra esposto chiediamo:

  • al Comune di Venezia  
    • di interrompere ogni rapporto con l’azienda israeliana Sodastream e con le aziende che la rappresentano in Italia;
    • di rifiutare di essere coinvolto in iniziative di marketing a favore di tale azienda, mascherate da azioni ambientaliste;
    • di mantenere fede al suo Statuto, impegnandosi effettivamente a favore del Diritto umano all’acqua, denunciando le violazioni di questo diritto che avvengono quotidianamente nei Territori palestinesi occupati e sostenendo la popolazione palestinese nella sua lotta per i diritti umani e la legalità internazionale
    • di usare il suo potere di azionista, di concerto con gli altri comuni che hanno partecipazioni nella società Veritas, per chiedere a questa azienda di interrompere immediatamente la partecipazione ad azioni promozionali dei prodotti Sodastream;
  • alla società Veritas
    • di rescindere immediatamente il contratto con Sodastream sulla promozione dei suoi prodotti presso gli utenti dei servizi idrici;
  • agli enti pubblici e alle associazioni ambientaliste italiane:
    • di evitare rapporti di collaborazione con Sodastream in attività di promozione commerciale dei suoi prodotti, anche se mascherati da iniziative a favore dell’ambiente.

Ringraziamo Legambiente e WWF per aver dimostrato coerenza con il rifiuto di fare da cornice ambientalista alle violazioni della Sodastream. Chiediamo ad entrambi una dichiarazione pubblica al riguardo in modo che altre associazioni e enti pubblici vengano informati sui fatti della Sodastream prima di entrare in rapporti con la azienda.

Inoltre chiediamo al Movimento per l’Acqua Bene Comune e a tutti i cittadini che hanno a cuore il diritto all’acqua pubblica, e più in generale i diritti umani, di vigilare e di attivarsi per impedire che gli enti locali e le aziende responsabili per i servizi idrici, intraprendano rapporti e diano sostegno ad aziende che traggono profitto dall’occupazione militare israeliane e dalla violazione della legalità internazionale e dei diritti umani dei palestinesi.

Campagna "Stop SodaStream"
BDS Italia

Contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Note:

[1] La Campagna STOP Sodastream a livello internazionale ha ampiamente documentato e denunciato con fermezza queste violazioni, promuovendo una campagna di boicottaggio contro l’azienda israeliana che si sta sviluppando dal Nord America all’Europa, all’Oceania. (vedi: Il caso Sodastream: Bollicine e occupazionehttp://www.whoprofits.org/sites/default/files/WhoProfits-ProductioninSettlements-SodaStream.pdf).

In Italia STOP Sodastream, oltre ad avere organizzato iniziative informative indirizzate ai consumatori, ha lanciato un appello rivolto ai rivenditori e promotori dei prodotti Sodastream, chiedendo di porre termine ad ogni rapporto con l'azienda. L'appello è stato firmato da oltre 1100 persone insieme a 30 firme collettive. Le giustificazioni dell’azienda hanno trovato una ben documentata replica della Campagna.

[3] Veritas Notizie, N. 2/Aprile 2012. Buono sconto per i gasatori di Sodastream 

[4] Statuto del Comune di Venezia

Prima e dopo, la locandina con e senza il logo WWF

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