La Coalizione Italiana Stop That Train si rallegra per la notizia dell’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Napoli di un OdG che condanna la Pizzarotti per il suo coinvolgimento in un progetto in palese violazione del diritto internazionale, la TAV israeliana che attraversa i Territori Palestinesi Occupati. La decisione del Consiglio Comunale di Napoli, che segue quella di Rho del 30 novembre scorso, costituisce un forte segnale per un agire responsabile da parte degli enti locali, in questo caso viene da una delle principali città italiane.

Si congratula con il comitato “Libera Napoli dalla Pizzarotti!” per l’impegno messo nel mobilitare cittadine e cittadini a sostegno della Campagna e nel confronto con l’istituzione perché prendesse posizione.

Nel rilanciare il comunicato di Napoli, facciamo appello alle amministrazioni locali affinché aderiscano alla campagna “Libera il tuo comune dalla Pizzarotti”, approvando risoluzioni analoghe nei confronti della Pizzarotti, finché questa non cesserà di prestare la sua opera in violazione del Diritto Internazionale.

COMUNICATO

Napoli per i diritti dei palestinesi
Il Consiglio Comunale condanna la partecipazione della Pizzarotti alla Tel Aviv – Gerusalemme

13 febbraio 2012 - Oggi il Consiglio Comunale di Napoli ha votato ed approvato a maggioranza l’ordine del giorno presentato dai Consiglieri Fucito (FdS), Vasquez (N è T), Moxedano (IdV), Borriello (SEL), Fiale (PD) in cui si “Esprime condanna morale e politica nei confronti della ditta Pizzarotti & C. S.p.A. per la partecipazione ai lavori per la costruzione della A1 Gerusalemme- Tel Aviv”. La nuova linea ad alta velocità, infatti “ad uso esclusivo della popolazione israeliana, percorre 6,5 km attraverso la Cisgiordania occupata, con la confisca di proprietà privata palestinese nei villaggi di Beit Iksa e Beit Sourik, inclusi terreni agricoli riconosciuti dalla Corte Suprema Israeliana come ‘risorsa fondamentale per la sussistenza’ delle comunità”. Pertanto, “la linea ferroviaria A1 è in violazione del Diritto Internazionale Umanitario e dei Trattati internazionali sui Diritti Umani, tra cui la IV Convenzione di Ginevra, in particolare Art. 53 che vieta ‘alla potenza occupante di distruggere beni o mobili o immobili appartenenti individualmente o collettivamente a persone private, allo Stato o a enti pubblici, a organizzazioni sociali o a cooperative, salvo nel caso in cui tali distruzioni fossero rese assolutamente necessarie dalle operazioni militari’, in questo caso le distruzioni sono attuate per la costruzione di infrastrutture permanenti inaccessibili alla popolazione locale.”

Con questo atto simbolico e di impegno, il Consiglio Comunale ha dato segno di responsabilità nell’azione per la pace e la giustizia, anche nell’ambito dei ristretti limiti dell’Amministrazione locale, lì dove però prendono alimento e conferma le ramificazioni sempre più pervasive di scelte politiche condannate dal Diritto Internazionale e che tuttavia le Istituzioni preposte non hanno la forza di sanzionare e fermare. Di recente l’ONU ha emesso altre nove Risoluzioni contro il mancato rispetto del Diritto Internazionale da parte d’Israele, ma senza conseguenza alcuna.

L’ordine del giorno votato è anche una risposta ai cittadini e cittadine ed organizzazioni di attivismo civile che da qualche mese hanno dato vita alla Campagna “Libera Napoli dalla Pizzarotti!” ed hanno portato avanti una raccolta di firme per l’esclusione della ditta Pizzarotti da futuri appalti, finché non conformerà il proprio comportamento anche all’estero alla normativa a difesa dei diritti umani e specificamente dei Palestinesi. La Campagna cittadina rientra in quella più ampia, di dimensioni nazionali ed internazionali, su cui è possibile documentarsi al sito: www.stopthattrain.org.

