Comunicato della Campagna per il boicottaggio della Conferenza sulla storia orale all'Università Ebraica di Gerusalemme

Siamo lieti di annunciare che la “Conferenza internazionale sulla storia orale” prevista per giugno 2014 e organizzata dall’Università Ebraica di Gerusalemme ha subito due forti colpi con la cancellazione dei due principali relatori internazionali: Alessandro Portelli (Italia) e Mary Marshall Clark (USA). Il vantarsi dell’università di ospitare "la prima conferenza di storia orale internazionale" era già infondato, ma lo è ancora meno oggi.

Con nostra grande delusione apprendiamo che Portelli, nonostante abbia annullato il suo discorso di apertura, intende ancora partecipare alla conferenza e ad un workshop. Tuttavia, Portelli non è più un relatore di spicco, e all’Università Ebraica è stata negata la possibilità di usare il suo nome per coprire la sua profonda complicità nelle violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.

Accogliamo invece con favore che la Clark si è completamente ritirata della dalla conferenza, e questo è stato accolto con elogi e sostegno da parte di accademici preoccupati per l'uso cinico che Israele fa di figure internazionali per coprire il suo regime di occupazione e di apartheid.

Continuiamo a chiedere a Portelli e ad altri studiosi internazionali della storia orale e di tutte le discipline di rifiutare di partecipare a questa o qualsiasi conferenza presso un istituto che è profondamente complice delle flagranti e persistenti violazioni da parte di Israele dei diritti umani e politici dei palestinesi come lo è l'Università Ebraica.

La campagna lanciata quattro mesi fa da storici orali palestinesi, israeliani, nordamericani e britannici, insieme ad altri accademici, conta ormai quasi 400 adesioni di studiosi, tra cui molti di storia orale, provenienti da 27 paesi in Europa, Sudafrica, Asia e Oceana, così come Nord e Sud America.[1]

Ringraziamo tutti gli studiosi e professionisti internazionali che, nell’aggiungere i loro nomi alla lettera pubblica, rispettano l’appello del 2004 della Campagna palestinese per il Boicottaggio Accademico e culturale di Israele (PACBI). Questo appello chiede non solo il boicottaggio delle istituzioni accademiche e culturali coinvolte nel sistema israeliano di occupazione, colonialismo e apartheid, ma anche di "astenersi dal  partecipare  a qualsiasi  forma di cooperazione accademica e culturale, di non collaborare  e di non entrare in progetti congiunti con le istituzioni israeliane."

Tutte le università israeliane sono profondamente coinvolte nel regime israeliano di occupazione, colonialismo e apartheid, ma l'Università Ebraica di Gerusalemme lo è in modo particolare  perché:[2] 

  • Il terreno su cui sono stati costruiti alcuni degli edifici e delle strutture del campus universitario di Mount Scopus, è stato acquisito da Israele nel 1968 a seguito della confisca illegale di circa 3345 dunum di terra palestinese, che il diritto internazionale considera territorio occupato.
  • Mantiene stretti legami con l'industria militare israeliana, che è accusata di crimini di guerra contro civili palestinesi; offre privilegi speciali ai soldati e al personale di sicurezza israeliano; collabora con l'esercito israeliano nella formazione di ufficiali e soldati.[3]
  • Discrimina i palestinesi, compresi quelli che sono cittadini di Israele: non offre gli stessi servizi didattici agli abitanti di Gerusalemme e delle aree limitrofe, a differenza di quanto avviene per i gruppi ebraici, e non offre nessun corso in arabo.
  • Nega la libertà di parola e di manifestazione  ai suoi pochi studenti palestinesi, come dimostra il divieto imposto ad  un’iniziativa che voleva  commemorare l’invasione della Striscia di Gaza del 2008-2009 ,in cui circa 1.400 palestinesi restarono uccisi e, allo stesso tempo, offre particolare attenzione e benefici agli studenti che parteciparono a quell'invasione.
  • Il personale dell’Università Ebraica partecipa ai comitati per la supervisione e  promozione di studenti e personale alla Ariel University, che è stato costruito su terra palestinese confiscata da Israele nella Cisgiordania occupata.
  • Non riconosce le lauree rilasciate dall’università palestinese di Al-Quds a Gerusalemme, mentre riconosce quelle rilasciate dalla Ariel University situata in una colonia illegale.

L’appello per il boicottaggio della conferenza "internazionale" di storia orale presso l'Università Ebraica di Gerusalemme rientra nel crescente movimento internazionale che si batte per ritenere Israele responsabile di violazione  dei diritti umani dei palestinesi e del diritto internazionale. Da Città del Capo alla Catalunya, da Sydney a San Paolo, da Londra a Lahore, docenti e studenti stanno chiedendo alle proprie istituzioni di onorare l'appello palestinese per una risposta nonviolenta all'apartheid e al colonialismo israeliani. Anche negli Stati Uniti, come ha osservato Alex Lubin, è caduto ciò che Edward Said aveva soprannominato "l'ultimo tabù dell’America", dal momento che studiosi senior e giovani studenti si sono confrontati con forza,  nel corso della  conferenza dell’Associazione degli studi americani, su una risoluzione per il boicottaggio accademico il cui esito ancora si attende.[4]

Invitiamo gli storici orali, i professionisti e gli attivisti affini di tutto il mondo a rispettare il boicottaggio e a rifiutarsi di partecipare al tentativo dell’Università Ebraica di Gerusalemme di rifarsi la reputazione e di camuffare la sua stretta associazione con l’occupazione e con il colonialismo di Israele.

Per aderire alla lettera pubblica/appello al boicottaggio, scrivete a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Campaign to Boycott the Oral History Conference at Hebrew University of Jerusalem

Note:

[1] Per l'elenco dei firmatari: http://www.aurdip.org/Call-to-Boycott-the-Oral-History.html 

[2] Per consultare la documentazione dettagliata riguardante l’Università Ebraica, vedi la lettera/appello citata http://www.aurdip.org/Call-to-Boycott-the-Oral-History.html In italiano al link: http://bdsitalia.org/index.php/iniziative-bac/805-conferenza-storia-orale

[3] http://www.bdsmovement.net/files/2011/02/EOO23-24-Web.pdf; http://www.idf.il/1283-13885-en/Dover.aspx; http://en.wikipedia.org/wiki/Talpiot_program

[4] http://www.merip.org/breaking-%E2%80%9Camerica%E2%80%99s-last-taboo%E2%80%9D. Vedi anche David Lloyd:  http://electronicintifada.net/content/taboo-boycotting-israel-has-been-broken/12949. All'inizio di quest'anno l'Asian American Studies Association ha approvato una risoluzione per il boicottaggio accademico. (http://www.usacbi.org/2013/04/aaas-votes-in-historic-decision-to-support-boycott-of-israeli-academic-institutions/)

Fonte: PACBI

Traduzione di BDS Italia