LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09167

presentato da DI STEFANO Manlio

testo di Mercoledì 13 maggio 2015, seduta n. 426

MANLIO DI STEFANO, DEL GROSSO, DI BATTISTA, GRANDE, SCAGLIUSI, SIBILIA e SPADONI.

— Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale .

— Per sapere

– premesso che: 

lunedì 4 maggio 2015, alcune organizzazioni della società civile palestinese hanno scritto una lettera alla Commissione dell'Unione europea per denunciare l'ennesima esercitazione militare svolta dall'esercito israeliano nella Valle del Giordano, territorio palestinese occupato; 

l'esercitazione militare, iniziata il 30 aprile 2015, ha interessato una vasta area intorno al checkpoint Hamra che comprende Humsa Fouqa, Khirbet Ibziq, al Borj, al Meeta e al Maleh. Le forze militari israeliane hanno costretto le comunità, prevalentemente agricole, che abitavano in quei territori, ad abbandonare le loro case e la loro terra. L'esercitazione ha provocato la distruzione di 4000 dunam (1 dunam equivale a 1000 metri quadrati) di coltura e alberi. Le comunità temono, inoltre, per la vita dei loro animali, fonte di sostentamento, e per i depositi d'acqua; 

gli addestramenti militari di Israele nella Valle del Giordano sono aumentati drasticamente dal 2012 e rappresentano un crudele escamotage per il trasferimento forzato della popolazione palestinese della cosiddetta Area C. Ciò avviene anche con altri mezzi tra i quali le demolizioni di edifici e la mancata erogazione di acqua; 

 secondo l'OCHA (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs – Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari) circa il 18 per cento della Cisgiordania è stato dichiarato, in modo permanente, zona militare chiusa per la formazione; 

la dichiarazione di questa «firing zones» avviene in totale violazione del diritto internazionale e dei diritti umani quali il diritto alla vita, a un alloggio adeguato, l'accesso all'acqua e ai servizi igienici; 

la Corte penale internazionale ha definito il trasferimento forzato e arbitrario della popolazione come un crimine contro l'umanità se commesso nell'ambito di un esteso o sistematico attacco contro la popolazione civile; 

l'Unione europea ha già espresso non poche preoccupazioni per le politiche israeliane nell'Area C in quanto Si traducono in trasferimenti forzati che minano la fattibilità della soluzione dei due popoli e due Stati –: 

se sia a conoscenza dell'aumento degli addestramenti militari di Israele nella Valle del Giordano che contribuiscono al trasferimento sistematico della popolazione palestinese in piena violazione della legge internazionale; 

come intenda denunciare le politiche israeliane che rendono la presenza della popolazione palestinese nell'Area C, giorno dopo giorno, insostenibile; 
quali misure efficaci intenda adottare per far rispettare l'obbligo dei paesi terzi al fine di garantire il rispetto della IV Convenzione di Ginevra e norme imperative del diritto internazionale da parte di Israele. 

Fonte: Camera dei Deputati