La decisione del Consiglio Comunale di Napoli si basa sulla difesa dei diritti umani e segue l’esempio del Consiglio Comunale di Rho e della Deutsche Bahn, società delle ferrovie tedesche, che su indicazione del Ministro dei Trasporti tedesco si è ritirata dal progetto A1 nel mese di marzo 2011.

Il Consiglio Comunale di Napoli, è infatti il secondo in ordine di tempo ad aver accolto l’invito della Campagna nazionale a sollecitare la Pizzarotti a ritirarsi dall’ennesimo progetto israeliano di colonizzazione della Cisgiordania ed, in ultima istanza, di espulsione indiretta della popolazione civile palestinese. Infatti, lo scorso 30 novembre il Consiglio Comunale di Rho aveva approvato un analogo documento. Entrambi i documenti impegnano l’Istituzione a comunicare alla Pizzarotti & C. SpA il contenuto della risoluzione.

Il testo napoletano impegna inoltre il sindaco e la giunta “a valutare la possibilità di inserire nel regolamento per la partecipazione a bandi comunali per l’esecuzione di opere pubbliche (…) la clausola che escluda la partecipazione di aziende e soggetti economici che operino in violazione dei diritti umani e/o in contrasto con il diritto internazionale; ad inserire in ogni contratto, di qualsiasi tipologia, la clausola obbligatoria ‘tale contratto verrà annullato se la ditta contraente risulterà implicata in conclamata violazione del diritto e delle Convenzioni internazionali.”

In tal modo il Comune di Napoli ha dato nuova consistenza al proprio riconoscimento dello Stato di Palestina, che ha bisogno innanzitutto di non vedersi erodere continuamente territorio su cui esistere, dall’occupante israeliano.

Il Consiglio, inoltre, ha saputo cogliere dalla vicenda specifica occasione per ampliare il proprio impegno di vigilanza civile internazionale sugli atti ordinari che è chiamato a compiere.

Siamo orgogliosi del Consiglio del Comune di Napoli, che ha saputo accogliere istanze di rispetto del diritto internazionale a tutela dei diritti dei Palestinesi di cui ci siamo fatti portavoce presso di esso.

Siamo soddisfatti del proficuo rapporto di dialogo che abbiamo instaurato con esso, nel rispetto dei differenti ruoli.

Ringraziamo tutto il Consiglio Comunale per aver, a vario titolo, contribuito ad un atto di responsabilità internazionale. Ringraziamo tutte e tutti i Consiglieri che hanno voluto, con l’ordine del giorno sulla linea veloce A1 Tel Aviv Gerusalemme ed il coinvolgimento in essa della ditta italiana Pizzarotti, ribadire la volontà di pace, che può allignare solo nella giustizia, della nostra città. Oltre le facili parole, il Consiglio Comunale, consapevole dell’intreccio profondo che lega anche i gesti quotidiani di amministratori locali e le dinamiche internazionali, ha assunto con coraggio posizione in relazione alle proprie responsabilità, convergendo con l’azione di tanti cittadini napoletani che si mobilitano per il riconoscimento dei diritti del Popolo Palestinese e che chiedono per essi la fine dell’occupazione, della colonizzazione e dell’apartheid.

Campagna “Libera Napoli dalla Pizzarotti!”

Note:

La Coalizione Italiana Stop That Train che raggruppa circa 90 associazioni, tra organizzazioni nazionali e internazionali, anche in Israele, e realtà locali in tutt’Italia, esige l’immediato ritiro della Pizzarotti S.p.A dal progetto israeliana A1.

Il progetto per la linea ferroviaria A1 e il coinvolgimento della Pizzarotti sono descritti nel rapporto redatto dalla Coalizione delle Donne per la Pace – Israele, Crossing the Line: Il treno ad alta velocità Tel Aviv – Gerusalemme

Testo dell’Odg approvato dal Comune di Napoli

Comunicato Consiglio comunale di Rho condanna la Pizzarotti

Maggiori informazioni sull’iniziativa Libera il tuo comune dalla Pizzarotti